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Ottavia Castellina – Màn. Viet Nam Street Heroines.
In mostra na serie fotografica incentrata sulla complessa figura delle venditrici ambulanti vietnamite. Le immagini esposte per la prima volta fanno parte dell’ultimo progetto di Ottavia Castellina realizzato con la collaborazione dell’assistente fotografo Tran Thị Ngọc Hoa.
Comunicato stampa
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Inaugura il 13 giugno alle ore 17.30 al MAO Museo di Arte Orientale la mostra Màn di Ottavia Castellina in collaborazione con il Consolato della Repubblica Socialista del Vietnam e con il Polo scientifico culturale Italia Vietnam in occasione del 45° Anniversario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Vietnam.
L’esposizione, che resterà aperta dal 14 giugno fino al 2 settembre, presenterà una serie fotografica incentrata sulla complessa figura delle venditrici ambulanti vietnamite. Le immagini esposte per la prima volta fanno parte dell’ultimo progetto di Ottavia Castellina realizzato con la collaborazione dell’assistente fotografo Tran Thị Ngọc Hoa.
Traendo ispirazione dall’antica iconografia delle eroine patriote vietnamite e citando il lavoro dei fotografi ambulanti della seconda metà del XIX secolo, le fotografie in bianco e nero dipinte a mano ritraggono queste ‘eroine del quotidiano’ come rappresentative da un lato di un’antica tradizione e, dall’altro, di un vertiginoso mutamento socio-economico e culturale in atto.
In una delle sue accezioni più comuni, il termine Màn viene usato nella lingua vietnamita per indicare ciò che separa, protegge, nasconde: una tenda, un sipario, uno ‘schermo’. Il concetto di ‘schermo’ a partire dalla fine dell’800 assume in diverse parti del mondo un nuovo significato, indicando un luogo dove avviene una proiezione di immagini, un dispositivo che, se da un lato nasconde, dall’altro rivela. Questa ‘finestra’ consente l’accesso ad uno spazio altro, quello della rappresentazione, ben distinto dalla realtà e delimitato da una cornice. Traendo ispirazione dall’antica iconografia delle eroine patriote vietnamite, lo ‘schermo’ in questa serie di immagini, ritaglia all’interno del loro stesso ambiente di lavoro (la strada), uno spazio iconico nel quale le venditrici ambulanti possano autorappresentarsi, rivelando la propria natura eroica.
A seguito delle trasformazioni in atto nel paese, numerose contadine del Vietnam settentrionale - per tradizione, “pilastro della famiglia”, nelle campagne - scelgono oggi di trasferirsi nella capitale, Hanoi, per lavorare come venditrici ambulanti, lasciando a casa marito e figli. Queste donne migranti conducono un’esistenza precaria, a un passo dalla soglia di povertà, tentando di bilanciare la conflittuale domanda imposta dall’esigenza di guadagnare uno stipendio in città e assolvere contemporaneamente a una serie di obblighi famigliari, agricoli e nondimeno rituali.
Nella modalità e nell’approccio estetico, Màn cita il lavoro dei fotografi ambulanti della seconda metà del XIX secolo, i primi che offrirono ai contadini, che giungevano in città per vendere i propri prodotti, la possibilità di essere ritratti dal mezzo fotografico. Ogni scatto è stato realizzato in pochi secondi, sfuggendo al controllo della polizia locale (che per legge proibisce alle venditrici di sostare lungo le vie) e coinvolgendo turisti e passanti che, nel prestare il proprio aiuto, si sono trasformati a loro volta in ‘cornice’ dell’immagine iconica all’interno dell’immagine fotografica. In questo modo Màn mette in discussione, capovolgendolo, il ruolo del fotografo/turista occidentale in viaggio e il suo modo di rapportarsi alle realtà e ai soggetti fotografati in luoghi cosiddetti ‘esotici’.
Le immagini dipinte a mano si propongono infine come un omaggio in chiave contemporanea al lavoro del fotografo e viaggiatore italo-britannico Felice Beato, uno dei primi fotografi che si spinsero in Oriente documentando paesaggi, persone e costumi perlopiù ignoti alla maggior parte degli Europei dell’epoca. Così le venditrici ambulanti protagoniste di questa serie si fanno portavoci di una cultura, quella vietnamita, antica e complessa che è stata spesso ignorata o fraintesa dal mondo occidentale nel corso degli anni. Messaggere di un vertiginoso mutamento socio-economico e culturale in atto, queste ‘eroine del quotidiano’ si pongono in linea di continuità con la società matriarcale pre-confuciana e le patriote che hanno segnato la storia leggendaria del paese, in transito perpetuo tra campagna e città, tra tradizione e modernità.
I testi in mostra sono a cura di Ottavia Castellina, Laura Manione e Sandra Scagliotti.
La mostra è inserita nel percorso di visita del museo.
Inaugurazione aperta al pubblico, nei giorni successivi sarà visitabile con biglietto del museo.
A completare la mostra, sabato 30 giugno e domenica 1 luglio 2018 Laura Manione e Ottavia Castellina condurranno il workshop RITRATTI IN VIAGGIO. La fotografia come luogo di incontro.
13
giugno 2018
Ottavia Castellina – Màn. Viet Nam Street Heroines.
Dal 13 giugno al 02 settembre 2018
fotografia
Location
MAO – MUSEO D’ARTE ORIENTALE
Torino, Via San Domenico, 9/11, (Torino)
Torino, Via San Domenico, 9/11, (Torino)
Biglietti
Intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte
Orario di apertura
mar-ven h 10 -18; sab-dom h 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima
Vernissage
13 Giugno 2018, h 17.30
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