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Outlook #3 – Visioni del quotidiano
20 gallerie torinesi a Palazzo Bricherasio
Comunicato stampa
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Fortemente voluto dalla TAG - Turin Art Gallery, l’associazione gallerie d’arte contemporanea di Torino e dalla Fondazione Palazzo Bricherasio, OUTLOOK è sorto come un’inedita modalità di collaborazione tra un ente museale e un nucleo di gallerie private. L’intento è quello di presentare in modo nuovo il capillare lavoro di ricerca e di produzione operato dalle gallerie torinesi nel corso degli ultimi anni. Il numero di gallerie impegnate nella promozione di arte contemporanea a Torino è continuato a crescere costantemente per tutto il decennio degli anni Novanta e per i primi anni del nuovo millennio, dando testimonianza di un’attività multiforme e sofisticata che ha contribuito in grande misura all’affermazione di Torino come città di sperimentazione artistica in Italia e all’estero. Tale complesso sviluppo ha trovato sintesi e polifonica coerenza nell’associazione TAG, al cui interno convivono in sintonia gallerie storiche della scena cittadina e nazionale, accanto a spazi più giovani con ancora poche stagioni di attività alle spalle.
Il progetto si articola in quattro appuntamenti espositivi, ciascuno pensato e curato come una mostra indipendente, in grado di offrire uno sguardo aggiornato e incisivo sulla produzione artistica contemporanea, italiana e internazionale. Ogni mostra è strutturata presentando cinque artisti in rappresentanza di cinque diverse gallerie. Ciascun artista avrà a disposizione una delle sale barocche di Palazzo Bricherasio, in cui realizzare un’opera altamente illustrativa del proprio lavoro.
Il ciclo di mostre coprirà l’intera stagione 2006/2007, creando così, da novembre a giugno, un lungo ponte di confronto e di dialogo fra l’attività di Palazzo Bricherasio e quella delle gallerie. Il progetto Outlook è dedicato alla memoria di Guido Carbone, che per primo lo ha pensato e immaginato.
Visioni del quotidiano
Dal 21 maggio al 1 giugno 2007
Presentati da alcune delle gallerie torinesi più attive nel lavoro di ricerca in ambito internazionale, gli artisti in mostra nel terzo appuntamento del progetto Outlook offrono uno sguardo insolito sul mondo del quotidiano, in un mix di critica sociale, satira e malinconia.
GALLERIA FRANCO NOERO
Il lavoro di Eric Wesley (Los Angeles 1973, vive e lavora a Los Angeles e Berlino) si caratterizza come un complesso di idee e progetti volto a mettere in discussione sistemi organizzati, come quello dell’arte, della comunicazione televisiva e della produzione industriale. Punto di partenza dell’artista è la società americana, in particolare californiana, con i suoi eccessi e le sue peculiarità, della quale Wesley denuncia debolezze e contraddizioni, nel quadro di un confronto costantemente critico con la realtà. La matrice teorica del suo operato spazia dal pensiero filosofico classico al quello della cultura popolare, in una sorprendente capacità di riutilizzo concettuale, che trova forma in un’inarrestabile varietà di generi e mezzi, dalla pittura all’installazione, dal disegno all’architettura. Artista realmente onnivoro, Wesley smonta e riassembla forme e significati della società contemporanea, partendo sempre da oggetti e situazioni quotidiane. Questa centrifuga vorticosa permette all’artista di parlare di difficili temi politici e razziali in chiave ludica e ironica, con un linguaggio netto, provocatorio e del tutto intelligibile. L’opera in mostra è un nuovo progetto inedito realizzato appositamente per Outlook.
GALLERIA SONIA ROSSO
Le azioni artistiche di Mathew Sawyer (Hammersmith, UK 1973, vive e lavora a Londra) sono atti poeticamente minimi e delicati, una sofisticata esposizione di sé all’interno di un atteggiamento quasi teatrale, a metà strada tra spontaneismo e pratica concettuale di studiata consapevolezza. Ciò che conta per Sawyer è ritrovare un rapporto autentico con la realtà, adoperando ogni strategia emotivamente possibile.
In Love is a Place (2005) l’artista si muove nei pressi della fermata di un bus metropolitano, tra le note di una canzone da lui stesso composta, che dà titolo al lavoro. Tutti gli ingredienti dell’opera, dagli effetti speciali alla musica, hanno un sapore ruvido e datato, tanto che Love is a Place sembra un video anni Ottanta, un dialogo amoroso con la tradizione musicale anglosassone, con i Beatles e con una dimensione letteraria carica di spleen tardoromantico. Sawyer è alla ricerca di una gratuità narrativa, in cui di fatto non avviene nulla, ma ogni gesto, evento ed azione è caricato quanto più possibile di nostalgia e patetismo, in una sovreccitazione emotiva che sfiora il patetismo.
FRANCOSOFFIANTINO ARTE CONTEMPORANEA
La scultura di Ryan Johnson (Karachi, Pakistan 1978, vive e lavora a Brooklyn, New York) è una sguardo surreale sul mondo e le sue vicende. Svagati e fuori contesto, i personaggi ritratti dall’artista sembrano figure incerte sul loro stesso destino, rappresentazioni ironiche di un quotidiano spiazzante e tutto fuorché rassicurante. Stessa procedura di parziale irriconoscibilità e smarrimento l’artista proietta su oggetti e situazioni, operando in accordo a un’estetica ludica e graffiante, erede di tutta una tradizione europea del disegno caricaturale, inteso come restituzione ironica e provocatoria del reale. Il virtuosismo tecnico di Ryan Johnson, costruito mediante l’uso raffinato di materiali minimi e incerti, come carta e alluminio, diventa così parte integrante della sua poetica, dando forma concreta, nella fragilità compositiva, a una perfetta commistione di humor e malinconia.
WEBER & WEBER
Le opere in mostra di Bruno Lucca (Nove, Vicenza 1961, vive e lavora a Vicenza) sono enigmatiche rese pittoriche di figure umane. La tecnica dell’artista consiste nell’adoperare il solo strumento dell’olio di lino, il normale medium della pittura tradizionale. Tale strumento azzera completamente la tradizionale matericità della pittura, sino ad espandendersi nel tempo formando un leggero alone di contorno alle figure, variabile a seconda della qualità della stoffa su cui è posto. Questa particolare alchimia creativa consente all’artista di operare per sottrazione rappresentativa, restituendo solo evanescenze e ombre di persone anonime, completamente private di ogni dettaglio somatico individuale. Alle forti suggestioni presenti in tale insolito esito visivo, si aggiunge nelle intenzioni di Lucca una studiata riflessione sul classicismo e la storia della rappresentazione umana nell’arte. Così le sue tele rimandano all’estetica della statuaria greca, proponendosi come evoluzione emblematica di un’intera tradizione figurativa.
NMB STUDIO
Telaio rosso Ferrari (2003) di Jorge Peris (Alzira, Spagna 1969, vive e lavora a Londra) è un vero telaio da bici realizzato in vetro di Murano e sospeso in modo da occupare lo spazio esatto che avrebbe in presenza delle ruote. L’effetto di realismo aumenta la concentrazione sulla paradossalità dell’immagine, un vero ossimoro visivo tra l’assoluta fragilità dell’oggetto e il suo rimando a una funzione di solida velocità e scorrimento. La strategia dell’artista mette così sotto scacco la consueta percezione degli oggetti, proponendo un rinnovato stato di cose, dove occorre azzerare la prassi tradizionale e rendersi disponibili a una nuova procedura conoscitiva. Proprio la trasformazione degli spazi e delle loro comuni coordinate di equilibrio è al centro di tutto il lavoro di Jorge Peris, che opera mediante destabilizzazioni continue, alterando il reale mediante un processo di frizione e contrasto i cui esiti sono imprevedibilmente affidati al tempo e al suo inarrestabile lavorio.
Il progetto si articola in quattro appuntamenti espositivi, ciascuno pensato e curato come una mostra indipendente, in grado di offrire uno sguardo aggiornato e incisivo sulla produzione artistica contemporanea, italiana e internazionale. Ogni mostra è strutturata presentando cinque artisti in rappresentanza di cinque diverse gallerie. Ciascun artista avrà a disposizione una delle sale barocche di Palazzo Bricherasio, in cui realizzare un’opera altamente illustrativa del proprio lavoro.
Il ciclo di mostre coprirà l’intera stagione 2006/2007, creando così, da novembre a giugno, un lungo ponte di confronto e di dialogo fra l’attività di Palazzo Bricherasio e quella delle gallerie. Il progetto Outlook è dedicato alla memoria di Guido Carbone, che per primo lo ha pensato e immaginato.
Visioni del quotidiano
Dal 21 maggio al 1 giugno 2007
Presentati da alcune delle gallerie torinesi più attive nel lavoro di ricerca in ambito internazionale, gli artisti in mostra nel terzo appuntamento del progetto Outlook offrono uno sguardo insolito sul mondo del quotidiano, in un mix di critica sociale, satira e malinconia.
GALLERIA FRANCO NOERO
Il lavoro di Eric Wesley (Los Angeles 1973, vive e lavora a Los Angeles e Berlino) si caratterizza come un complesso di idee e progetti volto a mettere in discussione sistemi organizzati, come quello dell’arte, della comunicazione televisiva e della produzione industriale. Punto di partenza dell’artista è la società americana, in particolare californiana, con i suoi eccessi e le sue peculiarità, della quale Wesley denuncia debolezze e contraddizioni, nel quadro di un confronto costantemente critico con la realtà. La matrice teorica del suo operato spazia dal pensiero filosofico classico al quello della cultura popolare, in una sorprendente capacità di riutilizzo concettuale, che trova forma in un’inarrestabile varietà di generi e mezzi, dalla pittura all’installazione, dal disegno all’architettura. Artista realmente onnivoro, Wesley smonta e riassembla forme e significati della società contemporanea, partendo sempre da oggetti e situazioni quotidiane. Questa centrifuga vorticosa permette all’artista di parlare di difficili temi politici e razziali in chiave ludica e ironica, con un linguaggio netto, provocatorio e del tutto intelligibile. L’opera in mostra è un nuovo progetto inedito realizzato appositamente per Outlook.
GALLERIA SONIA ROSSO
Le azioni artistiche di Mathew Sawyer (Hammersmith, UK 1973, vive e lavora a Londra) sono atti poeticamente minimi e delicati, una sofisticata esposizione di sé all’interno di un atteggiamento quasi teatrale, a metà strada tra spontaneismo e pratica concettuale di studiata consapevolezza. Ciò che conta per Sawyer è ritrovare un rapporto autentico con la realtà, adoperando ogni strategia emotivamente possibile.
In Love is a Place (2005) l’artista si muove nei pressi della fermata di un bus metropolitano, tra le note di una canzone da lui stesso composta, che dà titolo al lavoro. Tutti gli ingredienti dell’opera, dagli effetti speciali alla musica, hanno un sapore ruvido e datato, tanto che Love is a Place sembra un video anni Ottanta, un dialogo amoroso con la tradizione musicale anglosassone, con i Beatles e con una dimensione letteraria carica di spleen tardoromantico. Sawyer è alla ricerca di una gratuità narrativa, in cui di fatto non avviene nulla, ma ogni gesto, evento ed azione è caricato quanto più possibile di nostalgia e patetismo, in una sovreccitazione emotiva che sfiora il patetismo.
FRANCOSOFFIANTINO ARTE CONTEMPORANEA
La scultura di Ryan Johnson (Karachi, Pakistan 1978, vive e lavora a Brooklyn, New York) è una sguardo surreale sul mondo e le sue vicende. Svagati e fuori contesto, i personaggi ritratti dall’artista sembrano figure incerte sul loro stesso destino, rappresentazioni ironiche di un quotidiano spiazzante e tutto fuorché rassicurante. Stessa procedura di parziale irriconoscibilità e smarrimento l’artista proietta su oggetti e situazioni, operando in accordo a un’estetica ludica e graffiante, erede di tutta una tradizione europea del disegno caricaturale, inteso come restituzione ironica e provocatoria del reale. Il virtuosismo tecnico di Ryan Johnson, costruito mediante l’uso raffinato di materiali minimi e incerti, come carta e alluminio, diventa così parte integrante della sua poetica, dando forma concreta, nella fragilità compositiva, a una perfetta commistione di humor e malinconia.
WEBER & WEBER
Le opere in mostra di Bruno Lucca (Nove, Vicenza 1961, vive e lavora a Vicenza) sono enigmatiche rese pittoriche di figure umane. La tecnica dell’artista consiste nell’adoperare il solo strumento dell’olio di lino, il normale medium della pittura tradizionale. Tale strumento azzera completamente la tradizionale matericità della pittura, sino ad espandendersi nel tempo formando un leggero alone di contorno alle figure, variabile a seconda della qualità della stoffa su cui è posto. Questa particolare alchimia creativa consente all’artista di operare per sottrazione rappresentativa, restituendo solo evanescenze e ombre di persone anonime, completamente private di ogni dettaglio somatico individuale. Alle forti suggestioni presenti in tale insolito esito visivo, si aggiunge nelle intenzioni di Lucca una studiata riflessione sul classicismo e la storia della rappresentazione umana nell’arte. Così le sue tele rimandano all’estetica della statuaria greca, proponendosi come evoluzione emblematica di un’intera tradizione figurativa.
NMB STUDIO
Telaio rosso Ferrari (2003) di Jorge Peris (Alzira, Spagna 1969, vive e lavora a Londra) è un vero telaio da bici realizzato in vetro di Murano e sospeso in modo da occupare lo spazio esatto che avrebbe in presenza delle ruote. L’effetto di realismo aumenta la concentrazione sulla paradossalità dell’immagine, un vero ossimoro visivo tra l’assoluta fragilità dell’oggetto e il suo rimando a una funzione di solida velocità e scorrimento. La strategia dell’artista mette così sotto scacco la consueta percezione degli oggetti, proponendo un rinnovato stato di cose, dove occorre azzerare la prassi tradizionale e rendersi disponibili a una nuova procedura conoscitiva. Proprio la trasformazione degli spazi e delle loro comuni coordinate di equilibrio è al centro di tutto il lavoro di Jorge Peris, che opera mediante destabilizzazioni continue, alterando il reale mediante un processo di frizione e contrasto i cui esiti sono imprevedibilmente affidati al tempo e al suo inarrestabile lavorio.
21
maggio 2007
Outlook #3 – Visioni del quotidiano
Dal 21 maggio al 10 giugno 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO BRICHERASIO
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Orario di apertura
Lunedì 14.30 – 19.30; da martedì a domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Vernissage
21 Maggio 2007, ore 19
Autore
Curatore