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Otto e mezzo a colori
50 scatti, di cui la metà a colori, realizzati sul set del capolavoro felliniano 8 ½ dal fotografo ufficiale di scena, Paul Ronald .
Comunicato stampa
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Giovedì 8 novembre alle ore 18.30 presso il Museo Fellini (in Via Clementini 2) sarà inaugurata la Mostra Otto e mezzo a colori, fotografie di scena di Paul Ronald. La mostra, che resterà visibile fino al 28 febbraio 2008, è composta da circa 50 scatti, di cui la metà a colori, realizzati sul set del capolavoro felliniano 8 ½ dal fotografo ufficiale di scena, Paul Ronald .
Ci si chiede con un moto di incredulità ammirando le foto di Paul Ronald esposte in questa mostra: ma del capolavoro di Fellini non veniva elogiato lo splendido bianco e nero fotografato da Gianni di Venanzio? Sì, il film è in bianco e nero, ma gli scatti a colori del fotografo ufficiale del set di Fellini scatenano la fantasia e fanno balenare l’idea di come sarebbe stato 8 ½ se fosse stato girato a colori. Tutto ciò grazie alla passione di Ronald per il suo lavoro, una passione che lo spinse a scattare – come racconta lui stesso ad Antonio Maraldi – delle foto a colori a spese sue perché la produzione non era interessata essendo il film in bianco e nero. Per questo Ronald si aggirava sul set di 8 ½ con due macchine fotografiche, una caricata col bianco e nero e l’altra con le diapositive 6x6. In tal modo il suo lavoro aggiunge al valore estetico delle fotografie e alla peculiarità delle foto di scena, un surplus di reverie, di immaginazione, che le rendono particolarmente preziose. Questo fa si che il reportage esposto nel museo sia probabilmente il più eccitante, il più felliniano, per il colpo di fantasia che ci consente di pensare a un 8 ½ girato a colori, dei tanti che sullo stesso film sono stati realizzati. Ricordiamo quello di Gideon Bachmann, con cui si è inaugurato il Museo (2003), famoso perché conservava la memoria visiva del finale di 8 ½ come era stato pensato da Fellini in un primo tempo e poi repentinamente cambiato.
Nel corso di questi decenni sono stati soprattutto gli scatti eccellenti di Tazio Secchiaroli ad avere avuto notorietà. Alle immagini di Secchiaroli si sono affiancate di recente anche quelle di Gideon Bachmann, ma, in entrambe i casi, si tratta di lavori parziali, legati solo ad alcuni momenti del film. Film che invece Ronald ha seguito per intero, dall’inizio alla fine, documentandolo con foto sia in bianco e nero che a colori (e queste ultime vengono presentate in maniera organica per la prima volta).
Attraverso 8 ½ Paul Ronald, fino ad allora fotografo di fiducia di Luchino Visconti, entrò in perfetta sintonia con Federico Fellini, come dimostrano i suoi scatti che riescono a restituirci con maestria clima e figure di quel set unico. Scatti attenti a documentare, ma anche pronti a fermare le pause e i fuori scena.
Ci si chiede con un moto di incredulità ammirando le foto di Paul Ronald esposte in questa mostra: ma del capolavoro di Fellini non veniva elogiato lo splendido bianco e nero fotografato da Gianni di Venanzio? Sì, il film è in bianco e nero, ma gli scatti a colori del fotografo ufficiale del set di Fellini scatenano la fantasia e fanno balenare l’idea di come sarebbe stato 8 ½ se fosse stato girato a colori. Tutto ciò grazie alla passione di Ronald per il suo lavoro, una passione che lo spinse a scattare – come racconta lui stesso ad Antonio Maraldi – delle foto a colori a spese sue perché la produzione non era interessata essendo il film in bianco e nero. Per questo Ronald si aggirava sul set di 8 ½ con due macchine fotografiche, una caricata col bianco e nero e l’altra con le diapositive 6x6. In tal modo il suo lavoro aggiunge al valore estetico delle fotografie e alla peculiarità delle foto di scena, un surplus di reverie, di immaginazione, che le rendono particolarmente preziose. Questo fa si che il reportage esposto nel museo sia probabilmente il più eccitante, il più felliniano, per il colpo di fantasia che ci consente di pensare a un 8 ½ girato a colori, dei tanti che sullo stesso film sono stati realizzati. Ricordiamo quello di Gideon Bachmann, con cui si è inaugurato il Museo (2003), famoso perché conservava la memoria visiva del finale di 8 ½ come era stato pensato da Fellini in un primo tempo e poi repentinamente cambiato.
Nel corso di questi decenni sono stati soprattutto gli scatti eccellenti di Tazio Secchiaroli ad avere avuto notorietà. Alle immagini di Secchiaroli si sono affiancate di recente anche quelle di Gideon Bachmann, ma, in entrambe i casi, si tratta di lavori parziali, legati solo ad alcuni momenti del film. Film che invece Ronald ha seguito per intero, dall’inizio alla fine, documentandolo con foto sia in bianco e nero che a colori (e queste ultime vengono presentate in maniera organica per la prima volta).
Attraverso 8 ½ Paul Ronald, fino ad allora fotografo di fiducia di Luchino Visconti, entrò in perfetta sintonia con Federico Fellini, come dimostrano i suoi scatti che riescono a restituirci con maestria clima e figure di quel set unico. Scatti attenti a documentare, ma anche pronti a fermare le pause e i fuori scena.
08
novembre 2007
Otto e mezzo a colori
Dall'otto novembre 2007 al 28 febbraio 2008
fotografia
Location
FONDAZIONE E MUSEO FEDERICO FELLINI
Rimini, Via Guglielmo Oberdan, 1, (Rimini)
Rimini, Via Guglielmo Oberdan, 1, (Rimini)
Orario di apertura
16, 30 – 19,30
Sabato e Domenica 10 – 12 / 16, 30 – 19,30
Lunedì chiuso
Vernissage
8 Novembre 2007, ore 18,30
Ufficio stampa
OMNIA RELATIONS
Autore