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Paola Babini – Sedimentazioni liquide
Numerose le implicazioni che Paola Babini pone col produrre immagini senza pennelli, stratificando, come natura fa con la puddinga in cui tutto appare compatto, un disegno unico, sebbene ogni frammento roccioso sia distinto da quello vicino. Ciò che li tiene insieme è il tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Castelnuovo, mostra di Paola Babini a CRAC
L'opera dell'artista ravennate nella quarta esposizione dell'anno nella sede dedicata all'arte contemporanea
Continua con la mostra “Sedimentazioni liquide” la stagione 2022 di CRAC. L'esposizione dell'artista ravennate Paola Babini verrà proposta da domenica 7 agosto nello spazio dedicato all'arte contemporanea sotto le mura medievali di Castelnuovo, con finissage programmato per domenica 2 ottobre.
Luca Maggio, curatore della mostra, descrive nel testo d'accompagnamento l'opera dell'artista: “Numerose le implicazioni che Paola Babini pone col produrre immagini senza pennelli, stratificando, come natura fa con la puddinga in cui tutto appare compatto, un disegno unico, sebbene ogni frammento roccioso sia distinto da quello vicino. Ciò che li tiene insieme è il tempo. E, con le sue mescolanze, della natura del tempo parla Paola Babini. Come ricorda Carlo Rovelli (L’ordine del tempo, Milano 2017, p. 44), fulminante fu la scoperta einsteiniana per cui “l’idea che esista un adesso ben definito ovunque nell’universo è quindi un’illusione, un’estrapolazione illegittima della nostra esperienza. È come il punto dove un arcobaleno tocca la foresta: ci sembra di intravederlo, ma se andiamo a guardare non c’è. (…) Il “presente dell’universo” non significa nulla”. A prima vista le scene della Babini paiono immobili, come se nulla accada, almeno non in senso cronologico-orizzontale. In esse, in verità, tutto coesiste, a partire da ciò che nel tempo si forma e poi scava e risale. In esse ci si immerge e si traversano percorsi interni a sé, a un inconscio individuale e collettivo. Necessitano di aprirsi su paesaggi le finestre albertiane di quest’artista, simulano dunque il ricordo di una terza dimensione per affermare la propria realtà e allo stesso tempo la negano, desiderano esserci contemporaneamente in prospettiva e superficie. Sono in verità flusso, evocano visioni nitide e sfocate insieme, giocano al rimando come frammenti di specchi tra memoria e sogno. E sembra di riconoscere quelle piante, quelle costruzioni, lacerti scultorei e architettonici, schegge d’infanzia e momenti di studio. Queste sovrapposizioni, che sembrano richiamarsi al già vissuto restando però sfuggenti, sono sempre prive di esseri umani, ma non della presenza umana”.
Originaria di Ravenna, Paola Babini si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti della sua città. Inizia negli anni Ottanta un’intensa attività espositiva ed un percorso artistico, che, mantenendo salde le radici nella pittura, si sviluppa verso sistemi linguistici variegati e diversi, realizzando soprattutto installazioni, dove dal suggerimento fotografico del quotidiano si scatenano nuove proiezioni, in un infinito ripetersi di moduli ed ombre. Attualmente è docente di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2001 insegna e collabora con il Dipartimento di Comunicazione didattica dell’Arte della stessa Accademia, tenendo corsi laboratoriali sulle tecniche artistiche ed espressive dell’arte.
L'opera dell'artista ravennate nella quarta esposizione dell'anno nella sede dedicata all'arte contemporanea
Continua con la mostra “Sedimentazioni liquide” la stagione 2022 di CRAC. L'esposizione dell'artista ravennate Paola Babini verrà proposta da domenica 7 agosto nello spazio dedicato all'arte contemporanea sotto le mura medievali di Castelnuovo, con finissage programmato per domenica 2 ottobre.
Luca Maggio, curatore della mostra, descrive nel testo d'accompagnamento l'opera dell'artista: “Numerose le implicazioni che Paola Babini pone col produrre immagini senza pennelli, stratificando, come natura fa con la puddinga in cui tutto appare compatto, un disegno unico, sebbene ogni frammento roccioso sia distinto da quello vicino. Ciò che li tiene insieme è il tempo. E, con le sue mescolanze, della natura del tempo parla Paola Babini. Come ricorda Carlo Rovelli (L’ordine del tempo, Milano 2017, p. 44), fulminante fu la scoperta einsteiniana per cui “l’idea che esista un adesso ben definito ovunque nell’universo è quindi un’illusione, un’estrapolazione illegittima della nostra esperienza. È come il punto dove un arcobaleno tocca la foresta: ci sembra di intravederlo, ma se andiamo a guardare non c’è. (…) Il “presente dell’universo” non significa nulla”. A prima vista le scene della Babini paiono immobili, come se nulla accada, almeno non in senso cronologico-orizzontale. In esse, in verità, tutto coesiste, a partire da ciò che nel tempo si forma e poi scava e risale. In esse ci si immerge e si traversano percorsi interni a sé, a un inconscio individuale e collettivo. Necessitano di aprirsi su paesaggi le finestre albertiane di quest’artista, simulano dunque il ricordo di una terza dimensione per affermare la propria realtà e allo stesso tempo la negano, desiderano esserci contemporaneamente in prospettiva e superficie. Sono in verità flusso, evocano visioni nitide e sfocate insieme, giocano al rimando come frammenti di specchi tra memoria e sogno. E sembra di riconoscere quelle piante, quelle costruzioni, lacerti scultorei e architettonici, schegge d’infanzia e momenti di studio. Queste sovrapposizioni, che sembrano richiamarsi al già vissuto restando però sfuggenti, sono sempre prive di esseri umani, ma non della presenza umana”.
Originaria di Ravenna, Paola Babini si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti della sua città. Inizia negli anni Ottanta un’intensa attività espositiva ed un percorso artistico, che, mantenendo salde le radici nella pittura, si sviluppa verso sistemi linguistici variegati e diversi, realizzando soprattutto installazioni, dove dal suggerimento fotografico del quotidiano si scatenano nuove proiezioni, in un infinito ripetersi di moduli ed ombre. Attualmente è docente di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2001 insegna e collabora con il Dipartimento di Comunicazione didattica dell’Arte della stessa Accademia, tenendo corsi laboratoriali sulle tecniche artistiche ed espressive dell’arte.
07
agosto 2022
Paola Babini – Sedimentazioni liquide
Dal 07 agosto al 02 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
CRAC – CASTELNUOVO RANGONE ARTE CONTEMPORANEA
Castelnuovo Rangone, via della Conciliazione, 1/D, (Modena)
Castelnuovo Rangone, via della Conciliazione, 1/D, (Modena)
Orario di apertura
0-24
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini