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Ousmane Ndiaye Dago – Tatuaggi d’argilla
In un felice e ricercato connubio tra fotografia, pittura e scultura, l’artista conferisce un’idea di tridimensionalità ai suoi scatti, ritraendo donne avvolte solo da leggeri panneggi o tipici gonnellini africani, con il corpo rivestito di polveri e pigmenti materici.
Comunicato stampa
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TATUAGGI D’ARGILLA
Ousmane Ndiaye Dago
Le famose Femme Terre di Ousmane Ndiaye Dago tornano alla Bel Art Gallery con tutta la forza del loro erotismo ancestrale e la bellezza di una resa grafica impeccabile. Dal 6 al 30 aprile, saranno esposte in mostra dieci fotografie di grandi dimensioni (cm 150 x 200), pezzi unici creati tra il 1998 e il 1999 ed esposti alla Biennale di Venezia del 2001, nella sezione “Platea dell’umanità” all’Arsenale.
Dago nasce in Senegal nel 1951 e dopo gli studi artistici in Africa e presso l’Accademia Reale di Anversa in Belgio, insegna arti grafiche all’istituto di Belle Arti di Dakar. Nel suo paese dirige alcune riviste e lavora per la pubblicità come fotografo e designer. Collaborando con i musicisti Youssou N’Dour e Thione Seck e con organismi come l’Unesco acquista fama internazionale. Numerose le mostre a cui partecipa in Senegal e in Europa. Nel 2001 le sue immagini sono scelte per la campagna pubblicitaria italiana della Porsche.
In un felice e ricercato connubio tra fotografia, pittura e scultura, l’artista conferisce un’idea di tridimensionalità ai suoi scatti, ritraendo donne avvolte solo da leggeri panneggi o tipici gonnellini africani, con il corpo rivestito di polveri e pigmenti materici. In questo modo, vengono risolti i problemi legati all’accettazione della fotografia in Senegal, che avvicinata alle altre arti acquista autorevolezza e nobiltà, arginando anche la spinosa questione del nudo femminile in un contesto islamico. L’identità delle ragazze è celata da nuvole di capelli intrecciati che nascondono i volti giovani e gli sguardi. Le fanciulle assurgono a dee primitive, che incarnano gli antichi miti della fertilità e della terra, come descritto nel catalogo della Prearo Editore con testi di Achille Bonito Oliva, Martina Corgnati e T.K. Biaya. Delicate e libere, le Femme Terre sembrano danzare i balli rituali dell’Africa, in un leggiadro equilibrio tra passato e contemporaneo. C’è qualcosa di classico nelle forme e nella posture delle modelle, che richiamano l’immagine delle Tre Grazie; ma la composizione è anche fortemente moderna e calibrata, consentendo di oltrepassare ciò che si vede con ciò che si comprende. La donna diviene scultura, idolo e pura essenza. Il sacro si fonde col profano.
In mostra anche la nuova serie dei Lottatori (2006), figure emblematiche, simboli di forza ed energia, impegnati nella lotta greco-romana, lo sport nazionale del Senegal.
A Palazzo Clerici, Milano, si è da poco conclusa “Sguardi Africani”, mostra itinerante promossa dalla Onlus CEFA, la quale dal 2003 sta sostenendo lo sviluppo del settore olivicolo e sociale in alcune regioni dell’Africa. Per la mostra sono stati selezionati tre fotografi italiani e tre artisti africani: O.N.Dago è uno di loro.
Per creare ulteriore continuità tra l’evento artistico e la solidarietà, le opere di Dago sono in mostra alla Bel Art Gallery.
La galleria, sensibile ai progetti di solidarietà nei confronti delle popolazioni disagiate, collabora con la Onlus CEFA per contribuire alla realizzazione di un oleificio nella regione della Tadla Azilal.
Oltre ad una donazione personale, Bel Art Gallery devolverà al CEFA parte del ricavato della vendita delle opere durante la serata inaugurale.
Vera Agosti
Ousmane Ndiaye Dago
Le famose Femme Terre di Ousmane Ndiaye Dago tornano alla Bel Art Gallery con tutta la forza del loro erotismo ancestrale e la bellezza di una resa grafica impeccabile. Dal 6 al 30 aprile, saranno esposte in mostra dieci fotografie di grandi dimensioni (cm 150 x 200), pezzi unici creati tra il 1998 e il 1999 ed esposti alla Biennale di Venezia del 2001, nella sezione “Platea dell’umanità” all’Arsenale.
Dago nasce in Senegal nel 1951 e dopo gli studi artistici in Africa e presso l’Accademia Reale di Anversa in Belgio, insegna arti grafiche all’istituto di Belle Arti di Dakar. Nel suo paese dirige alcune riviste e lavora per la pubblicità come fotografo e designer. Collaborando con i musicisti Youssou N’Dour e Thione Seck e con organismi come l’Unesco acquista fama internazionale. Numerose le mostre a cui partecipa in Senegal e in Europa. Nel 2001 le sue immagini sono scelte per la campagna pubblicitaria italiana della Porsche.
In un felice e ricercato connubio tra fotografia, pittura e scultura, l’artista conferisce un’idea di tridimensionalità ai suoi scatti, ritraendo donne avvolte solo da leggeri panneggi o tipici gonnellini africani, con il corpo rivestito di polveri e pigmenti materici. In questo modo, vengono risolti i problemi legati all’accettazione della fotografia in Senegal, che avvicinata alle altre arti acquista autorevolezza e nobiltà, arginando anche la spinosa questione del nudo femminile in un contesto islamico. L’identità delle ragazze è celata da nuvole di capelli intrecciati che nascondono i volti giovani e gli sguardi. Le fanciulle assurgono a dee primitive, che incarnano gli antichi miti della fertilità e della terra, come descritto nel catalogo della Prearo Editore con testi di Achille Bonito Oliva, Martina Corgnati e T.K. Biaya. Delicate e libere, le Femme Terre sembrano danzare i balli rituali dell’Africa, in un leggiadro equilibrio tra passato e contemporaneo. C’è qualcosa di classico nelle forme e nella posture delle modelle, che richiamano l’immagine delle Tre Grazie; ma la composizione è anche fortemente moderna e calibrata, consentendo di oltrepassare ciò che si vede con ciò che si comprende. La donna diviene scultura, idolo e pura essenza. Il sacro si fonde col profano.
In mostra anche la nuova serie dei Lottatori (2006), figure emblematiche, simboli di forza ed energia, impegnati nella lotta greco-romana, lo sport nazionale del Senegal.
A Palazzo Clerici, Milano, si è da poco conclusa “Sguardi Africani”, mostra itinerante promossa dalla Onlus CEFA, la quale dal 2003 sta sostenendo lo sviluppo del settore olivicolo e sociale in alcune regioni dell’Africa. Per la mostra sono stati selezionati tre fotografi italiani e tre artisti africani: O.N.Dago è uno di loro.
Per creare ulteriore continuità tra l’evento artistico e la solidarietà, le opere di Dago sono in mostra alla Bel Art Gallery.
La galleria, sensibile ai progetti di solidarietà nei confronti delle popolazioni disagiate, collabora con la Onlus CEFA per contribuire alla realizzazione di un oleificio nella regione della Tadla Azilal.
Oltre ad una donazione personale, Bel Art Gallery devolverà al CEFA parte del ricavato della vendita delle opere durante la serata inaugurale.
Vera Agosti
06
aprile 2009
Ousmane Ndiaye Dago – Tatuaggi d’argilla
Dal 06 al 30 aprile 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
BAG GALLERY MILANO – BOSCOLO EXEDRA
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 4, (Milano)
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 4, (Milano)
Orario di apertura
lunedì/venerdì 16.00 - 20.00
Vernissage
6 Aprile 2009, ore 19
Editore
PREARO
Autore
Curatore