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Otros sonidos, otros paisajes
L’esplorazione sonora di paesaggi del Cile, dal deserto di Acatama fino alla regione della Patagonia: è questo il filo conduttore delle installazioni realizzate dagli artisti sonori con l’obiettivo di rileggere e ridare luce, attraverso la prospettiva dell’ascolto, a geografie e storie messe ai margini nel contesto globale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 5 maggio all’11 giugno 2017, il MACRO – Museo d’Arte contemporanea Roma ospiterà la
mostra di sound art “Otros sonidos, otros paisajes”, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta
dall’Ambasciata del Cile a Roma e da Interferenze New Arts Festival, e realizzata in
collaborazione con Tsonami Arte Sonoro.
L’esposizione, che vedrà proposti per la prima volta in Italia i lavori di cinque sound artists cileni, è
curata da Antonio Arévalo, critico e curatore, addetto culturale dell’Ambasciata del Cile in Italia,
e da Leandro Pisano, curatore, teorico e ricercatore sonoro indipendente, fondatore di
Interferenze New Arts Festival e del progetto di residenza artistica sonora e rurale Liminaria.
L’esplorazione sonora di paesaggi del Cile, dal deserto di Acatama fino alla regione della
Patagonia: è questo il filo conduttore delle installazioni realizzate dagli artisti sonori con l’obiettivo
di rileggere e ridare luce, attraverso la prospettiva dell’ascolto, a geografie e storie messe ai
margini nel contesto globale. In mostra ci saranno: Fernando Godoy, che ha catturato l’impronta
acustica del deserto di Atacama come luogo di sospensione tra passato e futuro; Claudia
González Godoy, che ha catturato il rumore del fiume Mapocho, il cui sgocciolio rappresenta il
suono dello scorrere del tempo; Sebastian Jatz, il quale ha realizzato un’istallazione sonora
costruita secondo i principi dell’arpa eolica; Rainer Krause, che indaga attraverso il suono della
voce la connessione tra l’uomo e il territorio in cui vive; Alejandra Perez Nuñez, la cui opera
interattiva rappresenta una cartografia sonora della penisola antartica.
Una riflessione sul ruolo sempre più rilevante della sound art all’interno del panorama dell’arte
contemporanea ma anche del suono nelle scienze umane e sociali. Attraverso l’arte, il suono
emerge come linguaggio e dispositivo autonomo in grado di mettere in discussione paradigmi
costituiti, superando un inquadramento puramente musicologico. “Otros sonidos, otros paisajes”
rappresenta non solo un momento significativo di incontro culturale, ma anche una stimolante
opportunità per riflettere sull’importanza del suono come elemento di forte connessione con gli
spazi che attraversiamo e che, grazie alla prospettiva espressa dai cinque artisti coinvolti, fa
emergere narrazioni finora rimaste inascoltate.
Alle ore 17.30 di giovedì 4 maggio, giornata inaugurale, è previsto un talk con artisti e curatori
sui temi della mostra, in collaborazione con RAM Radio Arte Mobile e con IILA - Instituto Italo
Latino Americano.
mostra di sound art “Otros sonidos, otros paisajes”, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta
dall’Ambasciata del Cile a Roma e da Interferenze New Arts Festival, e realizzata in
collaborazione con Tsonami Arte Sonoro.
L’esposizione, che vedrà proposti per la prima volta in Italia i lavori di cinque sound artists cileni, è
curata da Antonio Arévalo, critico e curatore, addetto culturale dell’Ambasciata del Cile in Italia,
e da Leandro Pisano, curatore, teorico e ricercatore sonoro indipendente, fondatore di
Interferenze New Arts Festival e del progetto di residenza artistica sonora e rurale Liminaria.
L’esplorazione sonora di paesaggi del Cile, dal deserto di Acatama fino alla regione della
Patagonia: è questo il filo conduttore delle installazioni realizzate dagli artisti sonori con l’obiettivo
di rileggere e ridare luce, attraverso la prospettiva dell’ascolto, a geografie e storie messe ai
margini nel contesto globale. In mostra ci saranno: Fernando Godoy, che ha catturato l’impronta
acustica del deserto di Atacama come luogo di sospensione tra passato e futuro; Claudia
González Godoy, che ha catturato il rumore del fiume Mapocho, il cui sgocciolio rappresenta il
suono dello scorrere del tempo; Sebastian Jatz, il quale ha realizzato un’istallazione sonora
costruita secondo i principi dell’arpa eolica; Rainer Krause, che indaga attraverso il suono della
voce la connessione tra l’uomo e il territorio in cui vive; Alejandra Perez Nuñez, la cui opera
interattiva rappresenta una cartografia sonora della penisola antartica.
Una riflessione sul ruolo sempre più rilevante della sound art all’interno del panorama dell’arte
contemporanea ma anche del suono nelle scienze umane e sociali. Attraverso l’arte, il suono
emerge come linguaggio e dispositivo autonomo in grado di mettere in discussione paradigmi
costituiti, superando un inquadramento puramente musicologico. “Otros sonidos, otros paisajes”
rappresenta non solo un momento significativo di incontro culturale, ma anche una stimolante
opportunità per riflettere sull’importanza del suono come elemento di forte connessione con gli
spazi che attraversiamo e che, grazie alla prospettiva espressa dai cinque artisti coinvolti, fa
emergere narrazioni finora rimaste inascoltate.
Alle ore 17.30 di giovedì 4 maggio, giornata inaugurale, è previsto un talk con artisti e curatori
sui temi della mostra, in collaborazione con RAM Radio Arte Mobile e con IILA - Instituto Italo
Latino Americano.
04
maggio 2017
Otros sonidos, otros paisajes
Dal 04 maggio all'undici giugno 2017
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
Tariffa intera: non residenti 10,00 €, residenti 9,00 €.
Tariffa ridotta: non residenti 8,00 €, residenti 7,00 €.)
Orario di apertura
da martedì alla domenica ore 10.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Chiuso il lunedì
Vernissage
4 Maggio 2017, h 18
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore