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Pamela Bianchi – Per-sonar
Due grandi tele, una serie di fotografie a colori ed un video riassumono gli esiti della ricerca di Pamela Bianchi
Comunicato stampa
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Due grandi tele, una serie di fotografie a colori ed un video riassumono gli esiti della ricerca di Pamela Bianchi. Per – sonar, titolo della mostra ed etimo latino della parola persona, come punto di partenza; persona come maschera, luogo in cui l’individualità dell’attore si sottrae a se stessa perché possa risuonare altra voce, ma anche velo, nascondimento, finzione.
Nell’opera Amphitruo l’artista svolge una riflessione sul doppio, l’altro che si percepisce e con il quale si convive, trasformando in immagine pittorica la volontà quasi ossessiva di scoprire cosa si nasconda dietro lo specchio, dietro la maschera del proprio volto. Volto che emerge dilatato da un cromatismo di forte valenza plastica e al quale le ampie campiture dei toni ferrosi imprimono un moto di estroflessione.
Nel ciclo fotografico Exile il mimetismo assume valenza di protezione: avvolgersi in un telo per diventare inesistente. Il luogo asettico e l’assenza di elementi caratterizzanti rendono la scena irreale e claustrofobica, in essa protezione e claustrofobia convivono bilanciandosi.
Il video 19 maggio 2007 propone una delle quattro performance riprese in quattro città diverse ed in cui coordinate temporali e geografiche sono annullate, entrambe subordinate dall’azione-non azione che si viene ad evidenziare.
Pamela Bianchi è nata a Bergamo nel 1981 e qui risiede.
Nell’opera Amphitruo l’artista svolge una riflessione sul doppio, l’altro che si percepisce e con il quale si convive, trasformando in immagine pittorica la volontà quasi ossessiva di scoprire cosa si nasconda dietro lo specchio, dietro la maschera del proprio volto. Volto che emerge dilatato da un cromatismo di forte valenza plastica e al quale le ampie campiture dei toni ferrosi imprimono un moto di estroflessione.
Nel ciclo fotografico Exile il mimetismo assume valenza di protezione: avvolgersi in un telo per diventare inesistente. Il luogo asettico e l’assenza di elementi caratterizzanti rendono la scena irreale e claustrofobica, in essa protezione e claustrofobia convivono bilanciandosi.
Il video 19 maggio 2007 propone una delle quattro performance riprese in quattro città diverse ed in cui coordinate temporali e geografiche sono annullate, entrambe subordinate dall’azione-non azione che si viene ad evidenziare.
Pamela Bianchi è nata a Bergamo nel 1981 e qui risiede.
09
febbraio 2008
Pamela Bianchi – Per-sonar
Dal 09 febbraio al 13 marzo 2008
giovane arte
Location
GALLERIA VANNA CASATI
Bergamo, Via Borgo Palazzo, 42 interno, (Bergamo)
Bergamo, Via Borgo Palazzo, 42 interno, (Bergamo)
Orario di apertura
lunedì - venerdì 16-19,30 – sabato 11,00 – 12,30 / 16,00 – 19,00 – chiuso martedì
Vernissage
9 Febbraio 2008, ore 18.30
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