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Pandora Ritrovata. Il mito riconquistato
Giunge al secondo appuntamento il progetto “Pandora Ritrovata – Il mito riconquistato”, Un percorso espositivo che reinterpreta il mito di Pandora attraverso le creazioni di 48 ceramiste campane, che raccontano se stesse e analizzano il mondo contemporaneo. Dopo il grande successo di pubblico e il consenso di critica della mostra a Villa De Ruggiero di Nocera Superiore, questo nuovo allestimento vedrà la partecipazione di 48 ceramiste, sarà inaugurata giovedì 13 dicembre, alle ore 18.30, presso Galleria Civica del Complesso Monumentale S. Maria del Rifugio a Cava de’ Tirreni (Salerno). L’evento partendo dal mito di Pandora, si propone di riflettere sul ruolo della donna nella società; la mostra concepita come itinerante sarà allestita in seguito anche ad Amalfi.
Galleria Civica – Complesso Monumentale S. Maria del Rifugio
Cava de’ Tirreni (Salerno), 13 dicembre 2012 - 13 gennaio 2013
Inaugurazione: giovedì 13 dicembre, ore 18.30
Giunge al secondo appuntamento il progetto “Pandora Ritrovata - Il mito riconquistato”, Un percorso espositivo che reinterpreta il mito di Pandora attraverso le creazioni di 48 ceramiste campane, che raccontano se stesse e analizzano il mondo contemporaneo. Dopo il grande successo di pubblico e il consenso di critica della mostra a Villa De Ruggiero di Nocera Superiore, questo nuovo allestimento vedrà la partecipazione di 48 ceramiste, sarà inaugurata giovedì 13 dicembre, alle ore 18.30, presso Galleria Civica del Complesso Monumentale S. Maria del Rifugio a Cava de’ Tirreni (Salerno). L’evento partendo dal mito di Pandora, si propone di riflettere sul ruolo della donna nella società; la mostra concepita come itinerante sarà allestita in seguito anche ad Amalfi.
Francesca Pirozzi. Un’esperienza d’arte relazionale nel territorio della ceramica campana
L’arte relazionale si connota per il coinvolgimento di una comunità e di un territorio nel progetto e nell’esecuzione dell’opera/evento. Essa rappresenta nel panorama dell’arte contemporanea una sorta di rayon vert, le cui apparizioni si rivelano, spesso ad una lettura critica a posteriori, oltremodo seducenti, soprattutto per la capacità di innescare nel tessuto sociale eletto inediti processi creativi, in grado di ridefinire gli immaginari collettivi. L’oggetto d'arte propriamente estetico si trasforma, cioè, in occasione di dialogo, confronto e, appunto, di relazione, in cui l'opera compiuta perde rilevanza a vantaggio del processo, della scoperta dell'altro e dell'incontro.
È quanto sta avvenendo in uno dei siti dell’eccellenza ceramica in Campania - la provincia di Salerno -protagonista di un’esperienza d’arte (inter)relazionale le cui forti motivazioni discendono dall’appassionata indagine sulla società contemporanea e sulle proprie radici antropologiche condotta dall’artista brasiliana Livia Moura, in condivisione con un gruppo di alcune decine di artiste ceramiste.
A diretto contatto con le testimonianze del territorio – il Museo delle Arti Applicate di Villa de’Ruggiero, a Nocera Superiore, è stato sede degli incontri - questa singolare compagine di donne-artefici ha intrapreso un ardito percorso multidisciplinare di approfondimento sull’origine della produzione ceramica a partire dalle prime comunità mediterranee dell’Europa Antica e sull’evoluzione del processo creativo in relazione alle diverse successive rappresentazioni dell’archetipo femminile, e, mantenendo vivo il confronto attraverso il dialogo e l’esperienza artistica, ha dato vita ad opere collettive, ed individuali, in grado di stimolare una riflessione sul ruolo femminile di difesa e conservazione della vita.
La mostra itinerante Pandora ritrovata. Il mito riconquistato, curata da Anna Rita Fasano e Marco Alfano con il coordinamento del Settore Musei e Biblioteche della Provincia di Salerno, che giunge oggi alla sua seconda tappa espositiva nel Complesso di Santa Maria del Rifugio a Cava de’Tirreni, rappresenta una traccia fondamentale di questo percorso in itinere votato al superamento dialettico della dualità di genere e di quella tra uomo e ambiente. Si tratta, infatti, di una sorta di “mostra archeologica” i cui manufatti ceramici appaiono come primitivi reperti di una società atemporale nella quale Pandora, dismessi i panni mitologici dell’incauta portatrice di sventura, ha riconquistato il significato originario di Grande Dea dalle forme d’anfora e il processo creativo ha recuperato quella primordiale pregnanza lirica e spirituale capace di farsi motore dell’utopia del cambiamento.
Ellen G., L’origine, installazione con formelle ceramiche modellate e smaltate a mano, 2012
Clara Garesio, Mandala di rinascita, installazione con formelle in terracotta decorate a smalti, 2012
Pandora Ritrovata. Il mito riconquistato
arti decorative e industriali
Cava De' Tirreni, Piazza San Francesco, (Salerno)