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Outbound – Fuori dai luoghi comuni
Outbound. Fuori dai luoghi comuni è il titolo di un progetto per la valorizzazione e la conoscenza delle espressioni artistiche contemporanee a confronto con il passato rinascimentale in Toscana.
Comunicato stampa
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Lontano dai luoghi deputati all’arte, dai grandi centri eletti quali crocevia internazionali di scambi culturali, la Toscana ha riscoperto da alcuni decenni non solo di essere essa stessa officina di una cultura contemporanea, ma di dover volgere lo sguardo a scrutare i piccoli e bellissimi centri della provincia, dove, all’ombra del passato, esiste una cultura contemporanea vitale ed in grande fermento.
Uno dei primi passi in questa direzione si è concretizzato in una ricognizione degli artisti attivi dagli anni Cinquanta ad oggi nel territorio del medio e basso Valdarno, un’indagine che è poi confluita nel cd rom stART a cura di Silvia Bottinelli. Da questo nucleo originario composto da circa novanta artisti, ne sono stati selezionati nove, oggi invitati con le loro opere a confrontarsi con un sito simbolo del Rinascimento toscano: la Villa Medicea di Cerreto Guidi, sede della mostra.
Il progetto espositivo nasce da una duplice esigenza. Da un lato la conoscenza, la promozione, la valorizzazione delle espressioni artistiche contemporanee del territorio, dall’altra offrire al pubblico l’opportunità di riappropriarsi di un luogo di grande bellezza, cultura, storia.
Enrico Vezzi, Matteo Bertini, Vittorio Cavallini, Elisabetta Scarpini, Silvia Galasso, Stefano Fiaschi, Nicola Cioni, Riccardo Brotini, Federico Biancalani, sono i nomi degli artisti che sono stati invitati a ideare e realizzare opere in relazione e dialogo con Villa Medicea di Cerreto Guidi, opera d'arte architettonica, compiuta da Daniele Fortini con il contributo di Bernardo Buontalenti per le rampe d’accesso su commissione di Cosimo I de’ Medici.
Il progetto espositivo si configura nella ricerca di una forma di dialogo con l’architettura, in continuità con la storia, la cultura, le espressioni artistiche. Una ricerca volta a riscoprire la vita e le abitudini delle famiglie che nel tempo si sono succedute e che hanno abitato la Villa Medicea, che fu luogo di svago e casino di caccia, teatro di amori ed omicidi; qui fu uccisa Isabella de’ Medici a causa della relazione extraconiugale con Troilo Orsini.
Molte delle opere presenti in mostra si ispirano alle vicessitudini degli abitanti della villa. Altre, come quelle di Silvia Galasso, Enrico Vezzi e Stefano Fiaschi, insistono sul tema di Eros e Thanatos.
Il rapporto con il paesaggio e con la natura, vissuta tramite le battute di caccia, è al centro delle opere di Nicola Cioni, Matteo Bertini, Riccardo Brotini e Federico Biancalani. La figura di Isabella, come rappresentante del femminile, viene indagata da Elisabetta Scarpini, che annulla la dimensione fisica della sala delle stagioni per farvi galleggiare multiformi pensieri segreti. Vittorio Cavallini, infine, immagina di ripetere oggi quello che avveniva un tempo, all’arrivo della corte in villa: a causa dell’assenza di biancheria per la casa, lenzuola, salviette e tovaglie, erano raccolte su richiesta del clero tra le famiglie del territorio circostante; l’artista porterà avanti una campagna di raccolta, chiedendo agli abitanti delle Terre del Rinascimento - e non solo - di donare biancheria per la casa, per costruirvi una solida architettura nel salone centrale. Alla chiusura della mostra, gli oggetti recuperati verranno dati in beneficenza.
La mostra verrà arricchita da una serie di iniziative volte ad approfondire alcune delle tematiche della mostra.
Sabato 13 marzo, sarà organizzata una giornata di studi per tracciare alcune linee guida sulla storia della Villa, sul mito di Eros e Thanatos nell’arte di corte, sul rapporto tra antico e moderno nell’arte toscana del novecento. Altri aspetti del seminario toccheranno tematiche quali la giovane arte in Italia, l’Arte ambientale in Toscana ed il turismo culturale.
Sabato 27 marzo, invece, si terrà una performance di video teatro studiata da Lorenzo Pizzanelli, con la partecipazione di Ugo Giulio Lurini. Andrà in scena una suggestiva visita guidata ai fantasmi della Villa, che racconteranno le proprie vicende storiche da un punto di vista molto personale. Un autobus gratuito partirà da piazza Santa Maria Novella a Firenze alle ore 14,30 e condurrà i visitatori a Cerreto Guidi.
La mostra Outbound. Fuori dai luoghi comuni è stata promossa e organizzata dal Comune di Cerreto Guidi e dal Sistema Museale “Le Terre del Rinascimento” - di cui Cerreto Guidi fa parte insieme ai Comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino e Vinci - in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Firenze, con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e con la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, e con il patrocinio di “Italia Nostra”.
Uno dei primi passi in questa direzione si è concretizzato in una ricognizione degli artisti attivi dagli anni Cinquanta ad oggi nel territorio del medio e basso Valdarno, un’indagine che è poi confluita nel cd rom stART a cura di Silvia Bottinelli. Da questo nucleo originario composto da circa novanta artisti, ne sono stati selezionati nove, oggi invitati con le loro opere a confrontarsi con un sito simbolo del Rinascimento toscano: la Villa Medicea di Cerreto Guidi, sede della mostra.
Il progetto espositivo nasce da una duplice esigenza. Da un lato la conoscenza, la promozione, la valorizzazione delle espressioni artistiche contemporanee del territorio, dall’altra offrire al pubblico l’opportunità di riappropriarsi di un luogo di grande bellezza, cultura, storia.
Enrico Vezzi, Matteo Bertini, Vittorio Cavallini, Elisabetta Scarpini, Silvia Galasso, Stefano Fiaschi, Nicola Cioni, Riccardo Brotini, Federico Biancalani, sono i nomi degli artisti che sono stati invitati a ideare e realizzare opere in relazione e dialogo con Villa Medicea di Cerreto Guidi, opera d'arte architettonica, compiuta da Daniele Fortini con il contributo di Bernardo Buontalenti per le rampe d’accesso su commissione di Cosimo I de’ Medici.
Il progetto espositivo si configura nella ricerca di una forma di dialogo con l’architettura, in continuità con la storia, la cultura, le espressioni artistiche. Una ricerca volta a riscoprire la vita e le abitudini delle famiglie che nel tempo si sono succedute e che hanno abitato la Villa Medicea, che fu luogo di svago e casino di caccia, teatro di amori ed omicidi; qui fu uccisa Isabella de’ Medici a causa della relazione extraconiugale con Troilo Orsini.
Molte delle opere presenti in mostra si ispirano alle vicessitudini degli abitanti della villa. Altre, come quelle di Silvia Galasso, Enrico Vezzi e Stefano Fiaschi, insistono sul tema di Eros e Thanatos.
Il rapporto con il paesaggio e con la natura, vissuta tramite le battute di caccia, è al centro delle opere di Nicola Cioni, Matteo Bertini, Riccardo Brotini e Federico Biancalani. La figura di Isabella, come rappresentante del femminile, viene indagata da Elisabetta Scarpini, che annulla la dimensione fisica della sala delle stagioni per farvi galleggiare multiformi pensieri segreti. Vittorio Cavallini, infine, immagina di ripetere oggi quello che avveniva un tempo, all’arrivo della corte in villa: a causa dell’assenza di biancheria per la casa, lenzuola, salviette e tovaglie, erano raccolte su richiesta del clero tra le famiglie del territorio circostante; l’artista porterà avanti una campagna di raccolta, chiedendo agli abitanti delle Terre del Rinascimento - e non solo - di donare biancheria per la casa, per costruirvi una solida architettura nel salone centrale. Alla chiusura della mostra, gli oggetti recuperati verranno dati in beneficenza.
La mostra verrà arricchita da una serie di iniziative volte ad approfondire alcune delle tematiche della mostra.
Sabato 13 marzo, sarà organizzata una giornata di studi per tracciare alcune linee guida sulla storia della Villa, sul mito di Eros e Thanatos nell’arte di corte, sul rapporto tra antico e moderno nell’arte toscana del novecento. Altri aspetti del seminario toccheranno tematiche quali la giovane arte in Italia, l’Arte ambientale in Toscana ed il turismo culturale.
Sabato 27 marzo, invece, si terrà una performance di video teatro studiata da Lorenzo Pizzanelli, con la partecipazione di Ugo Giulio Lurini. Andrà in scena una suggestiva visita guidata ai fantasmi della Villa, che racconteranno le proprie vicende storiche da un punto di vista molto personale. Un autobus gratuito partirà da piazza Santa Maria Novella a Firenze alle ore 14,30 e condurrà i visitatori a Cerreto Guidi.
La mostra Outbound. Fuori dai luoghi comuni è stata promossa e organizzata dal Comune di Cerreto Guidi e dal Sistema Museale “Le Terre del Rinascimento” - di cui Cerreto Guidi fa parte insieme ai Comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino e Vinci - in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Firenze, con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e con la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, e con il patrocinio di “Italia Nostra”.
07
febbraio 2004
Outbound – Fuori dai luoghi comuni
Dal 07 febbraio al 18 aprile 2004
arte moderna e contemporanea
Location
VILLA MEDICEA
Cerreto Guidi, Via Ponti Medicei, 12, (Firenze)
Cerreto Guidi, Via Ponti Medicei, 12, (Firenze)
Biglietti
ingresso alla Villa: € 2 (intero); gratuito per i minori di 18 anni e gli ultrasessantacinquenni
Orario di apertura
tutti i giorni ore 9-19 (chiuso il 2° e 3° lunedì di ogni mese)
Sito web
www.comune.cerreto-guidi.fi.it