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Pantani-Surace – The other party (Who’s next, Dovrebbe piovere su di voi e non su di me)
Il duo Pantani-Surace presenta un progetto sviluppato in due momenti nella città di Prato: una serie di specchi esposti nella galleria Die Mauer e una scritta luminosa (Ti amo), composta da luci ad incandescenza, installata sulle mura di cinta della città, all’altezza di via Pomeria sopra il giardino d’infanzia vicino a Porta Frascati. The other party (L’altra parte) annuncia la continua presenza di un terzo elemento o momento, che nonostante quanto inaspettato ci possa sembrare, marcherà il vero significato delle opere presentate
Comunicato stampa
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VENERDì 14 DICEMBRE 2012 ORE 18,30
Il duo Pantani-Surace presenta The other party (Who’s next, Dovrebbe piovere su di voi e non su di me), progetto sviluppato in due momenti nella città di Prato: una serie di specchi esposti nella galleria Die Mauer e una scritta luminosa (Ti amo), composta da luci ad incandescenza, installata sulle mura di cinta della città, all’altezza di via Pomeria sopra il giardino d’infanzia vicino a Porta Frascati.
The other party (L’altra parte) annuncia la continua presenza di un terzo elemento o momento, che nonostante quanto inaspettato ci possa sembrare, marcherà il vero significato delle opere presentate.
Sulle mura di Prato, un messaggio d’amore si rivolge verso chiunque lo legge; un Ti amo che non è controllato né dall’amante né dall’amato, se non da una terza persona che gioca con l’intensità (luminosa) del messaggio, e che non avrà mai la possibilità di poter guardare il risultato del suo effimero divertimento, come se fosse Cupido che spara con gli occhi coperti consapevole delle sue conseguenze.
In un bar prossimo alle mura è stato collocato un flipper a disposizione dei frequentatori del luogo che potranno giocare liberamente. Il flipper, collegato a un dispositivo che trasforma il suo suono in impulsi, che a loro volta comandano l’accensione di gruppi di luci, stabilirà la regia scenografica della scritta. Tutto un gioco di emozioni chi si cimenta nel vincere o perdere la partita diventerà la terza figura fra gli amanti: un giocatore che assume atteggiamenti di estrema fisicità con il mezzo che viene spesso percosso, cavalcato, aggredito con le mani, con tutto il corpo per avere il controllo della partita.
Come nelle opere precedenti di Pantani-Surace è sempre presente un ritmo fluttuante, una mutazione dello stato, una trasformazione che genera un nuovo senso. Il tempo gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Il consumarsi, l'esaurirsi o il modificarsi in una nuova forma: un'estetica dell'instabilità in grado di far cogliere l'unicità di un attimo.
Se da una parte è molto presente nel loro lavoro questo genere di messaggi atemporali (Ti amo, 2012, Un po’ è vero, 2003-2004), c’è anche la presenza degli effetti atmosferici che incide nelle situazioni proposte (Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine,2002-2004). Il Ti amo che presentano sulle mura appartiene alla prima realizzazione di una serie di progetti rimasti in sospeso (Shelby's 4 Watts, 2008) che combinano contemporaneamente l'uso dello spazio pubblico e privato, l’interazione di un pubblico che non è direttamente il pubblico della mostra ma la controlla e l’utilizzo di materiali poveri, comuni nella vita quotidiana, come il tipo di luci usate, che solitamente vengono impiegate per gli addobbi di Natale, oppure l'uso di specchi, che diventano magici dopo un'accurata manipolazione.
The other party, who’s next e dovrebbe piovere su di voi e non su di me sono una serie di specchi, collocata ad una altezza scomoda per Narciso, ci nega il piacere dell’autocontemplazione e invece ci svela una serie di messaggi che scoprono l'altra presenza, arrivata prima di noi, che ha lasciato provocatoriamente le sue incancellabili tracce. Impronte digitali, baci e messaggi che ci lasciano confusi e senza informazione su quello che accade, su quello che ci aspetta poi e anche sulla strana ragione per la quale un effetto atmosferico si mostra così poco democratico con noi.
Una memoria magica e permanente sugli specchi, che sveglia la voglia di toccare per crederci ed è solo allora che ci renderemo conto che le nostre tracce, saranno invece cancellate dal tempo.
Alba Braza Boïls
Il duo Pantani-Surace presenta The other party (Who’s next, Dovrebbe piovere su di voi e non su di me), progetto sviluppato in due momenti nella città di Prato: una serie di specchi esposti nella galleria Die Mauer e una scritta luminosa (Ti amo), composta da luci ad incandescenza, installata sulle mura di cinta della città, all’altezza di via Pomeria sopra il giardino d’infanzia vicino a Porta Frascati.
The other party (L’altra parte) annuncia la continua presenza di un terzo elemento o momento, che nonostante quanto inaspettato ci possa sembrare, marcherà il vero significato delle opere presentate.
Sulle mura di Prato, un messaggio d’amore si rivolge verso chiunque lo legge; un Ti amo che non è controllato né dall’amante né dall’amato, se non da una terza persona che gioca con l’intensità (luminosa) del messaggio, e che non avrà mai la possibilità di poter guardare il risultato del suo effimero divertimento, come se fosse Cupido che spara con gli occhi coperti consapevole delle sue conseguenze.
In un bar prossimo alle mura è stato collocato un flipper a disposizione dei frequentatori del luogo che potranno giocare liberamente. Il flipper, collegato a un dispositivo che trasforma il suo suono in impulsi, che a loro volta comandano l’accensione di gruppi di luci, stabilirà la regia scenografica della scritta. Tutto un gioco di emozioni chi si cimenta nel vincere o perdere la partita diventerà la terza figura fra gli amanti: un giocatore che assume atteggiamenti di estrema fisicità con il mezzo che viene spesso percosso, cavalcato, aggredito con le mani, con tutto il corpo per avere il controllo della partita.
Come nelle opere precedenti di Pantani-Surace è sempre presente un ritmo fluttuante, una mutazione dello stato, una trasformazione che genera un nuovo senso. Il tempo gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Il consumarsi, l'esaurirsi o il modificarsi in una nuova forma: un'estetica dell'instabilità in grado di far cogliere l'unicità di un attimo.
Se da una parte è molto presente nel loro lavoro questo genere di messaggi atemporali (Ti amo, 2012, Un po’ è vero, 2003-2004), c’è anche la presenza degli effetti atmosferici che incide nelle situazioni proposte (Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine,2002-2004). Il Ti amo che presentano sulle mura appartiene alla prima realizzazione di una serie di progetti rimasti in sospeso (Shelby's 4 Watts, 2008) che combinano contemporaneamente l'uso dello spazio pubblico e privato, l’interazione di un pubblico che non è direttamente il pubblico della mostra ma la controlla e l’utilizzo di materiali poveri, comuni nella vita quotidiana, come il tipo di luci usate, che solitamente vengono impiegate per gli addobbi di Natale, oppure l'uso di specchi, che diventano magici dopo un'accurata manipolazione.
The other party, who’s next e dovrebbe piovere su di voi e non su di me sono una serie di specchi, collocata ad una altezza scomoda per Narciso, ci nega il piacere dell’autocontemplazione e invece ci svela una serie di messaggi che scoprono l'altra presenza, arrivata prima di noi, che ha lasciato provocatoriamente le sue incancellabili tracce. Impronte digitali, baci e messaggi che ci lasciano confusi e senza informazione su quello che accade, su quello che ci aspetta poi e anche sulla strana ragione per la quale un effetto atmosferico si mostra così poco democratico con noi.
Una memoria magica e permanente sugli specchi, che sveglia la voglia di toccare per crederci ed è solo allora che ci renderemo conto che le nostre tracce, saranno invece cancellate dal tempo.
Alba Braza Boïls
14
dicembre 2012
Pantani-Surace – The other party (Who’s next, Dovrebbe piovere su di voi e non su di me)
Dal 14 dicembre 2012 al 14 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
DIE MAUER
Prato, Via Agnolo Firenzuola, 33/35/37, (Prato)
Prato, Via Agnolo Firenzuola, 33/35/37, (Prato)
Vernissage
14 Dicembre 2012, ore 18.30
Autore