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outsideArt #3 – First sight. inconcepibile e reale
Fuori dagli spazi dell’arte e dai confini deputati: outsideArt è una rassegna con cadenza settimanale che, nei mesi di giugno e luglio, coinvolgerà artisti, performer e videomakers
Comunicato stampa
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I lavori presenti nella selezione “First sight” sono ‘partiture di gesti e azioni’: costruzioni di metafore, commenti e statements sulla realtà circostante prendono forma attraverso l’azione dei protagonisti.
Non si tratta tuttavia di mere registrazioni di performance dal valore documentativo. Tutti i lavori video hanno per le loro qualità formali la forza di opere autonome e indipendenti.
Attraverso le azioni performative compiute dagli autori stessi dei lavori (fatta eccezione per “Actors”) prendono corpo e fisicità particolari strategie ed esigenze.
Per l’olandese Guido van der Werve si tratta della traduzione di uno stato mentale personale in un’opera a metà tra film, video e performance. Questioni simili sono nel lavoro dell’inglese Richard T.Walker, dove in particolare il “dialogo” con il paesaggio dà espressione ad una indagine privata sull’identità dei luoghi come “territori emotivi”, a metà tra un’idea astratta e una forma tangibile.
Nei lavori dell’artista svizzero Fabrice Gygi e del tedesco Jochen Dehn, invece, parole e dialoghi scompaiono, i gesti assumono un tono drammatico e azioni estreme non vengono ‘stemperate’ da ambiguità ironiche… La relazione e la combinazione tra realtà e fiction, azione e recitazione è indagata e messa in luce, infine, in “Actors”, opera video dell’artista olandese di origine greca Stefanos Tsivopoulos.
Qui l’artista ha ripreso per sette ore quattro giovani attori professionisti nella veste di soldati.
Angela Serino
Non si tratta tuttavia di mere registrazioni di performance dal valore documentativo. Tutti i lavori video hanno per le loro qualità formali la forza di opere autonome e indipendenti.
Attraverso le azioni performative compiute dagli autori stessi dei lavori (fatta eccezione per “Actors”) prendono corpo e fisicità particolari strategie ed esigenze.
Per l’olandese Guido van der Werve si tratta della traduzione di uno stato mentale personale in un’opera a metà tra film, video e performance. Questioni simili sono nel lavoro dell’inglese Richard T.Walker, dove in particolare il “dialogo” con il paesaggio dà espressione ad una indagine privata sull’identità dei luoghi come “territori emotivi”, a metà tra un’idea astratta e una forma tangibile.
Nei lavori dell’artista svizzero Fabrice Gygi e del tedesco Jochen Dehn, invece, parole e dialoghi scompaiono, i gesti assumono un tono drammatico e azioni estreme non vengono ‘stemperate’ da ambiguità ironiche… La relazione e la combinazione tra realtà e fiction, azione e recitazione è indagata e messa in luce, infine, in “Actors”, opera video dell’artista olandese di origine greca Stefanos Tsivopoulos.
Qui l’artista ha ripreso per sette ore quattro giovani attori professionisti nella veste di soldati.
Angela Serino
17
giugno 2005
outsideArt #3 – First sight. inconcepibile e reale
17 giugno 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
VILLA SERENA
Bologna, Via Della Barca, 1, (Bologna)
Bologna, Via Della Barca, 1, (Bologna)
Vernissage
17 Giugno 2005, ore 21
Autore
Curatore