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Ovazione
200 artisti internazionali contemporanei si sono confrontati, creando uova/opere bizzarre, fantasiose e imprevedibili
Comunicato stampa
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Dal 16 marzo al 26 giugno 2005, Castello D’Albertis ospita la mostra “Ovazione. Uova d’autore a Castello D’Albertis”.
200 artisti internazionali contemporanei si sono confrontati, creando uova/opere bizzarre, fantasiose e imprevedibili. Dipinte, scolpite, “installate” e accompagnate dai più svariati materiali, le 200 uova/opere interpretano in modo sorprendente il tema dell’uovo, simbolo universale di creazione, rinnovamento e rinascita.
Le opere, che appartengono alla collezione Aprile di Cimia, si inseriscono perfettamente nel contesto del Castello D’Albertis: una sorpresa nella sorpresa, una collezione nella collezione, in sintonia con lo spirito del Capitano D’Albertis e con la sua dimora, espressione del gusto per l’esotico e per il lontano da noi.
Tra gli esemplari della collezione si può enucleare una sezione etnica a cui appartengono circa 20 uova sudafricane. Quelle dipinte riprendono i motivi delle pitture rupestri, la tavolozza dei colori del Transvaal, o gli animali della savana. Quelle incise riproducono le fattezze di animali in modo più o meno fantasioso e colorato. Altre rivestite di perline richiamano i forti accostamenti cromatici geometrici dell’area Ndebele.
Un uovo australiano di emu, decorato con un canguro stilizzato, accompagna uova romene e cinesi. L’uovo/mappamondo di Giorgetto Giugiaro introduce in un sorprendente giro del mondo intorno all’uovo: avvolte nel tronco di un albero, appese ad un complesso sistema di sospensione, nascoste da un ventaglio, a dondolo su una barca in Bretagna, sorrette dalle proboscidi di piccoli elefantini o dalle braccia di ispirazione magrittiana di una fanciulla bionda, le uova della collezione non finiscono di sorprendere.
Uova dipinte, scolpite, installate, rotte, spaccate, fessurate, dorate. Accompagnate ai più svariati materiali: piume, maschere, paglia, polli, templi, computer, scarpe da calcio o lampadine. Uova che generano dinosauri, poggiano su nidi di fil di ferro, escono da rose, volano grazie ad una coda di piume…
Le uova/opere sono esposte sia nell’area delle mostre temporanee sia nelle sale della dimora, dal Salotto Turco alla Sala delle Meridiane, alla Sala Colombiana e lungo tutto il percorso del Museo delle Culture del Mondo. Le uova del collezionista odierno parlano la stessa lingua del Capitano e conducono il visitatore ad una riflessione sul senso della creazione, in un momento dell’anno, la Pasqua, in cui i simboli di rinascita e fertilità sono ricorrenti e ancor più carichi di significato.
200 artisti internazionali contemporanei si sono confrontati, creando uova/opere bizzarre, fantasiose e imprevedibili. Dipinte, scolpite, “installate” e accompagnate dai più svariati materiali, le 200 uova/opere interpretano in modo sorprendente il tema dell’uovo, simbolo universale di creazione, rinnovamento e rinascita.
Le opere, che appartengono alla collezione Aprile di Cimia, si inseriscono perfettamente nel contesto del Castello D’Albertis: una sorpresa nella sorpresa, una collezione nella collezione, in sintonia con lo spirito del Capitano D’Albertis e con la sua dimora, espressione del gusto per l’esotico e per il lontano da noi.
Tra gli esemplari della collezione si può enucleare una sezione etnica a cui appartengono circa 20 uova sudafricane. Quelle dipinte riprendono i motivi delle pitture rupestri, la tavolozza dei colori del Transvaal, o gli animali della savana. Quelle incise riproducono le fattezze di animali in modo più o meno fantasioso e colorato. Altre rivestite di perline richiamano i forti accostamenti cromatici geometrici dell’area Ndebele.
Un uovo australiano di emu, decorato con un canguro stilizzato, accompagna uova romene e cinesi. L’uovo/mappamondo di Giorgetto Giugiaro introduce in un sorprendente giro del mondo intorno all’uovo: avvolte nel tronco di un albero, appese ad un complesso sistema di sospensione, nascoste da un ventaglio, a dondolo su una barca in Bretagna, sorrette dalle proboscidi di piccoli elefantini o dalle braccia di ispirazione magrittiana di una fanciulla bionda, le uova della collezione non finiscono di sorprendere.
Uova dipinte, scolpite, installate, rotte, spaccate, fessurate, dorate. Accompagnate ai più svariati materiali: piume, maschere, paglia, polli, templi, computer, scarpe da calcio o lampadine. Uova che generano dinosauri, poggiano su nidi di fil di ferro, escono da rose, volano grazie ad una coda di piume…
Le uova/opere sono esposte sia nell’area delle mostre temporanee sia nelle sale della dimora, dal Salotto Turco alla Sala delle Meridiane, alla Sala Colombiana e lungo tutto il percorso del Museo delle Culture del Mondo. Le uova del collezionista odierno parlano la stessa lingua del Capitano e conducono il visitatore ad una riflessione sul senso della creazione, in un momento dell’anno, la Pasqua, in cui i simboli di rinascita e fertilità sono ricorrenti e ancor più carichi di significato.
16
marzo 2005
Ovazione
Dal 16 marzo al 25 settembre 2005
arte contemporanea
arte etnica
arte etnica
Location
CASTELLO D’ALBERTIS – MUSEO DELLE CULTURE DEL MONDO
Genova, Corso Dogali, 18, (Genova)
Genova, Corso Dogali, 18, (Genova)
Biglietti
Adulti: € 6; Bambini 4-12 anni: € 5 (fino ai 3 anni, gratuito)
Gruppi (1 gratuità ogni 25 paganti): € 5
Scuole (min. 15 ragazzi, 2 accompagnatori gratuiti): € 3,50
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-17