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Outlook #2 – Panorama italiano
20 gallerie torinesi a Palazzo Bricherasio
Comunicato stampa
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Fortemente voluto dalla TAG - Turin Art Gallery, l’associazione gallerie d’arte contemporanea di Torino e dalla Fondazione Palazzo Bricherasio, OUTLOOK è sorto come un’inedita modalità di collaborazione tra un ente museale e un nucleo di gallerie private. L’intento è quello di presentare in modo nuovo il capillare lavoro di ricerca e di produzione operato dalle gallerie torinesi nel corso degli ultimi anni. Il numero di gallerie impegnate nella promozione di arte contemporanea a Torino è continuato a crescere costantemente per tutto il decennio degli anni Novanta e per i primi anni del nuovo millennio, dando testimonianza di un’attività multiforme e sofisticata che ha contribuito in grande misura all’affermazione di Torino come città di sperimentazione artistica in Italia e all’estero. Tale complesso sviluppo ha trovato sintesi e polifonica coerenza nell’associazione TAG, al cui interno convivono in sintonia gallerie storiche della scena cittadina e nazionale, accanto a spazi più giovani con ancora poche stagioni di attività alle spalle.
Il progetto si articola in quattro appuntamenti espositivi, ciascuno pensato e curato come una mostra indipendente, in grado di offrire uno sguardo aggiornato e incisivo sulla produzione artistica contemporanea, italiana e internazionale. Ogni mostra è strutturata presentando cinque artisti in rappresentanza di cinque diverse gallerie. Ciascun artista avrà a disposizione una delle sale barocche di Palazzo Bricherasio, in cui realizzare un’opera altamente illustrativa del proprio lavoro.
Il ciclo di mostre coprirà l’intera stagione 2006/2007, creando così, da novembre a giugno, un lungo ponte di confronto e di dialogo fra l’attività di Palazzo Bricherasio e quella delle gallerie. Il progetto Outlook è dedicato alla memoria di Guido Carbone, che per primo lo ha pensato e immaginato.
Uno sguardo museale
Dal 19 febbraio all’11 marzo 2007
Il secondo appuntamento del progetto Outlook presenta alcune opere di carattere museale di artisti consolidati del panorama globale, i cui molteplici progetti hanno avuto regolare visibilità a Torino dagli anni Novanta in poi. Protagonisti di questa mostra sono produzioni inedite in Italia, accanto a lavori storici, per comporre insieme una sintesi efficace di alcune significative esperienze internazionali.
GALLERIA GIORGIO PERSANO
Artista norvegese ma di studi e formazione italiana, Per Barclay (Oslo 1955, vive e lavora a Parigi), ha un approccio esatto e sistematico al proprio lavoro artistico, nel quale trovano riflessione di impronta concettuale temi come la tensione e l’enigmaticità delle relazioni umane. Ogni suo lavoro, fotografico, scultoreo e installativo, è l’esito immediato di un incontro tra elementi culturali diversi, dalla tradizione della pittura nordica di Edvard Munch, sino al barocco italiano e all’arte povera.
Conversazione (1997) è un’opera letterale e diretta nella sua dettagliata presenzialità scenica, dove tre teschi di bronzo producono a intervalli regolari sequenze di colpi secchi e decisi, simulando un macabro dialogo post mortem. La calcolata crudezza della scena diventa detonatore di una riflessione sull’ansia e la violenza latenti nella realtà quotidiana.
GALLERIA IN ARCO
Autore di un percorso artistico concettuale realizzato tramite iconografie ludiche e pop, i video e le installazioni di Tony Oursler (New York 1957, vive e lavora a New York), si presentano come degli enigmi scenografici, pronti a ingannare lo spettatore mediante la loro natura ambigua e bizzarra. Interessato dagli anni Settanta in poi alle trasformazioni in atto nei sistemi comunicativi di massa, Oursler ha focalizzato la propria ricerca sull’uso del linguaggio e delle sue più diverse articolazioni all’interno della coscienza umana. Vettori complessi e frammentati, le sue opere rappresentano situazioni estreme e ossessive, in un caleidoscopio di percezioni ed esperienze che diventano specchio efficace della nostra realtà.
Gin (2005) è un oggetto misterioso e sfuggente, costituito dalla proiezione di un occhio che emerge da una levigata superficie in alluminio, scrutando lo spazio circostante in una performance silenziosamente comunicativa.
Blued (2005) è invece un’opera tipica nel repertorio di Oursler, in cui un supporto tridimensionale diventa simulacro di un volto umano, stravolto e grottesco.
GUIDO COSTA PROJECTS
Martin Kersels (Los Angeles 1960, vive e lavora a Los Angeles) proviene dalla complessa scena sperimentale della West Coast americana anni Ottanta, quando operava nel gruppo Schrimps come performer di ispirazione neodadaista. L’artista ha conservato una dimensione teatrale ed esuberante in tutti i suoi lavori successivi, video, sculture animate, film e installazioni, che sembrano contributi successivi a una continua riflessione metaforica su temi quali l’instabilità gravitazionale delle cose e l’imprevedibilità degli eventi. L’arte di Kersels è ruvida, diretta e comicamente aggressiva, pronta a sfruttare il corpo come strumento primario di significazione, come quando l’artista si fa fotografare lasciandosi cadere pesantemente al suolo o scaraventando per aria altre persone, dall’alto della sua gigantesca stazza fisica. L’opera in mostra, senza titolo, focalizza l’ossessione di Kersels per l’idea di rotazione, intesa come sovvertimento delle consuete prospettive di veduta. Una serie di figure e personaggi si alternano velocemente nelle immagini che ruotano proiettate sulle quattro pareti, in una narrativa bizzarra e sconnessa, che ricorda da vicino le atmosfere del teatro dell’assurdo.
GALLERIA PAOLO TONIN
Il lavoro di Radu Dragomirescu (Roseti, Romania, 1944, vive e lavora a Torino) è carico di presenze simboliche ed evocative. Zona di neve (2005) prende il titolo da un verso di Paul Celan, uno delle maggiori voci poetiche del XX secolo, anch’egli romeno e autore di un drammatico percorso poetico incentrato sul ricordo dello sterminio della civiltà ebraica durante il nazismo.
La scultura installativa di Dragomirescu mette in scena un conflitto i cui diversi ingredienti oggettuali diventano singoli elementi di una comune partitura, per dare voce a ricordi personali assieme a immagini di paura e di speranza. L’opera diventa così un personalissimo viaggio nell’interiorità dell’artista, uno spazio di silenzio meditativo accompagnato da riflessioni sui simboli della religione, del potere e della cultura.
MARCO NOIRE CONTEMPORARY ART
Miguel Angel Rios (Catamarca, Argentina, 1953, vive e lavora tra il Messico e New York) è un artista segnato dall’eredità culturale latino-americana, da cui egli trae ispirazione per affrontare temi politico-sociali di portata universale, nei quali la complessità delle relazioni umane occupa il ruolo centrale. Lontano tuttavia da ogni rappresentazione etnica del mondo sudamericano, Rios si muove su un piano simbolico, teso a concentrare il proprio messaggio artistico in momenti di grande intensità emotiva.
In Love (2005), la voce di Wally, eroina della celebre opera ottocentesca di Alfredo Catalani, accompagna e cadenza il movimento vorticoso di due trottole, lanciate avanti e indietro in un gioco che ricorda le schermaglie sentimentali tra due amanti. Sospinte lontano l’una dall’altra, le trottole rientrano in contatto per brevi momenti, continuamente, sino alla caduta finale che segna il termine del movimento, ma anche dell’amore e della vita.
Il progetto si articola in quattro appuntamenti espositivi, ciascuno pensato e curato come una mostra indipendente, in grado di offrire uno sguardo aggiornato e incisivo sulla produzione artistica contemporanea, italiana e internazionale. Ogni mostra è strutturata presentando cinque artisti in rappresentanza di cinque diverse gallerie. Ciascun artista avrà a disposizione una delle sale barocche di Palazzo Bricherasio, in cui realizzare un’opera altamente illustrativa del proprio lavoro.
Il ciclo di mostre coprirà l’intera stagione 2006/2007, creando così, da novembre a giugno, un lungo ponte di confronto e di dialogo fra l’attività di Palazzo Bricherasio e quella delle gallerie. Il progetto Outlook è dedicato alla memoria di Guido Carbone, che per primo lo ha pensato e immaginato.
Uno sguardo museale
Dal 19 febbraio all’11 marzo 2007
Il secondo appuntamento del progetto Outlook presenta alcune opere di carattere museale di artisti consolidati del panorama globale, i cui molteplici progetti hanno avuto regolare visibilità a Torino dagli anni Novanta in poi. Protagonisti di questa mostra sono produzioni inedite in Italia, accanto a lavori storici, per comporre insieme una sintesi efficace di alcune significative esperienze internazionali.
GALLERIA GIORGIO PERSANO
Artista norvegese ma di studi e formazione italiana, Per Barclay (Oslo 1955, vive e lavora a Parigi), ha un approccio esatto e sistematico al proprio lavoro artistico, nel quale trovano riflessione di impronta concettuale temi come la tensione e l’enigmaticità delle relazioni umane. Ogni suo lavoro, fotografico, scultoreo e installativo, è l’esito immediato di un incontro tra elementi culturali diversi, dalla tradizione della pittura nordica di Edvard Munch, sino al barocco italiano e all’arte povera.
Conversazione (1997) è un’opera letterale e diretta nella sua dettagliata presenzialità scenica, dove tre teschi di bronzo producono a intervalli regolari sequenze di colpi secchi e decisi, simulando un macabro dialogo post mortem. La calcolata crudezza della scena diventa detonatore di una riflessione sull’ansia e la violenza latenti nella realtà quotidiana.
GALLERIA IN ARCO
Autore di un percorso artistico concettuale realizzato tramite iconografie ludiche e pop, i video e le installazioni di Tony Oursler (New York 1957, vive e lavora a New York), si presentano come degli enigmi scenografici, pronti a ingannare lo spettatore mediante la loro natura ambigua e bizzarra. Interessato dagli anni Settanta in poi alle trasformazioni in atto nei sistemi comunicativi di massa, Oursler ha focalizzato la propria ricerca sull’uso del linguaggio e delle sue più diverse articolazioni all’interno della coscienza umana. Vettori complessi e frammentati, le sue opere rappresentano situazioni estreme e ossessive, in un caleidoscopio di percezioni ed esperienze che diventano specchio efficace della nostra realtà.
Gin (2005) è un oggetto misterioso e sfuggente, costituito dalla proiezione di un occhio che emerge da una levigata superficie in alluminio, scrutando lo spazio circostante in una performance silenziosamente comunicativa.
Blued (2005) è invece un’opera tipica nel repertorio di Oursler, in cui un supporto tridimensionale diventa simulacro di un volto umano, stravolto e grottesco.
GUIDO COSTA PROJECTS
Martin Kersels (Los Angeles 1960, vive e lavora a Los Angeles) proviene dalla complessa scena sperimentale della West Coast americana anni Ottanta, quando operava nel gruppo Schrimps come performer di ispirazione neodadaista. L’artista ha conservato una dimensione teatrale ed esuberante in tutti i suoi lavori successivi, video, sculture animate, film e installazioni, che sembrano contributi successivi a una continua riflessione metaforica su temi quali l’instabilità gravitazionale delle cose e l’imprevedibilità degli eventi. L’arte di Kersels è ruvida, diretta e comicamente aggressiva, pronta a sfruttare il corpo come strumento primario di significazione, come quando l’artista si fa fotografare lasciandosi cadere pesantemente al suolo o scaraventando per aria altre persone, dall’alto della sua gigantesca stazza fisica. L’opera in mostra, senza titolo, focalizza l’ossessione di Kersels per l’idea di rotazione, intesa come sovvertimento delle consuete prospettive di veduta. Una serie di figure e personaggi si alternano velocemente nelle immagini che ruotano proiettate sulle quattro pareti, in una narrativa bizzarra e sconnessa, che ricorda da vicino le atmosfere del teatro dell’assurdo.
GALLERIA PAOLO TONIN
Il lavoro di Radu Dragomirescu (Roseti, Romania, 1944, vive e lavora a Torino) è carico di presenze simboliche ed evocative. Zona di neve (2005) prende il titolo da un verso di Paul Celan, uno delle maggiori voci poetiche del XX secolo, anch’egli romeno e autore di un drammatico percorso poetico incentrato sul ricordo dello sterminio della civiltà ebraica durante il nazismo.
La scultura installativa di Dragomirescu mette in scena un conflitto i cui diversi ingredienti oggettuali diventano singoli elementi di una comune partitura, per dare voce a ricordi personali assieme a immagini di paura e di speranza. L’opera diventa così un personalissimo viaggio nell’interiorità dell’artista, uno spazio di silenzio meditativo accompagnato da riflessioni sui simboli della religione, del potere e della cultura.
MARCO NOIRE CONTEMPORARY ART
Miguel Angel Rios (Catamarca, Argentina, 1953, vive e lavora tra il Messico e New York) è un artista segnato dall’eredità culturale latino-americana, da cui egli trae ispirazione per affrontare temi politico-sociali di portata universale, nei quali la complessità delle relazioni umane occupa il ruolo centrale. Lontano tuttavia da ogni rappresentazione etnica del mondo sudamericano, Rios si muove su un piano simbolico, teso a concentrare il proprio messaggio artistico in momenti di grande intensità emotiva.
In Love (2005), la voce di Wally, eroina della celebre opera ottocentesca di Alfredo Catalani, accompagna e cadenza il movimento vorticoso di due trottole, lanciate avanti e indietro in un gioco che ricorda le schermaglie sentimentali tra due amanti. Sospinte lontano l’una dall’altra, le trottole rientrano in contatto per brevi momenti, continuamente, sino alla caduta finale che segna il termine del movimento, ma anche dell’amore e della vita.
19
febbraio 2007
Outlook #2 – Panorama italiano
Dal 19 febbraio all'undici marzo 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO BRICHERASIO
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Orario di apertura
Lunedì 14.30 – 19.30; da martedì a domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Vernissage
19 Febbraio 2007, ore 19
Autore
Curatore