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Owen Frederick Ransen – Punti di vista
Nelle opere di Ransen l’immagine principale è il risultato di tante altre piccole immagini di soggetto diverso, che la compongono
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 14 marzo alle ore 18.30 negli spazi dello studio F.22 Modern art Gallery di Palazzolo s/Oglio (BS) la personale “Punti di vista” dell’artista inglese Owen Frederick Ransen.
Owen Ransen è nato a Leeds, Gran Bretagna, nel 1959. La "trianguiar left-right technique" lo ha incuriosito sin da piccolo. In particolare, durante l'adolescenza, lo aveva colpito un dipinto dei 1556 che adottava questa tecnica, e ne era rimasto affascinato. Il dipinto conteneva due immagini dipinte in sezioni triangolari su tavole di legno che mostravano da un lato il viso di una bella donna e dall'altro quello di un teschio. li contrasto delle due figure rimase impresso nel suo immaginario, tanto da indurlo, negli anni, ad affinare la tecnica e personalizzarla per realizzare le sue opere.
In principio, la riproduzione della tecnica avveniva attraverso l'arte astratta, con gli strumenti che allora gli erano più congeniali: le tempere.
Gli studi di ingegneria e l'utilizzo dei computer gli permisero, durante un periodo di studio all'Università di Yokohama (Giappone), di usare la "computer graphics" nella realizzazione dei suoi quadri.
Gli approfondimenti matematici per poter disegnare una "spline curve", gli offrirono la possibilità di combinare diverse tecniche per cercare un nuovo tipo di arte dal forte impatto ottico.
Nel 1997 realizza "L’orologio dormiglione": un'opera in cui l'arte si fonde con la tecnologia. Una cassetta di legno per vini, decorata con disegni celtici, è trasformata in un insolito orologio che segna le ore al battito delle mani. Le lancette puntano staticamente e "stancamente" alle 6:30 e si risvegliano solo se richiamate all'ordine da un qualsiasi suono che ricordi loro il ruolo cui sono preposte: segnare l'ora. L’opera è stata esposta, nello stesso anno, alla Biennale di Venezia.
La visita ad una mostra di opere di Giuseppe Arcimboldo a Milano, gli rivela la possibilità di usare le "tecniche antiche" combinandole con la tecnologia moderna. Ecco perché nelle opere di Ransen l'immagine principale è il risultato di tante altre piccole immagini di soggetto diverso, che la compongono.
“Voglio creare un'arte che parli direttamente alla mente e agli occhi, senza che necessiti di troppe interpretazioni o spiegazioni. Amo l'arte che colpisce l'immaginario e che attraverso gli occhi tocca l'animo delle persone, creando emozioni che nascono da colori e figure; un'arte che sorprende chi la osserva. Mi rende felice raggiungere questo obiettivo.”
Owen Ransen è nato a Leeds, Gran Bretagna, nel 1959. La "trianguiar left-right technique" lo ha incuriosito sin da piccolo. In particolare, durante l'adolescenza, lo aveva colpito un dipinto dei 1556 che adottava questa tecnica, e ne era rimasto affascinato. Il dipinto conteneva due immagini dipinte in sezioni triangolari su tavole di legno che mostravano da un lato il viso di una bella donna e dall'altro quello di un teschio. li contrasto delle due figure rimase impresso nel suo immaginario, tanto da indurlo, negli anni, ad affinare la tecnica e personalizzarla per realizzare le sue opere.
In principio, la riproduzione della tecnica avveniva attraverso l'arte astratta, con gli strumenti che allora gli erano più congeniali: le tempere.
Gli studi di ingegneria e l'utilizzo dei computer gli permisero, durante un periodo di studio all'Università di Yokohama (Giappone), di usare la "computer graphics" nella realizzazione dei suoi quadri.
Gli approfondimenti matematici per poter disegnare una "spline curve", gli offrirono la possibilità di combinare diverse tecniche per cercare un nuovo tipo di arte dal forte impatto ottico.
Nel 1997 realizza "L’orologio dormiglione": un'opera in cui l'arte si fonde con la tecnologia. Una cassetta di legno per vini, decorata con disegni celtici, è trasformata in un insolito orologio che segna le ore al battito delle mani. Le lancette puntano staticamente e "stancamente" alle 6:30 e si risvegliano solo se richiamate all'ordine da un qualsiasi suono che ricordi loro il ruolo cui sono preposte: segnare l'ora. L’opera è stata esposta, nello stesso anno, alla Biennale di Venezia.
La visita ad una mostra di opere di Giuseppe Arcimboldo a Milano, gli rivela la possibilità di usare le "tecniche antiche" combinandole con la tecnologia moderna. Ecco perché nelle opere di Ransen l'immagine principale è il risultato di tante altre piccole immagini di soggetto diverso, che la compongono.
“Voglio creare un'arte che parli direttamente alla mente e agli occhi, senza che necessiti di troppe interpretazioni o spiegazioni. Amo l'arte che colpisce l'immaginario e che attraverso gli occhi tocca l'animo delle persone, creando emozioni che nascono da colori e figure; un'arte che sorprende chi la osserva. Mi rende felice raggiungere questo obiettivo.”
14
marzo 2009
Owen Frederick Ransen – Punti di vista
Dal 14 marzo al 30 aprile 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO F22 – PALAZZO ZAMARA
Palazzolo Sull'oglio, Piazza Zamara, 22, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Piazza Zamara, 22, (Brescia)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle19
Vernissage
14 Marzo 2009, ore 18.30
Ufficio stampa
MARTE COMUNICAZIONE
Autore