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Painting as a mindfield
Per inaugurare gli spazi della sua nuova sede in Via Marco D’Oggiono 10 a Milano, la galleria AREA B presenta una collettiva dove la pittura diventa territorio di rappresentazioni incongrue, scissioni tra significante e significato, forzature di luoghi, tempo e spazio impresse sulla tela
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per inaugurare gli spazi della sua nuova sede in Via Marco
D’Oggiono 10 a Milano, la galleria AREA B presenta Painting as a
mindfield, a cura di Ivan Quaroni.
La mostra, che inaugurerà giovedì 2 aprile propone opere di
Paolo De Biasi, Annalisa Fulvi, Dario Maglionico e Valerio
Melchiotti, e resterà aperta fino al 5 maggio 2015.
Painting as a mindfield, come spiega Ivan Quaroni: ”la pittura
come campo mentale, per rimarcare che non si tratta più solo di
rappresentare la realtà, ma il campo morfico della mente, cioè
quella commistione di forme, immagini, concetti che non dipendono
più unicamente dalle informazioni sensoriali, ma includono, invece,
anche istanze psichiche, stratificazioni mnemoniche, intuizioni”.
Il campo mentale è quell’ambito che supera l’istanza individuale,
per confluire attraverso una serie di interazioni sociali nella
dimensione della memoria collettiva, che contribuisce ad arricchire
e da cui allo stesso tempo ricava spunti e intuizioni. E’ anche il
non-luogo in cui nascono le forme delle opere di molti artisti, non
per forza legate alla realtà come la intendiamo strettamente, ma
una zona a metà strada, in qualche luogo tra le forme reali e non.
In Painting as a mindfield, la pittura diventa quindi
territorio di rappresentazioni incongrue, scissioni tra
significante e significato, forzature di luoghi, tempo e spazio
impresse sulla tela.
Attraverso le opere esposte, Paolo De Biasi ci fa capire di
intendere la pittura come una ricerca di senso, in cui figure,
colori e immagini, si ritrovano riunite grazie a strumenti quali
metafora, analogia e sineddoche.
Si tratta di scene in cui i personaggi occupano uno spazio
apparentemente casuale, lasciando perciò allo spettatore il compito
di trovare un significato all'insieme.
La ricerca dell’artista si muove in un presente caratterizzato da
un uso della tecnologia che rende sempre più possibile la
rappresentazione della soggettività di ognuno di noi, ma allo
stesso tempo, produce una mole infinita di informazioni, che
diventano la fonte principale per la scelta dei soggetti
rappresentati.
E’ così che anche il suo lavoro si inserisce nel flusso quotidiano
di nuove immagini e l’attimo di condivisione e interpretazione
dell’opera diviene il senso dell’opera stessa.
Anche le opere di Annalisa Fulvi nascono dall’accostamento,
solo apparentemente casuale, di elementi estranei tra loro;
l’artista si basa sullo studio dell’ambiente e del territorio, sia
naturale che artificiale, attraversati da cambiamenti sempre più
repentini. Si tratta di un lavoro di accostamento di immagini e di
forme suggerite dal paesaggio circostante, rappresentato in doppia
veste: realtà e spazio virtuale, entrambi in continuo mutamento.
quali tralicci, impalcature, percorsi, che restano sospesi nello
spazio e creano una sensazione di estraneità e di disequilibrio
delle forme, che ci inducono a indagare il nostro tempo, con le sue
novità e contraddizioni.
A zone di puro colore e armonia naturale si mescolano elementi
Dario Maglionico punta dritto all’obiettivo di captare
l’intimità e la verità dell’individuo. Attraverso l’indagine delle
dimensioni spazio-temporali, egli vuole imprimere sulla tela, una
momentanea evasione dalla realtà, o perlomeno dal concetto
arbitrario che le viene attribuito dal senso comune. In Painting as
a Mindfield, Maglionico presenta la serie Reificazioni in cui , nel
tentativo di fermare lo scorrere del tempo e indagare i diversi
spazi della nostra esistenza , ritrae soggetti in contesti
domestici, che seppur indaffarati in gesti abitudinari, compiono
una ricerca verso il senso più profondo di loro stessi. Le sue
opere sono costellate da figure ripetute più volte, ritratte in
sequenze che rilasciano frammenti di vita nello scorrere temporale.
Si concentra sul racconto per immagini Valerio Melchiotti , i
cui lavori non descrivono, ma raccontano, arrivando a suggerire una
storia, un prima e un dopo il momento ripreso, come graffianti
corti cinematografici. Sono piccoli teatrini, spesso assurdi e
privi di logica, il cui tema principale è il ritratto, necessari
per reinterpretare il passato, per avvicinarsi alla propria
intimità e indagare il proprio mondo interiore. Universo che
Melchiotti riprende attraverso racconti e miti dell’infanzia;
quindi citazioni di fumetti, contaminazione dei generi, di
immagini, come le fotografie degli anni Cinquanta, dei racconti di
fantascienza e oggetti e giochi in scatola e molto altro ancora.
PAINTING AS A MINDFIELD
GALLERIA AREA B
Via Marco D’Oggiono n 10 Milano
OPENING: 2 aprile h 18.30
DURATA MOSTRA: dal 2 aprile al 5 maggio 2015
ORARI: lunedì 15.00 -18.00, martedì-sabato 10.00-13.00 15.00-
18.00
t 02 89059535
m info@areab.org
UFFICIO STAMPA:
ch2 comunicazione e progettazione eventi culturali
Milano / Bologna
ch2.it
Chiara Chiapparoli cc@ch2.it t 328 8967283
D’Oggiono 10 a Milano, la galleria AREA B presenta Painting as a
mindfield, a cura di Ivan Quaroni.
La mostra, che inaugurerà giovedì 2 aprile propone opere di
Paolo De Biasi, Annalisa Fulvi, Dario Maglionico e Valerio
Melchiotti, e resterà aperta fino al 5 maggio 2015.
Painting as a mindfield, come spiega Ivan Quaroni: ”la pittura
come campo mentale, per rimarcare che non si tratta più solo di
rappresentare la realtà, ma il campo morfico della mente, cioè
quella commistione di forme, immagini, concetti che non dipendono
più unicamente dalle informazioni sensoriali, ma includono, invece,
anche istanze psichiche, stratificazioni mnemoniche, intuizioni”.
Il campo mentale è quell’ambito che supera l’istanza individuale,
per confluire attraverso una serie di interazioni sociali nella
dimensione della memoria collettiva, che contribuisce ad arricchire
e da cui allo stesso tempo ricava spunti e intuizioni. E’ anche il
non-luogo in cui nascono le forme delle opere di molti artisti, non
per forza legate alla realtà come la intendiamo strettamente, ma
una zona a metà strada, in qualche luogo tra le forme reali e non.
In Painting as a mindfield, la pittura diventa quindi
territorio di rappresentazioni incongrue, scissioni tra
significante e significato, forzature di luoghi, tempo e spazio
impresse sulla tela.
Attraverso le opere esposte, Paolo De Biasi ci fa capire di
intendere la pittura come una ricerca di senso, in cui figure,
colori e immagini, si ritrovano riunite grazie a strumenti quali
metafora, analogia e sineddoche.
Si tratta di scene in cui i personaggi occupano uno spazio
apparentemente casuale, lasciando perciò allo spettatore il compito
di trovare un significato all'insieme.
La ricerca dell’artista si muove in un presente caratterizzato da
un uso della tecnologia che rende sempre più possibile la
rappresentazione della soggettività di ognuno di noi, ma allo
stesso tempo, produce una mole infinita di informazioni, che
diventano la fonte principale per la scelta dei soggetti
rappresentati.
E’ così che anche il suo lavoro si inserisce nel flusso quotidiano
di nuove immagini e l’attimo di condivisione e interpretazione
dell’opera diviene il senso dell’opera stessa.
Anche le opere di Annalisa Fulvi nascono dall’accostamento,
solo apparentemente casuale, di elementi estranei tra loro;
l’artista si basa sullo studio dell’ambiente e del territorio, sia
naturale che artificiale, attraversati da cambiamenti sempre più
repentini. Si tratta di un lavoro di accostamento di immagini e di
forme suggerite dal paesaggio circostante, rappresentato in doppia
veste: realtà e spazio virtuale, entrambi in continuo mutamento.
quali tralicci, impalcature, percorsi, che restano sospesi nello
spazio e creano una sensazione di estraneità e di disequilibrio
delle forme, che ci inducono a indagare il nostro tempo, con le sue
novità e contraddizioni.
A zone di puro colore e armonia naturale si mescolano elementi
Dario Maglionico punta dritto all’obiettivo di captare
l’intimità e la verità dell’individuo. Attraverso l’indagine delle
dimensioni spazio-temporali, egli vuole imprimere sulla tela, una
momentanea evasione dalla realtà, o perlomeno dal concetto
arbitrario che le viene attribuito dal senso comune. In Painting as
a Mindfield, Maglionico presenta la serie Reificazioni in cui , nel
tentativo di fermare lo scorrere del tempo e indagare i diversi
spazi della nostra esistenza , ritrae soggetti in contesti
domestici, che seppur indaffarati in gesti abitudinari, compiono
una ricerca verso il senso più profondo di loro stessi. Le sue
opere sono costellate da figure ripetute più volte, ritratte in
sequenze che rilasciano frammenti di vita nello scorrere temporale.
Si concentra sul racconto per immagini Valerio Melchiotti , i
cui lavori non descrivono, ma raccontano, arrivando a suggerire una
storia, un prima e un dopo il momento ripreso, come graffianti
corti cinematografici. Sono piccoli teatrini, spesso assurdi e
privi di logica, il cui tema principale è il ritratto, necessari
per reinterpretare il passato, per avvicinarsi alla propria
intimità e indagare il proprio mondo interiore. Universo che
Melchiotti riprende attraverso racconti e miti dell’infanzia;
quindi citazioni di fumetti, contaminazione dei generi, di
immagini, come le fotografie degli anni Cinquanta, dei racconti di
fantascienza e oggetti e giochi in scatola e molto altro ancora.
PAINTING AS A MINDFIELD
GALLERIA AREA B
Via Marco D’Oggiono n 10 Milano
OPENING: 2 aprile h 18.30
DURATA MOSTRA: dal 2 aprile al 5 maggio 2015
ORARI: lunedì 15.00 -18.00, martedì-sabato 10.00-13.00 15.00-
18.00
t 02 89059535
m info@areab.org
UFFICIO STAMPA:
ch2 comunicazione e progettazione eventi culturali
Milano / Bologna
ch2.it
Chiara Chiapparoli cc@ch2.it t 328 8967283
02
aprile 2015
Painting as a mindfield
Dal 02 aprile al 05 maggio 2015
arte contemporanea
Location
AREA/B
Milano, Via Passo Buole, 3, (Milano)
Milano, Via Passo Buole, 3, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 15.00 -18.00, martedì-sabato 10.00-13.00 15.00-18.00
Vernissage
2 Aprile 2015, h 18.30
Autore
Curatore