Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Palermo Felicissima
otto artisti che, nel corso della loro carriera artistica, hanno dedicato alcune delle loro opere alla città di Palermo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, realizzata all’interno del programma dei festeggiamenti per il ventennale dell’Associazione culturale Sublimismo di Palermo, vede la presenza di otto artisti che, nel corso della loro carriera artistica, hanno dedicato alcune delle loro opere alla città di Palermo.
Pippo Bonanno, Aurelio Caruso, Sebastiano Caracozzo, Giuseppe Marchese, Franco Montemaggiore, Franco Nocera, Vittorio Silvestri, Giuseppe Uzzaco, ci offrono uno spaccato del capoluogo siciliano, sempre in bilico tra il sogno e la realtà.
Nel corso dei secoli, la città di Palermo ha offerto agli artisti, un’immagine di sé sempre differente.
Palermo non è più quella immortalata da Lojacono, Leto, Catti e prima ancora da Houel, Kniep, Denon, Zerilli etc. o quella raccontata da Al-Idrisi nel XII sec., il quale parlandone la descriveva così: “… Balarm (Palermo), la bella e immensa città, il massimo e splendido soggiorno; la più vasta ed eccelsa metropoli del mondo; quella che [a narrarne] i vanti non si finirebbe quasi mai; [la città ornata] di tante eleganze; la sede dei re ne’ moderni e negli antichi tempi”. Oggi la città assomiglia di più alla visione che di essa ebbe Goethe e con lui tanti altri illustri viaggiatori.
Palermo felicissima, dunque, ma lo è mai stata veramente?
Tra feste religiose, cupole barocche, chiese, edifici arabo-normanni e cronaca, la città va avanti.
Passati i tempi di Ruggero II o di Guglielmo il Buono, passati i tempi dei Florio e dei Whitaker, Palermo appare come addormentata, città nella quale sognare un glorioso passato e vivere una realtà caotica e ricca di inquietudini. Trascorsi gli anni bui, la vita, pian piano, sembra essere ritornata tra i vicoli del centro, ma sarà vero? La città si starà risvegliando o è solo apparenza? È cambiato veramente qualcosa in tutti questi anni? C’è speranza per questa bella addormentata?
Le opere in mostra sembrano porci tali quesiti alla ricerca di risposte che tardano ad arrivare.
Persi tra i rosa evanescenti di Pippo Bonanno o tra i grigi di Aurelio Caruso, frastornati tra i mercati di Giuseppe Marchese, sognanti di fronte ai ricordi di Sebastiano Caracozzo, rapiti dagli edifici di Franco Montemaggiore, barcollanti tra le chiese barocche di Vittorio Silvesrtri o colpiti al cuore da Franco Nocera e Giuseppe Uzzaco, noi siamo qua a vivere quotidianamente la nostra città. Città amata e odiata, ricca di contraddizioni, sperando che possa mutarsi presto in fenice rinascendo dalle proprie ceneri.
Pippo Bonanno, Aurelio Caruso, Sebastiano Caracozzo, Giuseppe Marchese, Franco Montemaggiore, Franco Nocera, Vittorio Silvestri, Giuseppe Uzzaco, ci offrono uno spaccato del capoluogo siciliano, sempre in bilico tra il sogno e la realtà.
Nel corso dei secoli, la città di Palermo ha offerto agli artisti, un’immagine di sé sempre differente.
Palermo non è più quella immortalata da Lojacono, Leto, Catti e prima ancora da Houel, Kniep, Denon, Zerilli etc. o quella raccontata da Al-Idrisi nel XII sec., il quale parlandone la descriveva così: “… Balarm (Palermo), la bella e immensa città, il massimo e splendido soggiorno; la più vasta ed eccelsa metropoli del mondo; quella che [a narrarne] i vanti non si finirebbe quasi mai; [la città ornata] di tante eleganze; la sede dei re ne’ moderni e negli antichi tempi”. Oggi la città assomiglia di più alla visione che di essa ebbe Goethe e con lui tanti altri illustri viaggiatori.
Palermo felicissima, dunque, ma lo è mai stata veramente?
Tra feste religiose, cupole barocche, chiese, edifici arabo-normanni e cronaca, la città va avanti.
Passati i tempi di Ruggero II o di Guglielmo il Buono, passati i tempi dei Florio e dei Whitaker, Palermo appare come addormentata, città nella quale sognare un glorioso passato e vivere una realtà caotica e ricca di inquietudini. Trascorsi gli anni bui, la vita, pian piano, sembra essere ritornata tra i vicoli del centro, ma sarà vero? La città si starà risvegliando o è solo apparenza? È cambiato veramente qualcosa in tutti questi anni? C’è speranza per questa bella addormentata?
Le opere in mostra sembrano porci tali quesiti alla ricerca di risposte che tardano ad arrivare.
Persi tra i rosa evanescenti di Pippo Bonanno o tra i grigi di Aurelio Caruso, frastornati tra i mercati di Giuseppe Marchese, sognanti di fronte ai ricordi di Sebastiano Caracozzo, rapiti dagli edifici di Franco Montemaggiore, barcollanti tra le chiese barocche di Vittorio Silvesrtri o colpiti al cuore da Franco Nocera e Giuseppe Uzzaco, noi siamo qua a vivere quotidianamente la nostra città. Città amata e odiata, ricca di contraddizioni, sperando che possa mutarsi presto in fenice rinascendo dalle proprie ceneri.
13
gennaio 2006
Palermo Felicissima
Dal 13 al 31 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 71
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Orario di apertura
17-20 festivi esclusi
Vernissage
13 Gennaio 2006, ore 18,30
Autore
Curatore