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Palladio a modo mio
Trenta opere per dodici autori scelti ad interpretare il Palladio, presentato attraverso un percorso visivo che accoglie sei aspetti tecnico-espressivi suddivisi in sezioni. L’allestimento prevede un percorso che il visitatore deve seguire per una migliore lettura delle opere e dell’esposizione.
Comunicato stampa
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C’è da dire prima che Andrea Palladio non ha ancora compiuto “cinquecento anni”, anzi per la precisione il cinquecentenario della sua nascita nel 2008 dura solo un mese (nasce alla fine di novembre). A questo proposito i dodici artisti scelti per “Palladio a modo mio” potrebbero essere protagonisti anche per il 2009 di nuovi progetti che Primo Piano Arte Studio sta proponendo agli enti pubblici e privati (l’intenzione e la buona volontà ci sono, speriamo che vengano accolte).
Ma andiamo a vedere cosa sta succedendo negli spazi della Galleria di Contrà Santa Barbara a Vicenza. L’allestimento è stato curato in modo da creare sei sezioni che rispecchino l’attitudine espressiva di ogni autore e la simbiosi con il tema sul Palladio, e sono: il gusto locale, il segno, l’astrattismo, il simbolismo, la fantasia e l’ironia.
Salite le scale per entrare in galleria ci troviamo, sulla destra, l’entrata alla Sala Grande dove sono esposte le opere di nove artisti. Si comincia in senso antiorario dalle due autrici Nicoletta Faggion e Alessandra Appoggi che in questo ambito rappresentano il gusto locale, ciò che meglio si contraddistingue come “vicentinità”. Proseguendo incontriamo Milvia Bortoluzzi e Italo Zappata che appartengono sempre al gusto locale come espressione, e al segno come introduzione alla tecnica espressiva. Subito dopo si ammira l’opera di Annamaria Targher che racchiude, come snodo di tutto l’impianto allestitivo, tre sezioni: il segno, l’astrattismo e il simbolismo. Di seguito l’opera di Mario Alfonsi ci propone l’astrattismo e il simbolismo, sezione questa che troviamo nelle opere di Fausto De Marinis, Anna Iodice e Giuseppe Denti. Proseguendo per il corridoio si arriva alla Saletta Primo Piano dove sono esposti altri tre artisti: si continua con il simbolismo e la fantasia attraverso le opere di Manuela Simoncelli. A fianco i lavori di Angela Albera vanno letti con la fantasia e l’ironia, per concludere il giro con l’opera di Mauro Borsin che rappresenta l’ironia.
È molto meno complicato di quello che può sembrare: in realtà finito il giro ci si accorge che tutti gli autori hanno eseguito opere con tecniche assolutamente diverse, e l’eterogeneità dei lavori, anche in termini espressivi e di genere, stabilisce un dialogo raffinato tra le opere e garantisce l’armonia all’intera esposizione.
[Graziella Zardo, 23/07/2008]
Ma andiamo a vedere cosa sta succedendo negli spazi della Galleria di Contrà Santa Barbara a Vicenza. L’allestimento è stato curato in modo da creare sei sezioni che rispecchino l’attitudine espressiva di ogni autore e la simbiosi con il tema sul Palladio, e sono: il gusto locale, il segno, l’astrattismo, il simbolismo, la fantasia e l’ironia.
Salite le scale per entrare in galleria ci troviamo, sulla destra, l’entrata alla Sala Grande dove sono esposte le opere di nove artisti. Si comincia in senso antiorario dalle due autrici Nicoletta Faggion e Alessandra Appoggi che in questo ambito rappresentano il gusto locale, ciò che meglio si contraddistingue come “vicentinità”. Proseguendo incontriamo Milvia Bortoluzzi e Italo Zappata che appartengono sempre al gusto locale come espressione, e al segno come introduzione alla tecnica espressiva. Subito dopo si ammira l’opera di Annamaria Targher che racchiude, come snodo di tutto l’impianto allestitivo, tre sezioni: il segno, l’astrattismo e il simbolismo. Di seguito l’opera di Mario Alfonsi ci propone l’astrattismo e il simbolismo, sezione questa che troviamo nelle opere di Fausto De Marinis, Anna Iodice e Giuseppe Denti. Proseguendo per il corridoio si arriva alla Saletta Primo Piano dove sono esposti altri tre artisti: si continua con il simbolismo e la fantasia attraverso le opere di Manuela Simoncelli. A fianco i lavori di Angela Albera vanno letti con la fantasia e l’ironia, per concludere il giro con l’opera di Mauro Borsin che rappresenta l’ironia.
È molto meno complicato di quello che può sembrare: in realtà finito il giro ci si accorge che tutti gli autori hanno eseguito opere con tecniche assolutamente diverse, e l’eterogeneità dei lavori, anche in termini espressivi e di genere, stabilisce un dialogo raffinato tra le opere e garantisce l’armonia all’intera esposizione.
[Graziella Zardo, 23/07/2008]
02
luglio 2008
Palladio a modo mio
Dal 02 luglio al 02 agosto 2008
arte contemporanea
Location
PRIMO PIANO ARTE STUDIO
Bolzano Vicentino, Via Marosticana, 24, (Vicenza)
Bolzano Vicentino, Via Marosticana, 24, (Vicenza)
Orario di apertura
mercoledì, venerdì e sabato ore 18-22
giovedì ore 10-22
Vernissage
2 Luglio 2008, 20.30
Autore
Curatore