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Pandora, diritto di…condividere una visione differente
Le Ali di Pandora, in questo progetto, hanno condiviso il binomio arte/gioco, arte/piacere estetico che va sotto il nome di Doll Arts, lanciato negli anni Settanta da alcuni artisti americani, e pensato
di aggiungere una visione differente per parlare di donne, di diritti, di diritti violati, di diritti negati
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne Comune di San Cesario di Lecce - Assessorato alle Politiche di Genere 'Teatro Dei Veleni' Soc. Coop. A R.L. - Le Ali Di Pandora presentano domenica 24 novembre 2013 ore 18,30 “Pandora, diritto di...condividere una visione differente”
Palazzo Ducale – Laboratorio urbano “Bollenti spiriti” Via Vittorio Emanuele II San Cesario di Lecce Ore 18.30 Apertura mostra
Espongono Serena Alvarenz, Maria Grazia Anglano, Paola Bitelli, Daniela Cecere, Giusy Fosca, Lucy Ghionna, Monica Lisi, Lucia Macrì, Vera Mastrangelo, Alessandro Matteo – Bianca Moretti, Carmelo Pennetta, Freddiana Raino, Valentina Schito, Romina Tafuro, Erica Viva
Saluti e interventi di:
Andrea Romano – Sindaco Comune di San Cesario
Daniela Litti – Assessore alle Politiche di genere
Ambra Biscuso – Ass. Le Ali di Pandora
“La casa di bambola” Ibsen
Lettura di Alessandra Cocciolo Minuz e Rossana Colonna
Proiezione video “La bambola di pezza” -
introduce Rosa Anna Valletta
incontro/dibattito
“Le trappole d'amore”
a cura di Elisa Albano (psicologa)
la mostra sarà visitabile fino al 30 novembre h.10/12-17/20
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne Le Ali Di Pandora in collaborazione con “Il 'Teatro Dei Veleni Soc. Coop. Sociale” e l'Assessorato alle Politiche di
genere del Comune di San Cesario, domenica 24 novembre 2013 alle ore 18,30 presentano l'ultima
tappa della manifestazione “Pandora, diritto di... condividere una visione differente”, presso il
Laboratorio urbano “Bollenti spiriti” in Via Vittorio Emanuele II (Ingresso Biblioteca) a San
Cesario di Lecce.
Interverranno: Andrea Romano – Sindaco Comune di San Cesario; Daniela Litti – Assessore alle
Politiche di genere; Ambra Biscuso – Ass. Le Ali di Pandora; Alessandra Cocciolo Minuz – Teatro
dei Veleni Coop. Soc.; Elisa Albano – Psicologa; Rosa Anna Valletta – Docente liceo Vallone
La manifestazione vede il Patrocinio del Comune di San Cesario e dell'Assessorato alle Politiche di
genere, e gode del Patrocinio dei Comuni di: Arnesano, Monteroni di Lecce, San Pietro in Lama.
Aprirà la serata Alessandra Cocciolo Minuz, “Teatro dei veleni”, e Rossana Colonna,Teatro
Apolide/Teatro dei Veleni, con la lettura di un adattamento tratto da “Casa di Bambole” di Ibsen.
«Ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una in un uomo e un'altra completamente
differente in una donna. L'una non può comprendere l'altra; ma nelle questioni pratiche della vita,
la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo.» (Ibsen)
. Nora, la protagonista, è una delle prime raffigurazioni letterarie della donna moderna: una "pre-femminista" capace di ribellarsi alle convenzioni e alla sottomissione sociale cui è costretta, una donna che aspira ad essere considerata "individuo" al pari di chiunque altro
L'intervento delle autorità aprirà la serata con l'inaugurazione della mostra che vede esposte le
opere di: Serena Alvarenz, Maria Grazia Anglano, Paola Bitelli, Daniela Cecere, Giusy Fosca,
Lucy Ghionna, Monica Lisi, Lucia Macrì, Vera Mastrangelo, Alessandro Matteo, Bianca Moretti,
Carmelo Pennetta, Freddiana Raino, Valentina Schito, Romina Tafuro, Erica Viva.
Seguirà la proiezione del video: “La bambola di pezza” realizzato nel 2010 da i Ragazzi della IV C
del Liceo Vallone di Galatina che hanno resa viva la frase di Eleonor Roosvelt: “Nessuno può farvi
sentire inferiori senza il vostro permesso”, introdurrà Rosa Anna Valletta, docente nel 2010 della classe.
A conclusione di serata l'incontro dibattito a cura della psicologa Elisa Albano sul tema: “Trappole d'amore” dove si affronteranno le problematiche delle relazioni simbiotiche e distruttive in particolar modo a donne vittime di trappole affettive e/o stalking o comunque tendenti a instaurare rapporti di dipendenza affettiva.
Le Ali di Pandora, in questo progetto, hanno condiviso il binomio arte/gioco, arte/piacere estetico che va sotto il nome di Doll Arts, lanciato negli anni Settanta da alcuni artisti americani, e pensato di aggiungere una visione differente per parlare di donne, di diritti, di diritti violati, di diritti negati.
“Pandora, diritto di… condividere una visione differente” è una mostra ma anche un meeting
artistico-storico-culturale e va ad inserirsi nelle attività non solo culturali ma anche celebrative ed educative nel processo storico che ha portato alla promulgazione dell'articolo 3 della Costituzione italiana, con il D.L.L. del 10 marzo 1946 Legge Ivanoe Bonomi, focalizzando la
“questione femminile” per arrivare all'attuale condizione della donna in un panorama multietnico e multiculturale come quello odierno. Si è inteso usare un oggetto all'apparenza ludico per affrontare tematiche importanti. Le bambole sopravvivono nel tempo e il loro segreto sta nel fatto che nelle tante variazioni e tipologie mantengono la propria funzione di archetipo femminino inalienabile e di immancabile compagna di giochi e conservano inalterata la prerogativa di rimanere lo specchio di un'invisibile realtà interiore. Si è scelta “Pandora” perchè è stata tra le più belle bambole in cera colata: realizzate a Napoli nel sedicesimo secolo per opera di due italiani Domenico Pierrotti e Augusta Montanari. Il compito del gioco (già ne parlavano i pensatori nel 1500) è fondamentale come mezzo per lo sviluppo psicofisico del bambino e le bambole sono le protagoniste dei giochi delle bambine. Gli artisti hanno dato corporeità e materia alla “bambola” in una sorta di gioco e sfida, che diventa un immaginarsi o immaginare, ed un realizzarsi o realizzare. Sono se stesse e altro, cose note e cose fantastiche, sono il regno di più regni, ma ogni opera racconta la visione dell'artista sulla donna nella contemporaneità: la biografia dei primi e degli ultimi nelle tonalità del rosa e del grigio, la tangibilità di vite certe e di vite sospese, di precarietà e obiettivi raggiunti, di possibilità e impossibilità, di uguaglianza e disuguaglianza, di giustizia e ingiustizia; scarti di quotidianità, nell'analisi della società, chiari e decolorati, dove intollerabili sono le conseguenze quando in gioco
è la dignità dell'essere umano con i suoi diritti.
Nel catalogo, realizzato per la mostra, Tommaso Ariemma e Stefano Donno pongono interessanti
riflessioni.
Scrive Tommaso Ariemma: “La bambola: un oggetto metafisico che misura le nostre possibilità e
abbozza i contorni del nostro mondo. Per questo motivo filosofi, pittori, scultori, romanzieri e poeti hanno visto in essa una chiave per comprendere l’esistenza umana, fin dal suo primo manifestarsi nel mondo. Il poeta Rilke, ad esempio, nel suo celebre saggio dedicato alle bambole, scrive: «Noi ci orientavamo sulla bambola. Per natura giaceva essa più in basso, così noi potevamo defluirle intorno insensibilmente, raccoglierci in essa e, benché un po’ torbidi, riconoscere in essa i nuovi contorni del mondo. Ma noi presto comprendemmo che non potevamo farne una cosa o una creatura umana, e in simili momenti divenne essa un ignoto per noi, e ogni senso confidente di cui l’avevamo riempita e colma, ci divenne ignoto in lei (…)”
Stefano Donno conclude così il suo intervento: “ (:...) Le bambole che ci vengono offerte su un
piatto d’argento come fulgidi esempi, di cui emulare pedissequamente vita pubblica e privata sono, sinceramente, un’offesa spudorata a tutte quelle bambole che portano ancora sulla loro pelle le cicatrici dell’impegno per un futuro migliore. Le bambole che si sono preparate alla vita e al loro ingresso in società studiando a lungo, che si sono laureate, che con grandi sacrifici e umiltà hanno fatto il possibile per realizzare una carriera lavorativa brillante, e che al contempo sono bambole/mamme, bambole/mogli, bambole in carriera e si dividono tra famiglia e lavoro, nonostante lo stress, il tempo che sfugge, gli scarsi aiuti sociali sono le bambole da erigere a punti di riferimento del nostro mondo, eccezionali nella loro normalità. Ma di una cosa però possiamo essere certi: le bambole sono state progettate, costruite e programmate a vivere gli eccessi senza superarli, a eccedere senza provocare inutili controindicazioni. Il resto è riservato alla donna!”
Parallelamente alla Mostra, verranno esposti gli elaborati finali degli allievi dei corsi di disegno e pittura/fumetto condotti da Daniela Cecere, nell’ambito delle attività dei Laboratori Urbani “S.A.R.E.M.O.” Finanziamenti Regionali “Bollenti Spiriti”.
Palazzo Ducale – Laboratorio urbano “Bollenti spiriti” Via Vittorio Emanuele II San Cesario di Lecce Ore 18.30 Apertura mostra
Espongono Serena Alvarenz, Maria Grazia Anglano, Paola Bitelli, Daniela Cecere, Giusy Fosca, Lucy Ghionna, Monica Lisi, Lucia Macrì, Vera Mastrangelo, Alessandro Matteo – Bianca Moretti, Carmelo Pennetta, Freddiana Raino, Valentina Schito, Romina Tafuro, Erica Viva
Saluti e interventi di:
Andrea Romano – Sindaco Comune di San Cesario
Daniela Litti – Assessore alle Politiche di genere
Ambra Biscuso – Ass. Le Ali di Pandora
“La casa di bambola” Ibsen
Lettura di Alessandra Cocciolo Minuz e Rossana Colonna
Proiezione video “La bambola di pezza” -
introduce Rosa Anna Valletta
incontro/dibattito
“Le trappole d'amore”
a cura di Elisa Albano (psicologa)
la mostra sarà visitabile fino al 30 novembre h.10/12-17/20
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne Le Ali Di Pandora in collaborazione con “Il 'Teatro Dei Veleni Soc. Coop. Sociale” e l'Assessorato alle Politiche di
genere del Comune di San Cesario, domenica 24 novembre 2013 alle ore 18,30 presentano l'ultima
tappa della manifestazione “Pandora, diritto di... condividere una visione differente”, presso il
Laboratorio urbano “Bollenti spiriti” in Via Vittorio Emanuele II (Ingresso Biblioteca) a San
Cesario di Lecce.
Interverranno: Andrea Romano – Sindaco Comune di San Cesario; Daniela Litti – Assessore alle
Politiche di genere; Ambra Biscuso – Ass. Le Ali di Pandora; Alessandra Cocciolo Minuz – Teatro
dei Veleni Coop. Soc.; Elisa Albano – Psicologa; Rosa Anna Valletta – Docente liceo Vallone
La manifestazione vede il Patrocinio del Comune di San Cesario e dell'Assessorato alle Politiche di
genere, e gode del Patrocinio dei Comuni di: Arnesano, Monteroni di Lecce, San Pietro in Lama.
Aprirà la serata Alessandra Cocciolo Minuz, “Teatro dei veleni”, e Rossana Colonna,Teatro
Apolide/Teatro dei Veleni, con la lettura di un adattamento tratto da “Casa di Bambole” di Ibsen.
«Ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una in un uomo e un'altra completamente
differente in una donna. L'una non può comprendere l'altra; ma nelle questioni pratiche della vita,
la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo.» (Ibsen)
. Nora, la protagonista, è una delle prime raffigurazioni letterarie della donna moderna: una "pre-femminista" capace di ribellarsi alle convenzioni e alla sottomissione sociale cui è costretta, una donna che aspira ad essere considerata "individuo" al pari di chiunque altro
L'intervento delle autorità aprirà la serata con l'inaugurazione della mostra che vede esposte le
opere di: Serena Alvarenz, Maria Grazia Anglano, Paola Bitelli, Daniela Cecere, Giusy Fosca,
Lucy Ghionna, Monica Lisi, Lucia Macrì, Vera Mastrangelo, Alessandro Matteo, Bianca Moretti,
Carmelo Pennetta, Freddiana Raino, Valentina Schito, Romina Tafuro, Erica Viva.
Seguirà la proiezione del video: “La bambola di pezza” realizzato nel 2010 da i Ragazzi della IV C
del Liceo Vallone di Galatina che hanno resa viva la frase di Eleonor Roosvelt: “Nessuno può farvi
sentire inferiori senza il vostro permesso”, introdurrà Rosa Anna Valletta, docente nel 2010 della classe.
A conclusione di serata l'incontro dibattito a cura della psicologa Elisa Albano sul tema: “Trappole d'amore” dove si affronteranno le problematiche delle relazioni simbiotiche e distruttive in particolar modo a donne vittime di trappole affettive e/o stalking o comunque tendenti a instaurare rapporti di dipendenza affettiva.
Le Ali di Pandora, in questo progetto, hanno condiviso il binomio arte/gioco, arte/piacere estetico che va sotto il nome di Doll Arts, lanciato negli anni Settanta da alcuni artisti americani, e pensato di aggiungere una visione differente per parlare di donne, di diritti, di diritti violati, di diritti negati.
“Pandora, diritto di… condividere una visione differente” è una mostra ma anche un meeting
artistico-storico-culturale e va ad inserirsi nelle attività non solo culturali ma anche celebrative ed educative nel processo storico che ha portato alla promulgazione dell'articolo 3 della Costituzione italiana, con il D.L.L. del 10 marzo 1946 Legge Ivanoe Bonomi, focalizzando la
“questione femminile” per arrivare all'attuale condizione della donna in un panorama multietnico e multiculturale come quello odierno. Si è inteso usare un oggetto all'apparenza ludico per affrontare tematiche importanti. Le bambole sopravvivono nel tempo e il loro segreto sta nel fatto che nelle tante variazioni e tipologie mantengono la propria funzione di archetipo femminino inalienabile e di immancabile compagna di giochi e conservano inalterata la prerogativa di rimanere lo specchio di un'invisibile realtà interiore. Si è scelta “Pandora” perchè è stata tra le più belle bambole in cera colata: realizzate a Napoli nel sedicesimo secolo per opera di due italiani Domenico Pierrotti e Augusta Montanari. Il compito del gioco (già ne parlavano i pensatori nel 1500) è fondamentale come mezzo per lo sviluppo psicofisico del bambino e le bambole sono le protagoniste dei giochi delle bambine. Gli artisti hanno dato corporeità e materia alla “bambola” in una sorta di gioco e sfida, che diventa un immaginarsi o immaginare, ed un realizzarsi o realizzare. Sono se stesse e altro, cose note e cose fantastiche, sono il regno di più regni, ma ogni opera racconta la visione dell'artista sulla donna nella contemporaneità: la biografia dei primi e degli ultimi nelle tonalità del rosa e del grigio, la tangibilità di vite certe e di vite sospese, di precarietà e obiettivi raggiunti, di possibilità e impossibilità, di uguaglianza e disuguaglianza, di giustizia e ingiustizia; scarti di quotidianità, nell'analisi della società, chiari e decolorati, dove intollerabili sono le conseguenze quando in gioco
è la dignità dell'essere umano con i suoi diritti.
Nel catalogo, realizzato per la mostra, Tommaso Ariemma e Stefano Donno pongono interessanti
riflessioni.
Scrive Tommaso Ariemma: “La bambola: un oggetto metafisico che misura le nostre possibilità e
abbozza i contorni del nostro mondo. Per questo motivo filosofi, pittori, scultori, romanzieri e poeti hanno visto in essa una chiave per comprendere l’esistenza umana, fin dal suo primo manifestarsi nel mondo. Il poeta Rilke, ad esempio, nel suo celebre saggio dedicato alle bambole, scrive: «Noi ci orientavamo sulla bambola. Per natura giaceva essa più in basso, così noi potevamo defluirle intorno insensibilmente, raccoglierci in essa e, benché un po’ torbidi, riconoscere in essa i nuovi contorni del mondo. Ma noi presto comprendemmo che non potevamo farne una cosa o una creatura umana, e in simili momenti divenne essa un ignoto per noi, e ogni senso confidente di cui l’avevamo riempita e colma, ci divenne ignoto in lei (…)”
Stefano Donno conclude così il suo intervento: “ (:...) Le bambole che ci vengono offerte su un
piatto d’argento come fulgidi esempi, di cui emulare pedissequamente vita pubblica e privata sono, sinceramente, un’offesa spudorata a tutte quelle bambole che portano ancora sulla loro pelle le cicatrici dell’impegno per un futuro migliore. Le bambole che si sono preparate alla vita e al loro ingresso in società studiando a lungo, che si sono laureate, che con grandi sacrifici e umiltà hanno fatto il possibile per realizzare una carriera lavorativa brillante, e che al contempo sono bambole/mamme, bambole/mogli, bambole in carriera e si dividono tra famiglia e lavoro, nonostante lo stress, il tempo che sfugge, gli scarsi aiuti sociali sono le bambole da erigere a punti di riferimento del nostro mondo, eccezionali nella loro normalità. Ma di una cosa però possiamo essere certi: le bambole sono state progettate, costruite e programmate a vivere gli eccessi senza superarli, a eccedere senza provocare inutili controindicazioni. Il resto è riservato alla donna!”
Parallelamente alla Mostra, verranno esposti gli elaborati finali degli allievi dei corsi di disegno e pittura/fumetto condotti da Daniela Cecere, nell’ambito delle attività dei Laboratori Urbani “S.A.R.E.M.O.” Finanziamenti Regionali “Bollenti Spiriti”.
24
novembre 2013
Pandora, diritto di…condividere una visione differente
Dal 24 al 30 novembre 2013
arte contemporanea
Location
LABORATORIO URBANO BOLLENTI SPIRITI
San Cesario Di Lecce, Via Vittorio Emanuele II, (Lecce)
San Cesario Di Lecce, Via Vittorio Emanuele II, (Lecce)
Orario di apertura
9/12- 17/20
Vernissage
24 Novembre 2013, ore 18.30
Sito web
www.lealidipandora.com
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