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Ornella Flauto e Adriano Vecchiotti – Sotto il vulcano
Vivere e dipingere.
Ogni grande olio su tela è il risultato di una ricerca iniziata da bozzetti a tempera su carta, preparatori degli esecutivi. I quadri risultano sproporzionati per un uso domestico, sono più frammenti di un grande affresco che non c’è come dato oggettivo.
Le immagini e le situazioni non sono naturalistiche, ma immagini oniriche o psichiche; per questo motivo il dato soggettivo è elemento primario per leggere l’opera: “voglio essere io a parlarne e sarò sempre io a smontare la mostra ed a riportare a casa i quadri, pago di averli narcisisticamente mostrati, senza altri fini”.
I colori sono pochi, liquidi e talvolta terrosi: un bianco di zinco un bruno Van Dick, un nero e un blu oltremare, un olio magro come una tempera, ma più luminoso. Le pennellate sono curate e non lasciano segni se non per enfatizzare un gesto teatrale o sottolineare un movimento. Sono teatrini di pittura “ben fatta”, tanto da resistere ad un allagamento estivo senza deteriorarsi, tenaci come l’autore
Ornella Flauto e Adriano Vecchiotti – Sotto il vulcano
Roma, Via Giulia, 79, (Roma)