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Ottavio Troiano – L’ombra degli dei
La mostra accoglie le opere pittoriche e le installazioni tra le più recenti e significative di Ottavio Troiano, pugliese di nascita e fiorentino di adozione, presente in esposizioni personali e collettive dal 1978 e attivo anche come scenografo, costumista per opere e balletti in Italia e all’estero.
Comunicato stampa
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La mostra accoglie le opere pittoriche e le installazioni tra le più recenti e significative di Ottavio Troiano, pugliese di nascita e fiorentino di adozione, presente in esposizioni personali e collettive dal 1978 e attivo anche come scenografo, costumista per opere e balletti in Italia e all’estero.
Il visitatore avrà l’opportunità di entrare in contatto con l’operatività e l’immaginazione dell’artista, così intrisa di forti richiami ancestrali e fondata su un sentimento di gioiosa e pronta corrispondenza con le risonanze estetiche assimilate in primo luogo dal proprio entroterra originario. Egli è autore di un’originale tecnica pittorica ad affresco, fondata sullo strappo ripetuto (da uno a quattro volte) degli strati sottili di coaguli di malta pigmentata con timbri leggeri di colori naturali, che hanno la proprietà di svelare riferimenti a stati di realtà vissuta dall’artista, in apparenza di stesure di intonaci dipinti. In essi si possono scorgere le impronte degli orizzonti mediterranei della terra pugliese, odorosi di mare spumeggiante e dai riverberi di luce riflessa dall’epidermide colorata dei corpi d’intonaci delle murature domestiche, oppure si possono percepire allusioni agli incanti campestri della terra toscana, adombrata con modulazioni di verdi, gialli e ocra profondi.
Troiano, quindi, è interessato alle campionature di iconografie classiche rivisitate in forme figurative polimateriche, con innesti di parti anatomiche metalliche proprie degli ex voto in funzione di objet trouvé, o di chiodi da carpenteria, interi o ridotti in segmenti minimi, distribuiti con ordine sequenziale sul piano, conseguendo l’effetto, da un lato, di evocare modalità arcaiche di scrittura e, dall’altro, di riecheggiare più prosaiche caratteristiche architettoniche delle storiche masserie pugliesi.
Ottavio, inoltre, ha ideato altre tipologie scritturali, in connessione con progetti di installazioni in cui alcune pagine scelte di poeti del Novecento sono leggibili attraverso cubi o parallelepipedi di metallo ricolmi d’acqua, elemento simbolo di limpidezza ideale, di purezza e di purificazione. Colpisce, in particolare, la materia colorata nei lavori di Troiano, che oltre ad essere preziosa, perché selezionata con cura e attenzione alla qualità dei suoi componenti chimici, è soprattutto portatrice del ricordo di una certa realtà conosciuta dall’artista, tanto da permettere a chi la guarda di pensare a lacerti commoventi di vita, fissati su pagine fuggitive, scorporate e differenziate, in cui si ritrova davvero una dimensione originaria dell’esperienza umana.
BIOGRAFIA
Ottavio Troiano, nato in Puglia, vive e lavora a Firenze. Pittore, scenografo, costumista per opere e balletti, autore di installazioni, dal 1978 inizia a esporre in personali e collettive. Nel 1984 disegna i costumi e le scene per il balletto Le quattro stagioni (musica di A. Vivaldi), rappresentato in Cina con coreografie di Susanna Egri. Nello stesso anno è invitato da Nordstrom come illustratore dell’alta moda italiana ed espone nelle principali città della West Coast (Seattle, Portland, San Francisco, Los Angeles, Hollywood, San Diego).
Nel 1988 disegna, su invito del Teatro Comunale di Firenze, le scene e i costumi per i balletti: Folk Songs, musica di Luciano Berio, coreografia di Egon Madsen, e De l’eau à l’air..., musica di Francesco Loy, coreografia di Charles Vodoz. Nel 1994, per i Laboratori della Fondazione Guglielmo Marconi, crea due litografie celebrative del centenario del primo segnale radio.
Tra le personali, si segnalano: Terra di sole, terra di sale, 1993, presso la Galleria Ellequadro di Genova; Onde... sonore, 1994, presso la Galleria Cheiros di Vicenza; Lo “strappo” della memoria, 1997, promossa dal Comune e dalla Comunità Montana del Gargano, presso l’ex convento delle Clarisse di Monte Sant’Angelo (Foggia); Trame del tempo, 2000, presso la Galleria Immaginaria Arti Visive di Firenze. Nello stesso anno seguono altre due mostre, promosse rispettivamente dal Comune di Ponsacco (Pisa) e dal Comune di Foggia.
Nel 2003 espone di nuovo alla Galleria Immaginaria con la personale Il pettine di Afrodite. Nello stesso anno è presente, con Mater Matuta, al Museo Piaggio, Pontedera (Pisa). Nel 2004 è ospite presso “La Barbagianna: una Casa per l’Arte Contemporanea”, a Pontassieve (Firenze), con la mostra Souvenir, promossa da Morgana Edizioni in collaborazione con il Comune di Pontassieve e la Provincia di Firenze. In questa occasione presenta il Libro d’Artista ABBECEDARIO N. 11. Nel 2005 è a Bologna, presso la Galleria Alisea, con la performance Danza d’acqua. Nel 2007 partecipa alla Fiera d’arte contemporanea “art KARLSRUHE ”.
Fra le installazioni degli ultimi anni si ricordano: Area Aurea, 1997, Palazzo Datini, Prato; 50ª Mostra Internazionale dell’Artigianato, 1998, Monaco di Baviera; Cravatte nel cinema, 2004, presso la Galleria Immaginaria, in occasione di Pitti Immagine; Rosso 1000, 2007, Firenze, in occasione della mostra dedicata a Garibaldi dal Consiglio Regionale della Toscana; La rivolta dell’ombra, 2008, presso Palazzo dei Celestini, Manfredonia (Foggia).
Il visitatore avrà l’opportunità di entrare in contatto con l’operatività e l’immaginazione dell’artista, così intrisa di forti richiami ancestrali e fondata su un sentimento di gioiosa e pronta corrispondenza con le risonanze estetiche assimilate in primo luogo dal proprio entroterra originario. Egli è autore di un’originale tecnica pittorica ad affresco, fondata sullo strappo ripetuto (da uno a quattro volte) degli strati sottili di coaguli di malta pigmentata con timbri leggeri di colori naturali, che hanno la proprietà di svelare riferimenti a stati di realtà vissuta dall’artista, in apparenza di stesure di intonaci dipinti. In essi si possono scorgere le impronte degli orizzonti mediterranei della terra pugliese, odorosi di mare spumeggiante e dai riverberi di luce riflessa dall’epidermide colorata dei corpi d’intonaci delle murature domestiche, oppure si possono percepire allusioni agli incanti campestri della terra toscana, adombrata con modulazioni di verdi, gialli e ocra profondi.
Troiano, quindi, è interessato alle campionature di iconografie classiche rivisitate in forme figurative polimateriche, con innesti di parti anatomiche metalliche proprie degli ex voto in funzione di objet trouvé, o di chiodi da carpenteria, interi o ridotti in segmenti minimi, distribuiti con ordine sequenziale sul piano, conseguendo l’effetto, da un lato, di evocare modalità arcaiche di scrittura e, dall’altro, di riecheggiare più prosaiche caratteristiche architettoniche delle storiche masserie pugliesi.
Ottavio, inoltre, ha ideato altre tipologie scritturali, in connessione con progetti di installazioni in cui alcune pagine scelte di poeti del Novecento sono leggibili attraverso cubi o parallelepipedi di metallo ricolmi d’acqua, elemento simbolo di limpidezza ideale, di purezza e di purificazione. Colpisce, in particolare, la materia colorata nei lavori di Troiano, che oltre ad essere preziosa, perché selezionata con cura e attenzione alla qualità dei suoi componenti chimici, è soprattutto portatrice del ricordo di una certa realtà conosciuta dall’artista, tanto da permettere a chi la guarda di pensare a lacerti commoventi di vita, fissati su pagine fuggitive, scorporate e differenziate, in cui si ritrova davvero una dimensione originaria dell’esperienza umana.
BIOGRAFIA
Ottavio Troiano, nato in Puglia, vive e lavora a Firenze. Pittore, scenografo, costumista per opere e balletti, autore di installazioni, dal 1978 inizia a esporre in personali e collettive. Nel 1984 disegna i costumi e le scene per il balletto Le quattro stagioni (musica di A. Vivaldi), rappresentato in Cina con coreografie di Susanna Egri. Nello stesso anno è invitato da Nordstrom come illustratore dell’alta moda italiana ed espone nelle principali città della West Coast (Seattle, Portland, San Francisco, Los Angeles, Hollywood, San Diego).
Nel 1988 disegna, su invito del Teatro Comunale di Firenze, le scene e i costumi per i balletti: Folk Songs, musica di Luciano Berio, coreografia di Egon Madsen, e De l’eau à l’air..., musica di Francesco Loy, coreografia di Charles Vodoz. Nel 1994, per i Laboratori della Fondazione Guglielmo Marconi, crea due litografie celebrative del centenario del primo segnale radio.
Tra le personali, si segnalano: Terra di sole, terra di sale, 1993, presso la Galleria Ellequadro di Genova; Onde... sonore, 1994, presso la Galleria Cheiros di Vicenza; Lo “strappo” della memoria, 1997, promossa dal Comune e dalla Comunità Montana del Gargano, presso l’ex convento delle Clarisse di Monte Sant’Angelo (Foggia); Trame del tempo, 2000, presso la Galleria Immaginaria Arti Visive di Firenze. Nello stesso anno seguono altre due mostre, promosse rispettivamente dal Comune di Ponsacco (Pisa) e dal Comune di Foggia.
Nel 2003 espone di nuovo alla Galleria Immaginaria con la personale Il pettine di Afrodite. Nello stesso anno è presente, con Mater Matuta, al Museo Piaggio, Pontedera (Pisa). Nel 2004 è ospite presso “La Barbagianna: una Casa per l’Arte Contemporanea”, a Pontassieve (Firenze), con la mostra Souvenir, promossa da Morgana Edizioni in collaborazione con il Comune di Pontassieve e la Provincia di Firenze. In questa occasione presenta il Libro d’Artista ABBECEDARIO N. 11. Nel 2005 è a Bologna, presso la Galleria Alisea, con la performance Danza d’acqua. Nel 2007 partecipa alla Fiera d’arte contemporanea “art KARLSRUHE ”.
Fra le installazioni degli ultimi anni si ricordano: Area Aurea, 1997, Palazzo Datini, Prato; 50ª Mostra Internazionale dell’Artigianato, 1998, Monaco di Baviera; Cravatte nel cinema, 2004, presso la Galleria Immaginaria, in occasione di Pitti Immagine; Rosso 1000, 2007, Firenze, in occasione della mostra dedicata a Garibaldi dal Consiglio Regionale della Toscana; La rivolta dell’ombra, 2008, presso Palazzo dei Celestini, Manfredonia (Foggia).
23
maggio 2009
Ottavio Troiano – L’ombra degli dei
Dal 23 maggio al 14 giugno 2009
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PEANO
Cuneo, Corso Francia, 47, (Cuneo)
Cuneo, Corso Francia, 47, (Cuneo)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica: ore 10-12 / 16-19
Vernissage
23 Maggio 2009, ore 18
Autore
Curatore