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Oscar Piattella – Disgregazione e unità. Solcando la misura rinascimentale di Urbino
Nell’anno delle celebrazioni per Raffaello, Pesaro omaggia l’artista marchigiano Oscar Piattella con una mostra personale che svela la sua ricerca di matrice informale e le sue creazioni astratte, tra declinazioni e rifrazioni della luce, solcando la misura del Rinascimento matematico di Urbino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel 2020, anno delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Raffaello, la Fondazione
Pescheria - Centro Arti Visive di Pesaro presenta: “Disgregazione e unità. Solcando la misura
rinascimentale di Urbino”, mostra personale dell’artista marchigiano Oscar Piattella (Pesaro 1932).
Organizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza e la Regione
Marche, con main sponsor Inveco Holding Spa, l’esposizione si inaugura il 26 giugno e sarà visitabile
fino all’11 ottobre 2020.
La mostra, a cura di Alberto Mazzacchera, ha come fulcro il corpus di opere dell'ultimissima quanto densa
produzione del pittore pesarese che, nell’atelier sotto le imponenti pareti rocciose del Catria, per una vita
intera ha indagato declinazioni e rifrazioni della luce, raggiungendo inusitate vette spirituali con le sue
creazioni astratte. Come sottolinea il titolo, Piattela ha nutrito e nutre la sua ricerca di matrice informale,
solcando la misura del Rinascimento matematico del Ducato di Urbino e, nel rileggere in chiave
attualissima le magistrali fughe prospettiche presenti in tanta pittura, propone una sua personale e
avvincente inquadratura, una prospettiva altra, gravata del compito di introdurre lo sguardo verso l‘infinito.
Da qui l’idea di presentare l’artista in concomitanza ai tributi per Raffaello, che è figlio di quella superba
cultura rinascimentale urbinate, attecchita nella capitale del piccolo stato, infine Ducato, che i Montefeltro
erano andati ritagliandosi dal Trecento all'interno dello Stato della Chiesa.
Annota il curatore come "Piattella si sia più e più volte soffermato, mentre andava riflettendo sulle sue
scelte, sulle grandiose opere custodite nel Palazzo Ducale di Urbino, come sull'architettura stessa di tale
formidabile 'città in forma di palazzo' dove gli spazi in certe ore del giorno inondandosi di luce, sembrano
dilatarsi e scontornarsi al punto da rendere metafisiche le candide superfici di calce e di pietra”.
Il percorso allestito al Centro Arti Visive Pescheria presenta la sua evoluzione artistica attraverso 55 dipinti
su tavola, in tre sezioni legate da un potente e preciso uso del colore. Un cromatismo che anche quando
perde spessore materico a vantaggio di superfici levigate, si mantiene inalterato. Nel Loggiato sono
esposti due nuclei di lavori “storici”: 10 opere “materiche” (a partire dal 1957) e 18 opere "semi-materiche"
(anni 2000-2011) e nella chiesa del Suffragio le opere più recenti: 26 dipinti e un grande polittico (anni
2014 -2020), chiaro riferimento alla Pala di Giovanni Bellini conservata ai Musei Civici di Pesaro.
L'omaggio a Piattella non vuole essere un passaggio scontato, un atto di memoria doverosa. Qui si palesa
una produzione a tratti totalmente innovativa e al tempo stesso perfettamente in linea con quel "rumore di
fondo" che marca l'intera produzione di questo inesauribile maestro, il suo "fraseggio geometrico" oggi più
che mai evidente. Negli ultimi anni, dopo aver catturato gli astri sulle sue tele e tavole, è la curvatura dello
spazio che lo conduce a tracciare, con colori a tratti neoespressionisti, nuovi spazi di luce, fisici e al
contempo interiori. In questo cammino di ininterrotta ricerca, sempre in bilico tra coerenza e riconoscibilità
da un lato e la necessità di continuare a sperimentare dall'altro, Piattella ha tracciato ulteriori elementi
d'orizzonte.
Spiega Mazzacchera: "attraverso una costruzione matematica, una rigorosa suddivisione delle tavole in
quadrati o rettangoli, un tracciare punti di convergenza e incidere linee su linee, quadrati su quadrati, rombi
su rombi, per mezzo di un lavoro meticoloso e senza tregua nel suo atelier del Catria, Piattella da corpo
ad una suggestiva visione dell'universo e dello spazio che, come già avvenne per le opere materiche,
necessita ora solo di essere assimilata dallo spettatore. L'artista offre questi nuovi dipinti allo sguardo di
chi dopo inutili tentativi classificatori, dovrà arrendersi e abbandonarsi alle suggestioni dei colori, alla
potenza delle molteplici rifrazioni della luce che da sempre contrassegnano le sue opere, ed ora anche al
gioco interminabile, magnetico delle linee che si intrecciano, si sovrappongono, aprendo a spazi interiori."
Catalogo di mostra (quadricromia, cm 24,5x28, pp. 140)
Testi critici di Enrico Capodaglio, Bruno Ceci, Aldo Iori, Alberto Mazzacchera
Testimonianze di Oscar Piattella e di Ugo Amati, Fernando Barbetti, Anna Buoninsegni, Renato Bertini,
Michele Bianchi, Bruno Bruni, Pierangelo Cesaretti, Antonio Delle Rose, Ivano Dionigi, Sanio Panfili,
Feliciano Paoli, Umberto Piersanti, Fabio Scotto, Rita Vitali Rosati.
Oscar Piattella (Pesaro, 1932) sin dall'inizio delle sue esperienze artistiche si muove nell'ambito
dell'Informale con una particolare attenzione ai materiali. Il suo esordio artistico avviene con la prima
personale alla Galleria Ariete di Milano nel 1958 presentato da Franco Russoli. Il lavoro di Piattella si
snoda nel corso degli anni Sessanta e Settanta in modo del tutto autonomo, solitario ma mai avulso dalla
contemporanea ricerca europea alla quale egli guarda con estrema attenzione. Molte sono le
partecipazioni ad avvenimenti internazionali e numerose sono le esposizioni personali quali: Milano, 1958,
1968, 1973, 1975; Roma, 1960, 1970, 1971, 1978, 1980, 1987; Torino, 1973; Urbino, 1987, 2017; Bologna,
1988; Parigi 1989, 1997; Perugia, 1991, 2019; Taiwan 1997, 2000; Genova, 1998; Pesaro, 1982, 2002;
Tours, 2006; Gubbio 2010; Tournay, 2013; Monte Vidon Corrado, 2016. Numerosi sono i premi ed i
riconoscimenti nazionali che gli sono stati tributati.
Pescheria - Centro Arti Visive di Pesaro presenta: “Disgregazione e unità. Solcando la misura
rinascimentale di Urbino”, mostra personale dell’artista marchigiano Oscar Piattella (Pesaro 1932).
Organizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza e la Regione
Marche, con main sponsor Inveco Holding Spa, l’esposizione si inaugura il 26 giugno e sarà visitabile
fino all’11 ottobre 2020.
La mostra, a cura di Alberto Mazzacchera, ha come fulcro il corpus di opere dell'ultimissima quanto densa
produzione del pittore pesarese che, nell’atelier sotto le imponenti pareti rocciose del Catria, per una vita
intera ha indagato declinazioni e rifrazioni della luce, raggiungendo inusitate vette spirituali con le sue
creazioni astratte. Come sottolinea il titolo, Piattela ha nutrito e nutre la sua ricerca di matrice informale,
solcando la misura del Rinascimento matematico del Ducato di Urbino e, nel rileggere in chiave
attualissima le magistrali fughe prospettiche presenti in tanta pittura, propone una sua personale e
avvincente inquadratura, una prospettiva altra, gravata del compito di introdurre lo sguardo verso l‘infinito.
Da qui l’idea di presentare l’artista in concomitanza ai tributi per Raffaello, che è figlio di quella superba
cultura rinascimentale urbinate, attecchita nella capitale del piccolo stato, infine Ducato, che i Montefeltro
erano andati ritagliandosi dal Trecento all'interno dello Stato della Chiesa.
Annota il curatore come "Piattella si sia più e più volte soffermato, mentre andava riflettendo sulle sue
scelte, sulle grandiose opere custodite nel Palazzo Ducale di Urbino, come sull'architettura stessa di tale
formidabile 'città in forma di palazzo' dove gli spazi in certe ore del giorno inondandosi di luce, sembrano
dilatarsi e scontornarsi al punto da rendere metafisiche le candide superfici di calce e di pietra”.
Il percorso allestito al Centro Arti Visive Pescheria presenta la sua evoluzione artistica attraverso 55 dipinti
su tavola, in tre sezioni legate da un potente e preciso uso del colore. Un cromatismo che anche quando
perde spessore materico a vantaggio di superfici levigate, si mantiene inalterato. Nel Loggiato sono
esposti due nuclei di lavori “storici”: 10 opere “materiche” (a partire dal 1957) e 18 opere "semi-materiche"
(anni 2000-2011) e nella chiesa del Suffragio le opere più recenti: 26 dipinti e un grande polittico (anni
2014 -2020), chiaro riferimento alla Pala di Giovanni Bellini conservata ai Musei Civici di Pesaro.
L'omaggio a Piattella non vuole essere un passaggio scontato, un atto di memoria doverosa. Qui si palesa
una produzione a tratti totalmente innovativa e al tempo stesso perfettamente in linea con quel "rumore di
fondo" che marca l'intera produzione di questo inesauribile maestro, il suo "fraseggio geometrico" oggi più
che mai evidente. Negli ultimi anni, dopo aver catturato gli astri sulle sue tele e tavole, è la curvatura dello
spazio che lo conduce a tracciare, con colori a tratti neoespressionisti, nuovi spazi di luce, fisici e al
contempo interiori. In questo cammino di ininterrotta ricerca, sempre in bilico tra coerenza e riconoscibilità
da un lato e la necessità di continuare a sperimentare dall'altro, Piattella ha tracciato ulteriori elementi
d'orizzonte.
Spiega Mazzacchera: "attraverso una costruzione matematica, una rigorosa suddivisione delle tavole in
quadrati o rettangoli, un tracciare punti di convergenza e incidere linee su linee, quadrati su quadrati, rombi
su rombi, per mezzo di un lavoro meticoloso e senza tregua nel suo atelier del Catria, Piattella da corpo
ad una suggestiva visione dell'universo e dello spazio che, come già avvenne per le opere materiche,
necessita ora solo di essere assimilata dallo spettatore. L'artista offre questi nuovi dipinti allo sguardo di
chi dopo inutili tentativi classificatori, dovrà arrendersi e abbandonarsi alle suggestioni dei colori, alla
potenza delle molteplici rifrazioni della luce che da sempre contrassegnano le sue opere, ed ora anche al
gioco interminabile, magnetico delle linee che si intrecciano, si sovrappongono, aprendo a spazi interiori."
Catalogo di mostra (quadricromia, cm 24,5x28, pp. 140)
Testi critici di Enrico Capodaglio, Bruno Ceci, Aldo Iori, Alberto Mazzacchera
Testimonianze di Oscar Piattella e di Ugo Amati, Fernando Barbetti, Anna Buoninsegni, Renato Bertini,
Michele Bianchi, Bruno Bruni, Pierangelo Cesaretti, Antonio Delle Rose, Ivano Dionigi, Sanio Panfili,
Feliciano Paoli, Umberto Piersanti, Fabio Scotto, Rita Vitali Rosati.
Oscar Piattella (Pesaro, 1932) sin dall'inizio delle sue esperienze artistiche si muove nell'ambito
dell'Informale con una particolare attenzione ai materiali. Il suo esordio artistico avviene con la prima
personale alla Galleria Ariete di Milano nel 1958 presentato da Franco Russoli. Il lavoro di Piattella si
snoda nel corso degli anni Sessanta e Settanta in modo del tutto autonomo, solitario ma mai avulso dalla
contemporanea ricerca europea alla quale egli guarda con estrema attenzione. Molte sono le
partecipazioni ad avvenimenti internazionali e numerose sono le esposizioni personali quali: Milano, 1958,
1968, 1973, 1975; Roma, 1960, 1970, 1971, 1978, 1980, 1987; Torino, 1973; Urbino, 1987, 2017; Bologna,
1988; Parigi 1989, 1997; Perugia, 1991, 2019; Taiwan 1997, 2000; Genova, 1998; Pesaro, 1982, 2002;
Tours, 2006; Gubbio 2010; Tournay, 2013; Monte Vidon Corrado, 2016. Numerosi sono i premi ed i
riconoscimenti nazionali che gli sono stati tributati.
26
giugno 2020
Oscar Piattella – Disgregazione e unità. Solcando la misura rinascimentale di Urbino
Dal 26 giugno all'undici ottobre 2020
arte contemporanea
Location
CENTRO ARTI VISIVE – PESCHERIA
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Biglietti
Ingresso con Card Pesaro Cult (€ 3 validità annuale) o biglietto unico Pesaro Musei, libero fino a 18 anni
Orario di apertura
dal 26/06 al 15/09 apertura ven.sab.dom. 18.00 - 21.00
dal 16/09 al 11/10 apertura ven.sab.dom. 15.00 - 18.00
Vernissage
26 Giugno 2020, h 18.00
Ufficio stampa
Alessandra Zanchi
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Sponsor