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Out of the Blue
collettiva
Comunicato stampa
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La mostra presenta alcune ricerche contemporanee che si distinguono per la capacità di comunicare, attraverso differenti registri, il rapporto osmotico tra il reale e l’immaginario.
Fabrizio Braghieri vive a Milano. Tra le sue mostre recenti: New York Photo fair (New York); “Draws”, Biennale del disegno di Londra; le collettive “Allarmi 2” alla Caserma De Cristoforis di Como e “Caftani d’Autore” al palazzo della Triennale di Milano (2006).
L’artista presenta un lavoro a metà strada tra disegno e installazione ambientale: sogna di ammaestrare un corteo interminabile di formiche, chiamandolo a disegnare attraverso le pareti e il pavimento della galleria forme che interpretate in chiave ironica, offrono allo spettatore ulteriori livelli di lettura. Si attiva così un gioco di rimandi incrociati tra il formicolio delle formiche, quello della corrente elettrica e quello generato dalle riviste d’arte. Un cortocircuito di significati che è da sempre l’elemento distintivo dell’intera poetica di Braghieri, pittore e scultore, da sempre affascinato dalla magia della parola, dall’equivoco verbale, dall’incidente linguistico.
Igor Eskinja vive e lavora tra la Croazia la Slovenia e l’Italia. Con la Federico Luger Gallery –che gli ha recentemente dedicato la personale “Reality Check”- ha partecipato alla sezione Present Future di Artissima 2005. ha trascorso periodi di studio in Italia (Fondazione Bevilacqua la Masa), Germania e Stati Uniti (ISCP-New York).
Eskinja, probabilmente anche per la sua formazione cosmopolita, è un artista che smentisce in modo eccellente il luogo comune che vorrebbe l’arte dell’est unanimemente impegnata nella critica sociale, nell’azione politica, costretta in una visione puramente orizzontale dell’esistenza. Il suo lavoro presenta infatti una profondità e al tempo stesso una capacità di elevarsi dal mero dato oggettivo che lo porta decisamente al di là della dimensione minimalista, la più evidente dal punto di vista formale. Egli in realtà conduce una ricerca sullo spazio e sulla percezione, per disvelare la natura fittizia -o quantomeno relativa- delle nostre rappresentazioni. La componente politica, si manifesta solo indirettamente nel suo lavoro, attraverso una declinazione metafisica dell’arte, capace di esprimere concetti fortemente sovversivi attraverso un linguaggio composto, essenziale, quasi pervaso da un afflato mistico.
Dalla capacità di contemplare con sguardo visionario la realtà prendono vita anche le opere presentate da Piero Gatto, la cui missione sembra quella di un cosmonauta chiamato ad esplorare l’incerto confine tra realtà e sogno, tra la misura -che necessariamente caratterizza l’opera d’arte in quanto res- e la dismisura dello spazio costituito dall’umana immaginazione. In mostra troviamo una selezione di lavori recentemente esposti nella personale “Catus Major”, presso la galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli.
Diango Hernandez, diplomato all’Istituto Superiore di Design dell’Havana (Cuba), vive e lavora tra la Germania, L’Italia e l’Havana. Nel 2006 gli sono state dedicate mostre personali dalla Kunsthalle di Basilea, dalla galleria Pepe Cobo (Madrid) e dalla galleria Alexander&Bonin (New York). Ha partecipato anche alla 51a edizione della Biennale di Venezia (2005), alla 27a Biennale di San Paolo (2006) e alla Biennale di Sidney (2006).
I suoi lavori si inseriscono perfettamente nel dibattito artistico internazionale, pur esplorando problemi molto specifici della realtà cubana, come la scarsità, a causa dell’embargo, non solo di viveri, ma anche di materiali e prodotti di design di qualità. I progetti su carta delle sue “macchine impossibili”, hanno un aspetto quasi leonardesco e rivelano il ruolo dell’Utopia nel divenire della Storia, ma anche la necessità di radicare l’immaginazione nel reale. Il surrealismo dei suoi lavori, pertanto, non risulta mai un gioco fine a se stesso.
Luca Vona
Fabrizio Braghieri vive a Milano. Tra le sue mostre recenti: New York Photo fair (New York); “Draws”, Biennale del disegno di Londra; le collettive “Allarmi 2” alla Caserma De Cristoforis di Como e “Caftani d’Autore” al palazzo della Triennale di Milano (2006).
L’artista presenta un lavoro a metà strada tra disegno e installazione ambientale: sogna di ammaestrare un corteo interminabile di formiche, chiamandolo a disegnare attraverso le pareti e il pavimento della galleria forme che interpretate in chiave ironica, offrono allo spettatore ulteriori livelli di lettura. Si attiva così un gioco di rimandi incrociati tra il formicolio delle formiche, quello della corrente elettrica e quello generato dalle riviste d’arte. Un cortocircuito di significati che è da sempre l’elemento distintivo dell’intera poetica di Braghieri, pittore e scultore, da sempre affascinato dalla magia della parola, dall’equivoco verbale, dall’incidente linguistico.
Igor Eskinja vive e lavora tra la Croazia la Slovenia e l’Italia. Con la Federico Luger Gallery –che gli ha recentemente dedicato la personale “Reality Check”- ha partecipato alla sezione Present Future di Artissima 2005. ha trascorso periodi di studio in Italia (Fondazione Bevilacqua la Masa), Germania e Stati Uniti (ISCP-New York).
Eskinja, probabilmente anche per la sua formazione cosmopolita, è un artista che smentisce in modo eccellente il luogo comune che vorrebbe l’arte dell’est unanimemente impegnata nella critica sociale, nell’azione politica, costretta in una visione puramente orizzontale dell’esistenza. Il suo lavoro presenta infatti una profondità e al tempo stesso una capacità di elevarsi dal mero dato oggettivo che lo porta decisamente al di là della dimensione minimalista, la più evidente dal punto di vista formale. Egli in realtà conduce una ricerca sullo spazio e sulla percezione, per disvelare la natura fittizia -o quantomeno relativa- delle nostre rappresentazioni. La componente politica, si manifesta solo indirettamente nel suo lavoro, attraverso una declinazione metafisica dell’arte, capace di esprimere concetti fortemente sovversivi attraverso un linguaggio composto, essenziale, quasi pervaso da un afflato mistico.
Dalla capacità di contemplare con sguardo visionario la realtà prendono vita anche le opere presentate da Piero Gatto, la cui missione sembra quella di un cosmonauta chiamato ad esplorare l’incerto confine tra realtà e sogno, tra la misura -che necessariamente caratterizza l’opera d’arte in quanto res- e la dismisura dello spazio costituito dall’umana immaginazione. In mostra troviamo una selezione di lavori recentemente esposti nella personale “Catus Major”, presso la galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli.
Diango Hernandez, diplomato all’Istituto Superiore di Design dell’Havana (Cuba), vive e lavora tra la Germania, L’Italia e l’Havana. Nel 2006 gli sono state dedicate mostre personali dalla Kunsthalle di Basilea, dalla galleria Pepe Cobo (Madrid) e dalla galleria Alexander&Bonin (New York). Ha partecipato anche alla 51a edizione della Biennale di Venezia (2005), alla 27a Biennale di San Paolo (2006) e alla Biennale di Sidney (2006).
I suoi lavori si inseriscono perfettamente nel dibattito artistico internazionale, pur esplorando problemi molto specifici della realtà cubana, come la scarsità, a causa dell’embargo, non solo di viveri, ma anche di materiali e prodotti di design di qualità. I progetti su carta delle sue “macchine impossibili”, hanno un aspetto quasi leonardesco e rivelano il ruolo dell’Utopia nel divenire della Storia, ma anche la necessità di radicare l’immaginazione nel reale. Il surrealismo dei suoi lavori, pertanto, non risulta mai un gioco fine a se stesso.
Luca Vona
19
ottobre 2006
Out of the Blue
Dal 19 ottobre al 31 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
FEDERICO LUGER GALLERY (FL GALLERY)
Milano, Viale Sabotino, 22, (Milano)
Milano, Viale Sabotino, 22, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 15:30 alle 19:00
Vernissage
19 Ottobre 2006, ore 19.30
Autore