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Overview
il tentativo di fornire un overview globale di lettura della realtà contemporanea attraverso operazioni artistiche che partano da problematiche diverse
Comunicato stampa
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OVERVIEW
Viviamo la nostra epoca come il risultato di una profonda rottura con il passato.
Ciò colloca la società in quella condizione postmoderna in cui vengono a mancare le “grandi narrazioni” del passato, cioè le ideologie che avevano la funzione di legittimare la storia e la quotidianità e che rendevano lineare ed intelligibile il corso della vita sociale.
Soprattutto negli ultimi anni la forza di questi “racconti” si è dissolta sotto i colpi di eventi storici drammatici e con il sopravvento della ragione tecnologica e strumentale: alla fede nel progresso della storia sono subentrate, dunque, l’incertezza e la precarietà della condizione umana.
Che fare allora? Bisogna ripiegare su “racconti” brevi e a raggio limitato, che siano capaci di mostrarci tutta la difficoltà di perseguire verità certe e definitive sulla contemporaneità.
Ecco allora, con questa mostra, il tentativo di fornire un overview globale di lettura della realtà contemporanea attraverso operazioni artistiche che partano da problematiche diverse.
La “patologia della personalità” è al centro della ricerca artistica di Donatella Di Cicco (Napoli, 1971 - vive e lavora tra Napoli e Milano) che, in un progetto dal titolo “Under fifteen”, indaga le frustrazioni e le ambizioni della middle class italiana. Il salotto delle famiglie “per bene” diventa, nelle fotografie dell’artista, una sorta di palcoscenico dove i bambini interpretano, spersonalizzati, quel ruolo sociale a cui i genitori aspirano.
Allo stesso modo il duo Moio&Sivelli (Luigi Moio nasce a Napoli nel 1975; Luca Sivelli nasce a Napoli nel 1974. Vivono e lavorano tra Napoli e Londra) indaga ironicamente sulle reazioni degli individui di fronte all’oggetto del proprio desiderio. Il video “21 Woodgrange Avenue” mostra alcune ragazze che accolgono nude degli ignari pizzaioli diventando il pretesto per un’indagine sulle nevrosi della società in cui viviamo.
In una realtà dominata dai mezzi di comunicazione di massa, è possibile vivere in diretta tutti gli avvenimenti, anche i più terribili. È forse proprio una progressiva abitudine all’orrido e al drammatico che porta i turisti a scattare foto ricordo dinanzi alle cancellate che delimitano le macerie di “ground zero” a New York. Da qui la scelta di Zak Manzi (Napoli, 1975 - vive e lavora a Napoli) di realizzare un video che mandi insistentemente l’immagine di quel luogo, con l’intento di far riflettere sulla drammaticità dei fatti storici.
L’epoca postmoderna si caratterizza, poi, per una forte presenza tecnologica che arriva ad investire anche l’ambiente naturale. I disegni, le sculture e le installazioni di Federico Del Vecchio (Napoli, 1977 - vive e lavora a Napoli), indagano tale ingerenza che l’artista immagina diventi una vera e propria convivenza tra natura e artificio.
Le spinte all’omologazione e alla spersonalizzazione, caratteristiche delle dinamiche di una globalizzazione in atto, sono il risultato di un processo che coinvolge soprattutto le periferie delle grandi metropoli. Tuttavia il nucleo familiare conserva il proprio personale carattere affettivo, come dimostra Vincenzo Rusciano (Napoli, 1973 - vive e lavora a Napoli) in “Case del popolo”, dove le standardizzate case popolari della periferia napoletana poggiano metaforicamente su soffici ed accoglienti cuscini trapuntati.
La spersonalizzazione ha poi il suo effetto più caratteristico nella pratica politica, laddove gli elettori al momento della scelta elettorale si trovano spaesati ed incapaci di scelte. “Cibo per cavalli vincenti”, ironica ed acuta installazione di Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980 - vive e lavora a Napoli), rimanda proprio al ruolo quasi di scommettitori sul proprio futuro che le persone assumono al momento del voto.
Viviamo la nostra epoca come il risultato di una profonda rottura con il passato.
Ciò colloca la società in quella condizione postmoderna in cui vengono a mancare le “grandi narrazioni” del passato, cioè le ideologie che avevano la funzione di legittimare la storia e la quotidianità e che rendevano lineare ed intelligibile il corso della vita sociale.
Soprattutto negli ultimi anni la forza di questi “racconti” si è dissolta sotto i colpi di eventi storici drammatici e con il sopravvento della ragione tecnologica e strumentale: alla fede nel progresso della storia sono subentrate, dunque, l’incertezza e la precarietà della condizione umana.
Che fare allora? Bisogna ripiegare su “racconti” brevi e a raggio limitato, che siano capaci di mostrarci tutta la difficoltà di perseguire verità certe e definitive sulla contemporaneità.
Ecco allora, con questa mostra, il tentativo di fornire un overview globale di lettura della realtà contemporanea attraverso operazioni artistiche che partano da problematiche diverse.
La “patologia della personalità” è al centro della ricerca artistica di Donatella Di Cicco (Napoli, 1971 - vive e lavora tra Napoli e Milano) che, in un progetto dal titolo “Under fifteen”, indaga le frustrazioni e le ambizioni della middle class italiana. Il salotto delle famiglie “per bene” diventa, nelle fotografie dell’artista, una sorta di palcoscenico dove i bambini interpretano, spersonalizzati, quel ruolo sociale a cui i genitori aspirano.
Allo stesso modo il duo Moio&Sivelli (Luigi Moio nasce a Napoli nel 1975; Luca Sivelli nasce a Napoli nel 1974. Vivono e lavorano tra Napoli e Londra) indaga ironicamente sulle reazioni degli individui di fronte all’oggetto del proprio desiderio. Il video “21 Woodgrange Avenue” mostra alcune ragazze che accolgono nude degli ignari pizzaioli diventando il pretesto per un’indagine sulle nevrosi della società in cui viviamo.
In una realtà dominata dai mezzi di comunicazione di massa, è possibile vivere in diretta tutti gli avvenimenti, anche i più terribili. È forse proprio una progressiva abitudine all’orrido e al drammatico che porta i turisti a scattare foto ricordo dinanzi alle cancellate che delimitano le macerie di “ground zero” a New York. Da qui la scelta di Zak Manzi (Napoli, 1975 - vive e lavora a Napoli) di realizzare un video che mandi insistentemente l’immagine di quel luogo, con l’intento di far riflettere sulla drammaticità dei fatti storici.
L’epoca postmoderna si caratterizza, poi, per una forte presenza tecnologica che arriva ad investire anche l’ambiente naturale. I disegni, le sculture e le installazioni di Federico Del Vecchio (Napoli, 1977 - vive e lavora a Napoli), indagano tale ingerenza che l’artista immagina diventi una vera e propria convivenza tra natura e artificio.
Le spinte all’omologazione e alla spersonalizzazione, caratteristiche delle dinamiche di una globalizzazione in atto, sono il risultato di un processo che coinvolge soprattutto le periferie delle grandi metropoli. Tuttavia il nucleo familiare conserva il proprio personale carattere affettivo, come dimostra Vincenzo Rusciano (Napoli, 1973 - vive e lavora a Napoli) in “Case del popolo”, dove le standardizzate case popolari della periferia napoletana poggiano metaforicamente su soffici ed accoglienti cuscini trapuntati.
La spersonalizzazione ha poi il suo effetto più caratteristico nella pratica politica, laddove gli elettori al momento della scelta elettorale si trovano spaesati ed incapaci di scelte. “Cibo per cavalli vincenti”, ironica ed acuta installazione di Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980 - vive e lavora a Napoli), rimanda proprio al ruolo quasi di scommettitori sul proprio futuro che le persone assumono al momento del voto.
14
luglio 2005
Overview
Dal 14 al 17 luglio 2005
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
VILLA BRUNO
San Giorgio A Cremano, Via Cavalli Di Bronzo, 22, (Napoli)
San Giorgio A Cremano, Via Cavalli Di Bronzo, 22, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 17-20
Vernissage
14 Luglio 2005, ore 18:30
Autore
Curatore