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Outlook #4 – Uno scenario obliquo
20 gallerie torinesi a Palazzo Bricherasio
Comunicato stampa
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Fortemente voluto dalla TAG - Turin Art Gallery, l’associazione gallerie d’arte contemporanea di Torino e dalla Fondazione Palazzo Bricherasio, OUTLOOK è sorto come un’inedita modalità di collaborazione tra un ente museale e un nucleo di gallerie private. L’intento è quello di presentare in modo nuovo il capillare lavoro di ricerca e di produzione operato dalle gallerie torinesi nel corso degli ultimi anni. Il numero di gallerie impegnate nella promozione di arte contemporanea a Torino è continuato a crescere costantemente per tutto il decennio degli anni Novanta e per i primi anni del nuovo millennio, dando testimonianza di un’attività multiforme e sofisticata che ha contribuito in grande misura all’affermazione di Torino come città di sperimentazione artistica in Italia e all’estero. Tale complesso sviluppo ha trovato sintesi e polifonica coerenza nell’associazione TAG, al cui interno convivono in sintonia gallerie storiche della scena cittadina e nazionale, accanto a spazi più giovani con ancora poche stagioni di attività alle spalle.
Il progetto si articola in quattro appuntamenti espositivi, ciascuno pensato e curato come una mostra indipendente, in grado di offrire uno sguardo aggiornato e incisivo sulla produzione artistica contemporanea, italiana e internazionale. Ogni mostra è strutturata presentando cinque artisti in rappresentanza di cinque diverse gallerie. Ciascun artista avrà a disposizione una delle sale barocche di Palazzo Bricherasio, in cui realizzare un’opera altamente illustrativa del proprio lavoro.
Il ciclo di mostre coprirà l’intera stagione 2006/2007, creando così, da novembre a giugno, un lungo ponte di confronto e di dialogo fra l’attività di Palazzo Bricherasio e quella delle gallerie. Il progetto Outlook è dedicato alla memoria di Guido Carbone, che per primo lo ha pensato e immaginato.
Uno scenario obliquo
Dal 1 al 20 ottobre 2007
Il quarto e ultimo appuntamento di Outlook presenta un gruppo di giovani artisti italiani e stranieri residenti in Italia, in un corpus di opere destinate a svelare a poco a poco la loro complessità di sguardo sul reale, di cui vengono offerte molteplici interpretazioni, tutte incentrate sulla delicatezza e la fragilità.
41 ARTE CONTEMPORANEA
Le opere di Gosia Turzeniecka (Opoczno, Polonia 1974, vive e lavora a Torino) sono rappresentazioni sottili e danzanti, disegni quasi istintuali mediante i quali l’artista ricerca un connubio diretto e immediato tra le sue sensazioni e l’esperienza esteriore, in un continuo passaggio dall’universale al particolare. Mondo animale e mondo umano si fondono armonicamente nei suoi tratti leggeri e fluenti, suggerendo la costruzione di una personale cosmogonia, tracciata con una volontà aperta di condivisione e comprensione di ogni forma vivente. Le opere di Turzeniecka, tutte variabili per forma e dimensioni, si impongono con l’immediatezza dell’intuizione, come se sapessero restituire in termini visivi una partitura musicale, capace di sondare gli strati più profondi dell’emotività individuale. L’opera presentata è una particolare produzione, realizzata appositamente per Outlook.
PHOTO & CO.
Autore di una pittura di matrice filosofica, Alessandro Bulgini (Taranto 1962, vive e lavora a Roma e Torino), si muove tra astrazione e figurazione, occultando l’identità e le sembianze dei suoi ritrattati in superfici monocrome lucide e scure, che agiscono come un meccanismo di protezione al servizio dell’immagine sottostante. L’operazione di Bulgini, umanistica e concettuale allo stesso tempo, opera come un’eresia all’interno dei codici della pittura, sottraendo e nascondendo invece di mostrare e palesare. Tale volontà è segno di una concentrazione critica, capace di ripensare e rilanciare in avanti le possibilità della forma pittorica, dichiarando la propria estraneità all’universo del consumo parossistico delle immagini e della loro spettacolarizzazione mediatica.
Nella nuova opera in mostra, Hairetikos – considerazioni riassuntive sulla via della separazione (2007), l’artista istituisce un confronto tra pittura, arredamenti e superfici specchianti, in un singolare razionalismo geometrico in dialogo con gli spazi storici di Palazzo Bricherasio.
ERMANNO TEDESCHI GALLERY
Surreale e funambolico, il lavoro di Matilde Domestico (Torino 1964, vive e lavora a Torino) è un’interpretazione eccentrica delle forme e delle possibilità estetiche delle tazze. La scelta ripetuta e costante di oggetti così prosaici e comuni è indice di una pratica artistica votata a uno sguardo amoroso verso il quotidiano, rielaborato nel segno di una dimensione ludica e fantastica. Le aggregazioni operate da Domestico si avvalgono di piattini e tazze lievemente deformi, difettate e uniche nei loro dettagli formali, riverberando così una malinconia leggera, suggerita dall’imprecisione e dalla fallibilità di tutti gli oggetti. La nuova opera in mostra, Onda su onda (2007), sintetizza esemplarmente la ricerca e le intenzioni dell’artista, allargandosi nello spazio in modo sinuoso e tentacolare, sino a trasformare la sala di Palazzo Bricherasio in una sorprendente wunderkammer, dove ogni elemento delle originarie decorazioni barocche sembra interagire in perfetta sintonia con la scultura dell’artista.
CASTELLO DI RIVARA
Rapide epifanie, apparizioni fugaci e gesti immortalati nel silenzio della loro durata sono i protagonisti delle sculture in terracotta di Nando Crippa (Merate, Lecco 1974, vive e lavora a Merate). Autore di un lavoro singolare e difficilmente incasellabile all’interno della produzione artistica contemporanea, Crippa tocca con precisione millimetrica i tasti fondamentali della rappresentazione mimetica per sintetizzare visivamente alcuni caratteri peculiari dell’uomo nella modernità occidentale. Solitudine, felicità e malinconia emergono dal modellato dei suoi personaggi, contrassegnati da tratti appena accennati e colori tenui, in una restituzione visiva di sensazioni ancestrali e fuori dal tempo. Collocati in scenari minimi e indefiniti, affidati alla personale sensibilità dell’osservatore, i protagonisti immaginati da Crippa sembrano momenti isolati di una scenografia allestita per una rappresentazione tutta da scoprire.
GALLERIA DIEFFE
Tutto il lavoro di Zamfira Facas (Bucarest 1961, vive e lavora a Torino) è un’operazione di ricucitura simbolica, un tentativo quasi antropologico di trovare continuità e punti di contatto tra mondi culturali diversi e lontani tra loro. L’artista opera mediante una strategia allusiva fondata sull’ascolto e la catalogazione di esperienze personali e altrui, in un complesso di suggestioni liberamente interpretabili. Costruite soprattutto con materiali tessili, a metà strada tra scultura e manufatto artigianale, le opere di Zamfira Facas sono una sedimentazione diretta dei tempi lunghi e arcaici del ricamo, dove ogni gesto, forma e colore diventa possibilità narrativa e volontà affabulatoria. In tale pratica l’artista dà ampio risalto ai processi della memoria e della rimembranza, conferendo alle proprie opere la qualità di casse di risonanza di traumi e desideri universali.
L’opera in mostra è una nuova produzione realizzata specificamente per il progetto Outlook.
Il progetto si articola in quattro appuntamenti espositivi, ciascuno pensato e curato come una mostra indipendente, in grado di offrire uno sguardo aggiornato e incisivo sulla produzione artistica contemporanea, italiana e internazionale. Ogni mostra è strutturata presentando cinque artisti in rappresentanza di cinque diverse gallerie. Ciascun artista avrà a disposizione una delle sale barocche di Palazzo Bricherasio, in cui realizzare un’opera altamente illustrativa del proprio lavoro.
Il ciclo di mostre coprirà l’intera stagione 2006/2007, creando così, da novembre a giugno, un lungo ponte di confronto e di dialogo fra l’attività di Palazzo Bricherasio e quella delle gallerie. Il progetto Outlook è dedicato alla memoria di Guido Carbone, che per primo lo ha pensato e immaginato.
Uno scenario obliquo
Dal 1 al 20 ottobre 2007
Il quarto e ultimo appuntamento di Outlook presenta un gruppo di giovani artisti italiani e stranieri residenti in Italia, in un corpus di opere destinate a svelare a poco a poco la loro complessità di sguardo sul reale, di cui vengono offerte molteplici interpretazioni, tutte incentrate sulla delicatezza e la fragilità.
41 ARTE CONTEMPORANEA
Le opere di Gosia Turzeniecka (Opoczno, Polonia 1974, vive e lavora a Torino) sono rappresentazioni sottili e danzanti, disegni quasi istintuali mediante i quali l’artista ricerca un connubio diretto e immediato tra le sue sensazioni e l’esperienza esteriore, in un continuo passaggio dall’universale al particolare. Mondo animale e mondo umano si fondono armonicamente nei suoi tratti leggeri e fluenti, suggerendo la costruzione di una personale cosmogonia, tracciata con una volontà aperta di condivisione e comprensione di ogni forma vivente. Le opere di Turzeniecka, tutte variabili per forma e dimensioni, si impongono con l’immediatezza dell’intuizione, come se sapessero restituire in termini visivi una partitura musicale, capace di sondare gli strati più profondi dell’emotività individuale. L’opera presentata è una particolare produzione, realizzata appositamente per Outlook.
PHOTO & CO.
Autore di una pittura di matrice filosofica, Alessandro Bulgini (Taranto 1962, vive e lavora a Roma e Torino), si muove tra astrazione e figurazione, occultando l’identità e le sembianze dei suoi ritrattati in superfici monocrome lucide e scure, che agiscono come un meccanismo di protezione al servizio dell’immagine sottostante. L’operazione di Bulgini, umanistica e concettuale allo stesso tempo, opera come un’eresia all’interno dei codici della pittura, sottraendo e nascondendo invece di mostrare e palesare. Tale volontà è segno di una concentrazione critica, capace di ripensare e rilanciare in avanti le possibilità della forma pittorica, dichiarando la propria estraneità all’universo del consumo parossistico delle immagini e della loro spettacolarizzazione mediatica.
Nella nuova opera in mostra, Hairetikos – considerazioni riassuntive sulla via della separazione (2007), l’artista istituisce un confronto tra pittura, arredamenti e superfici specchianti, in un singolare razionalismo geometrico in dialogo con gli spazi storici di Palazzo Bricherasio.
ERMANNO TEDESCHI GALLERY
Surreale e funambolico, il lavoro di Matilde Domestico (Torino 1964, vive e lavora a Torino) è un’interpretazione eccentrica delle forme e delle possibilità estetiche delle tazze. La scelta ripetuta e costante di oggetti così prosaici e comuni è indice di una pratica artistica votata a uno sguardo amoroso verso il quotidiano, rielaborato nel segno di una dimensione ludica e fantastica. Le aggregazioni operate da Domestico si avvalgono di piattini e tazze lievemente deformi, difettate e uniche nei loro dettagli formali, riverberando così una malinconia leggera, suggerita dall’imprecisione e dalla fallibilità di tutti gli oggetti. La nuova opera in mostra, Onda su onda (2007), sintetizza esemplarmente la ricerca e le intenzioni dell’artista, allargandosi nello spazio in modo sinuoso e tentacolare, sino a trasformare la sala di Palazzo Bricherasio in una sorprendente wunderkammer, dove ogni elemento delle originarie decorazioni barocche sembra interagire in perfetta sintonia con la scultura dell’artista.
CASTELLO DI RIVARA
Rapide epifanie, apparizioni fugaci e gesti immortalati nel silenzio della loro durata sono i protagonisti delle sculture in terracotta di Nando Crippa (Merate, Lecco 1974, vive e lavora a Merate). Autore di un lavoro singolare e difficilmente incasellabile all’interno della produzione artistica contemporanea, Crippa tocca con precisione millimetrica i tasti fondamentali della rappresentazione mimetica per sintetizzare visivamente alcuni caratteri peculiari dell’uomo nella modernità occidentale. Solitudine, felicità e malinconia emergono dal modellato dei suoi personaggi, contrassegnati da tratti appena accennati e colori tenui, in una restituzione visiva di sensazioni ancestrali e fuori dal tempo. Collocati in scenari minimi e indefiniti, affidati alla personale sensibilità dell’osservatore, i protagonisti immaginati da Crippa sembrano momenti isolati di una scenografia allestita per una rappresentazione tutta da scoprire.
GALLERIA DIEFFE
Tutto il lavoro di Zamfira Facas (Bucarest 1961, vive e lavora a Torino) è un’operazione di ricucitura simbolica, un tentativo quasi antropologico di trovare continuità e punti di contatto tra mondi culturali diversi e lontani tra loro. L’artista opera mediante una strategia allusiva fondata sull’ascolto e la catalogazione di esperienze personali e altrui, in un complesso di suggestioni liberamente interpretabili. Costruite soprattutto con materiali tessili, a metà strada tra scultura e manufatto artigianale, le opere di Zamfira Facas sono una sedimentazione diretta dei tempi lunghi e arcaici del ricamo, dove ogni gesto, forma e colore diventa possibilità narrativa e volontà affabulatoria. In tale pratica l’artista dà ampio risalto ai processi della memoria e della rimembranza, conferendo alle proprie opere la qualità di casse di risonanza di traumi e desideri universali.
L’opera in mostra è una nuova produzione realizzata specificamente per il progetto Outlook.
01
ottobre 2007
Outlook #4 – Uno scenario obliquo
Dal primo al 20 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO BRICHERASIO
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Orario di apertura
Lunedì 14.30 – 19.30; da martedì a domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Vernissage
1 Ottobre 2007, ore 19
Autore
Curatore