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Paesaggi immaginari, paesaggi reali
dieci artisti, dei quali nove italiani, promesse e protagonisti della figurazione, proporranno la loro visione del “paesaggio”
Comunicato stampa
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Paesaggi immaginari, paesaggi reali questo è il titolo della mostra che inaugura il calendario autunnale della Galleria TriangoloArte di Bergamo.
Dal 5 novembre al 3 dicembre dieci artisti, dei quali nove italiani, promesse e protagonisti della figurazione, proporranno la loro visione del “paesaggio”.
Il percorso è suddiviso in due sezioni: i paesaggi immaginari, con opere di Costa, Guaitamacchi, Tomasi, Spadari, Battarola, e i paesaggi reali con lavori di De Filippi, Galliani, Galimberti, Alioto, Angermann.
Un carattere saliente dei paesaggi in natura è la loro identità. Un paesaggio è bello anche quando è riconoscibile come forma attesa di un determinato luogo; è brutto quando contiene elementi estranei che non si riconoscono come identificazioni del luogo.
Ma quello che vale per la normale percezione del paesaggio può non essere confermato quando è la sensibilità di un’artista a interpretare secondo i propri canoni la forma di un ambiente. E così Jonathan Guaitamacchi identifica il suo paesaggio in un’immagine in bianco e nero presa a volo d’uccello su un agglomerato urbano, o Massimiliano Alioto sente i suoi paesaggi solo quando identificano un edificio con visione frontale, o Tomasi inserisce elementi inusuali o impropri nelle sue vedute allo scopo di destabilizzare gli archetipi della nostra memoria, o Sergio Battarola interpreta le pianure bergamasche in cui vive ed è cresciuto come luoghi spirituali in cui brucia il fuoco sacro della memoria.
Dal 5 novembre al 3 dicembre dieci artisti, dei quali nove italiani, promesse e protagonisti della figurazione, proporranno la loro visione del “paesaggio”.
Il percorso è suddiviso in due sezioni: i paesaggi immaginari, con opere di Costa, Guaitamacchi, Tomasi, Spadari, Battarola, e i paesaggi reali con lavori di De Filippi, Galliani, Galimberti, Alioto, Angermann.
Un carattere saliente dei paesaggi in natura è la loro identità. Un paesaggio è bello anche quando è riconoscibile come forma attesa di un determinato luogo; è brutto quando contiene elementi estranei che non si riconoscono come identificazioni del luogo.
Ma quello che vale per la normale percezione del paesaggio può non essere confermato quando è la sensibilità di un’artista a interpretare secondo i propri canoni la forma di un ambiente. E così Jonathan Guaitamacchi identifica il suo paesaggio in un’immagine in bianco e nero presa a volo d’uccello su un agglomerato urbano, o Massimiliano Alioto sente i suoi paesaggi solo quando identificano un edificio con visione frontale, o Tomasi inserisce elementi inusuali o impropri nelle sue vedute allo scopo di destabilizzare gli archetipi della nostra memoria, o Sergio Battarola interpreta le pianure bergamasche in cui vive ed è cresciuto come luoghi spirituali in cui brucia il fuoco sacro della memoria.
05
novembre 2005
Paesaggi immaginari, paesaggi reali
Dal 05 novembre al 03 dicembre 2005
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
GALLERIA TRIANGOLOARTE
Bergamo, Via Jacopo Palma Il Vecchio, 18, (Bergamo)
Bergamo, Via Jacopo Palma Il Vecchio, 18, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10-12,30 e 16-19,30
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