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Paesaggi del Design Felice. More thinking beyond the skin
La mostra, curata da Sergio Catalano, Salvatore Cozzolino, Maria Antonietta Sbordone, è articolata in tre sezioni che riflettono l’idea del design contemporaneo campano, self-design, artidesign e fit-product design, in nuce nella pubblicazione ADI Design Codex Campania n°1, del novembre 2009.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 21 dicembre 2010 alle ore 17.30, presso il “Polverificio Borbonico” di Scafati (NA), si inaugurerà
la mostra “Paesaggi del Design Felice. More thinking beyond the skin”, ideata e organizzata
dall’ADI Campania, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di
Salerno ed Avellino ed il patrocinio del Comune di Scafati. All’evento interverranno, oltre a Salvatore
Cozzolino, tra i curatori della mostra, Pasquale Aliberti, sindaco del Comune di Scafati, Luisa
Bocchietto, presidente ADI Associazione per il Disegno Industriale, Paola Carimati, redattrice di Elle
Décor, Giovanni Cutolo, presidente Fondazione ADI, Claudio Gambardella, presidente ADI Campania,
Carmine Gambardella, presidente BENECON scarl, Gennaro Miccio, soprintendente per i BAP delle
Province di Salerno e Avellino, Patrizia Ranzo presidente dei Corsi di Laurea in Design della Seconda
Università degli Studi di Napoli, Giuseppe Zampino, già soprintendente per i BAP delle Province di
Salerno e Avellino.
La mostra, curata da Sergio Catalano, Salvatore Cozzolino, Maria Antonietta Sbordone, è
articolata in tre sezioni che riflettono l’idea del design contemporaneo campano, self-design, artidesign e
fit-product design, in nuce nella pubblicazione ADI Design Codex Campania n°1, del novembre 2009.
Il self-design si riferisce alle modalità di autoproduzione con le quali si attua il design in alternativa alla
filiera convenzionale: progetto-prodotto-comunicazione-distribuzione. Rappresenta l’approccio del
designer che individua e intraprende nuovi percorsi produttivi e distributivi, con l’obiettivo di creare un
originale cluster per realizzare progetti inediti. L’artidesign comprende la produzione in alcuni settori
merceologici, principalmente degli oggetti di arredo, ma anche del design della persona e dei componenti
per l’edilizia, secondo un concetto “che si colloca fra l’artigianato e l’industrial design” (R. De Fusco), che
rifugge la perenne contraddizione tra piccola e grande serie, che supera le gerarchie tra i linguaggi
espressivi. Il fit-product design individua i prodotti di design aderente alla filosofia aziendale intesa, non
solo come mission, ma anche come performance tecnologica e produttiva e come dispiegamento di
capacità umane. Il “design appropriato” si articola nello stretto dialogo tra il progettista e gli interlocutori
dell’azienda, nella rivalutazione delle risorse del territorio che esprime quelle produttività distintive e nel
recupero del concetto di democrazia del bello, diffondendo ipotesi di civile business.
Si evidenzia, così, la capacità di un territorio di essere dentro la modernità e contemporaneamente
totalmente estraneo, proponendo modelli evolutivi autonomi che coniugano tradizione e contemporaneità.
Accanto alle produzioni fit-product design di aerei, di arredi e complementi, espressione di capacità
industriali e tecnologiche ad alto contenuto innovativo si concretizza la volontà di immaginare, e poi
realizzare, propri percorsi produttivi e distributivi (self-design). Parallelamente l'artigianato, pur
resistente alla modernità, si rinnova nell’incontro con il design e diventa ‘artidesign’, humus dove il
pensiero immaginativo fertilizza ambiti apparentemente distanti. Da qui, la matrice distintiva del “Design
Felice”, si consolida ed evolve se contemporaneamente si avvia un processo di graduale riconoscimento
delle sue peculiarità, immaginandone la collocazione nei futuri assetti produttivi e culturali del territorio
campano.
Comitato scientifico:
Luisa Bocchietto, presidente ADI, Associazione per il Disegno Industriale
Renata Caragliano, redattrice La Repubblica/Napoli
Paola Carimati, redattrice Elle Decor
Giovanni Cutolo, presidente Fondazione ADI
Claudio Gambardella, Presidente ADI/Campania
Gennaro Miccio, soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino
Patrizia Ranzo, presidente Corsi di Laurea in Design e Comunicazione, Seconda Università degli Studi di
Napoli
Giuseppe Zampino, già soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino
In esposizione prodotti di designer e di aziende campane:
Filippo Alison, Giulia Bonelli, Sergio Catalano, Bruno Cimmino, Max Coppeta, Vincenzo
Cristallo, Riccardo Dalisi, Giuseppe Dello Iacono, Ferrucci-Vitale, Francesco Fittipaldi,
Francesco Giannattasio, Diego Granese, Daniele Iannicelli, Franco Lancio, Roberto Liberti,
Roberto Monte, Alfonso Morone, Annibale Oste, Vincenzo Oste, Marcello Panza, Adele Rotella,
Maria Antonietta Sbordone, Stile Libero, Glenda Torres, Gianni Zannini.
Cottodelmediterraneo, Fornace della Cava, GMA, Mexall, Playline, PlasticaSud, Pro.S.IT.,
Solimene, Terreblù, Vesoi.
la mostra “Paesaggi del Design Felice. More thinking beyond the skin”, ideata e organizzata
dall’ADI Campania, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di
Salerno ed Avellino ed il patrocinio del Comune di Scafati. All’evento interverranno, oltre a Salvatore
Cozzolino, tra i curatori della mostra, Pasquale Aliberti, sindaco del Comune di Scafati, Luisa
Bocchietto, presidente ADI Associazione per il Disegno Industriale, Paola Carimati, redattrice di Elle
Décor, Giovanni Cutolo, presidente Fondazione ADI, Claudio Gambardella, presidente ADI Campania,
Carmine Gambardella, presidente BENECON scarl, Gennaro Miccio, soprintendente per i BAP delle
Province di Salerno e Avellino, Patrizia Ranzo presidente dei Corsi di Laurea in Design della Seconda
Università degli Studi di Napoli, Giuseppe Zampino, già soprintendente per i BAP delle Province di
Salerno e Avellino.
La mostra, curata da Sergio Catalano, Salvatore Cozzolino, Maria Antonietta Sbordone, è
articolata in tre sezioni che riflettono l’idea del design contemporaneo campano, self-design, artidesign e
fit-product design, in nuce nella pubblicazione ADI Design Codex Campania n°1, del novembre 2009.
Il self-design si riferisce alle modalità di autoproduzione con le quali si attua il design in alternativa alla
filiera convenzionale: progetto-prodotto-comunicazione-distribuzione. Rappresenta l’approccio del
designer che individua e intraprende nuovi percorsi produttivi e distributivi, con l’obiettivo di creare un
originale cluster per realizzare progetti inediti. L’artidesign comprende la produzione in alcuni settori
merceologici, principalmente degli oggetti di arredo, ma anche del design della persona e dei componenti
per l’edilizia, secondo un concetto “che si colloca fra l’artigianato e l’industrial design” (R. De Fusco), che
rifugge la perenne contraddizione tra piccola e grande serie, che supera le gerarchie tra i linguaggi
espressivi. Il fit-product design individua i prodotti di design aderente alla filosofia aziendale intesa, non
solo come mission, ma anche come performance tecnologica e produttiva e come dispiegamento di
capacità umane. Il “design appropriato” si articola nello stretto dialogo tra il progettista e gli interlocutori
dell’azienda, nella rivalutazione delle risorse del territorio che esprime quelle produttività distintive e nel
recupero del concetto di democrazia del bello, diffondendo ipotesi di civile business.
Si evidenzia, così, la capacità di un territorio di essere dentro la modernità e contemporaneamente
totalmente estraneo, proponendo modelli evolutivi autonomi che coniugano tradizione e contemporaneità.
Accanto alle produzioni fit-product design di aerei, di arredi e complementi, espressione di capacità
industriali e tecnologiche ad alto contenuto innovativo si concretizza la volontà di immaginare, e poi
realizzare, propri percorsi produttivi e distributivi (self-design). Parallelamente l'artigianato, pur
resistente alla modernità, si rinnova nell’incontro con il design e diventa ‘artidesign’, humus dove il
pensiero immaginativo fertilizza ambiti apparentemente distanti. Da qui, la matrice distintiva del “Design
Felice”, si consolida ed evolve se contemporaneamente si avvia un processo di graduale riconoscimento
delle sue peculiarità, immaginandone la collocazione nei futuri assetti produttivi e culturali del territorio
campano.
Comitato scientifico:
Luisa Bocchietto, presidente ADI, Associazione per il Disegno Industriale
Renata Caragliano, redattrice La Repubblica/Napoli
Paola Carimati, redattrice Elle Decor
Giovanni Cutolo, presidente Fondazione ADI
Claudio Gambardella, Presidente ADI/Campania
Gennaro Miccio, soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino
Patrizia Ranzo, presidente Corsi di Laurea in Design e Comunicazione, Seconda Università degli Studi di
Napoli
Giuseppe Zampino, già soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino
In esposizione prodotti di designer e di aziende campane:
Filippo Alison, Giulia Bonelli, Sergio Catalano, Bruno Cimmino, Max Coppeta, Vincenzo
Cristallo, Riccardo Dalisi, Giuseppe Dello Iacono, Ferrucci-Vitale, Francesco Fittipaldi,
Francesco Giannattasio, Diego Granese, Daniele Iannicelli, Franco Lancio, Roberto Liberti,
Roberto Monte, Alfonso Morone, Annibale Oste, Vincenzo Oste, Marcello Panza, Adele Rotella,
Maria Antonietta Sbordone, Stile Libero, Glenda Torres, Gianni Zannini.
Cottodelmediterraneo, Fornace della Cava, GMA, Mexall, Playline, PlasticaSud, Pro.S.IT.,
Solimene, Terreblù, Vesoi.
21
dicembre 2010
Paesaggi del Design Felice. More thinking beyond the skin
Dal 21 dicembre 2010 al 03 febbraio 2011
design
Location
EX REAL POLVERIFICIO BORBONICO
Scafati, Via Pasquale Vitiello, (Salerno)
Scafati, Via Pasquale Vitiello, (Salerno)
Orario di apertura
Martedì, ore 9.30-12.30 / 15.30-18.30 Mercoledì, Giovedì e Venerdì, ore 9.30-12.30
Vernissage
21 Dicembre 2010, ore 17.30
Curatore