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Paola Binante – Generazioni. Pluralità del femminile
La mostra propone una lettura retroattiva di un nucleo familiare, d’impronta matriarcale, con l’obiettivo di svelare le pieghe più intime della complessa metamorfosi del femminile attraverso le generazioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo di Roma in Trastevere ospiterà a partire dal 7 marzo fino all’1 giugno 2014 la mostra della fotografa Paola Binante Generazioni - Pluralità del femminile a cura di Silvana Bonfili ed Elena Paloscia, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata dallo Studio Binante.
La mostra propone una lettura retroattiva di un nucleo familiare, d’impronta matriarcale, con
l’obiettivo di svelare le pieghe più intime della complessa metamorfosi del femminile attraverso le
generazioni. La particolare natura del progetto, con gli oggetti d’uso comune nel passato ritratti dalla fotografa, si lega inoltre al tema della tradizione e degli antichi mestieri rappresentati nelle scene di vita quotidiana nella collezione permanente del museo, creando l’occasione per interessanti focus di carattere antropologico e su contiguità storico-geografiche.
Tre i lavori fondanti di questo progetto, che si è evoluto e sviluppato nel tempo proprio a testimoniare il lento processo avviato:
Generazioni (2005-2006): mediante immagini di oggetti appartenuti alla nonna, alla madre e alle zie la fotografa ricostruisce le identità frammentate; Tatina (2011-2013): costituita da circa 36 fotografie, una grande installazione, che ricompone gli scatti fotografici di una antica fascia per avvolgere i neonati, appartenuta alla sorella; Io sono (2013): visualizzazione della presa di coscienza del proprio io in relazione ad un cambiamento che ha attraversato le generazioni.
Nasce così un lavoro in cui il linguaggio consueto dell’artista, che sceglie di rappresentare oggetti e non persone, domina la scena: gli oggetti sembrano animarsi nella loro immobilità e attivano la memoria collettiva. L’immobilità d’un tratto viene meno, lo schema rituale, che sembra ripetersi nelle prime quattro sequenze, si scioglie, srotolandosi come la fascia di Tatina, mettendo per la prima volta in discussione quelle certezze; la libera gestione del corpo femminile, allora, diviene il tema principale.
Lo sarà ancora nella serie Io sono proprio qui, infatti, le conseguenze si percepiscono con maggiore chiarezza: con una lucida autoanalisi, è nuovamente il corpo ad essere evocato attraverso gli abiti “giusti” o troppo larghi, attraverso un pranzo a base di pillole condensato in un anno di blister vuoti.
Quel corpo, a lungo evocato, allora, si manifesta per la prima volta in un autoritratto: un volto privo di orpelli, nella sua nuda verità. Qui, ancora, avviene l’atto di ricongiungimento con un sé estraneo, quella rinascita psichica possibile in virtù di un viaggio critico a ritroso nel tempo, coadiuvato proprio dalla macchina fotografica impressa nella fotografia di un vecchio borsellino che chiude il lavoro. Ciò che
rende questo progetto vivo e vibrante è proprio la lucidità con cui la narrazione privata sa estendersi, mediante richiami visivi e simbolici a una dimensione pubblica, affrontando temi di pressante attualità, quali la relazione femminile con il cibo e con il corpo.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi critici di Silvana Bonfili, Lucia Miodini, Elena Paloscia.
Nel corso dell’esposizione si terrà un incontro di approfondimento sull’attività delle fotografe e artiste donne.
Ufficio stampa Eco dell’arte:
Referente: Laura Scaringella - ecodellarte@gmail.com, cell. 3381081088
PAOLA BINANTE (note biografiche di Lucia Miodini)
Paola Binante è nata a Roma, vive e lavora tra Bologna ed Urbino. Fotografa professionista, è docente di Fotografia presso l’Università degli Studi ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino. Si diploma in fotografia all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione R. Rossellini, successivamente si laurea in Storia del Teatro alla Sapienza di Roma e in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, poi in Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Università di Bologna. Dal 1984 si occupa, come professionista, di Fotografia d’Arte, collaborando con artisti, gallerie e musei (prima nello studio Schiavinotto e dal 1992 in proprio). Dal 1992 al 2000 è Docente di Fotografia presso l’Istituto Tecnico Roberto Rossellini di Roma. Dal 1998 al 2003 è Docente di Teoria e Tecnica Fotografica presso l’ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata) di Roma. Dal 2003 al 2005 è Presidente di Progetto Photòs, Associazione per la didattica fotografica con sede a Bologna. Nel 2010 crea e coordina la specialistica in Grafica delle Immagini con Indirizzo in Fotografia dei Beni Culturali
presso l’Università degli Studi ISIA di Urbino. Ha tenuto mostre personali e partecipato a numerose
esposizioni collettive. Ha esposto in Italia e all’estero in occasione di importanti mostre personali e collettive tra cui: la XIV Quadriennale di Roma, 2004; Fotografia Festival Internazionale di Roma (diverse edizioni);“Smack” Brewery Project Los Angeles-USA, 2005; “Natura e Metamorfosi”, Shanghai e Pechino, 2006; “Homage à Marco Bianco” Galleria In Camera, Monaco Monte Carlo, 2008; “Ordinary China”, Galleria Anna D’Ascanio, Roma, 2008; “Experimenta- Collezione Farnesina Giovani”, Ministero degli Affari
Esteri, Roma (2008,2010); Lucca Fotofestival, Lucca, 2010; Sila dono Sovrano, Palazzo Arnone, Cosenza, 2011. Le sue fotografie e i suoi testi sono presenti in prestigiosi cataloghi d’arte.
Per ulteriori informazioni www.paolabinante.it
La mostra propone una lettura retroattiva di un nucleo familiare, d’impronta matriarcale, con
l’obiettivo di svelare le pieghe più intime della complessa metamorfosi del femminile attraverso le
generazioni. La particolare natura del progetto, con gli oggetti d’uso comune nel passato ritratti dalla fotografa, si lega inoltre al tema della tradizione e degli antichi mestieri rappresentati nelle scene di vita quotidiana nella collezione permanente del museo, creando l’occasione per interessanti focus di carattere antropologico e su contiguità storico-geografiche.
Tre i lavori fondanti di questo progetto, che si è evoluto e sviluppato nel tempo proprio a testimoniare il lento processo avviato:
Generazioni (2005-2006): mediante immagini di oggetti appartenuti alla nonna, alla madre e alle zie la fotografa ricostruisce le identità frammentate; Tatina (2011-2013): costituita da circa 36 fotografie, una grande installazione, che ricompone gli scatti fotografici di una antica fascia per avvolgere i neonati, appartenuta alla sorella; Io sono (2013): visualizzazione della presa di coscienza del proprio io in relazione ad un cambiamento che ha attraversato le generazioni.
Nasce così un lavoro in cui il linguaggio consueto dell’artista, che sceglie di rappresentare oggetti e non persone, domina la scena: gli oggetti sembrano animarsi nella loro immobilità e attivano la memoria collettiva. L’immobilità d’un tratto viene meno, lo schema rituale, che sembra ripetersi nelle prime quattro sequenze, si scioglie, srotolandosi come la fascia di Tatina, mettendo per la prima volta in discussione quelle certezze; la libera gestione del corpo femminile, allora, diviene il tema principale.
Lo sarà ancora nella serie Io sono proprio qui, infatti, le conseguenze si percepiscono con maggiore chiarezza: con una lucida autoanalisi, è nuovamente il corpo ad essere evocato attraverso gli abiti “giusti” o troppo larghi, attraverso un pranzo a base di pillole condensato in un anno di blister vuoti.
Quel corpo, a lungo evocato, allora, si manifesta per la prima volta in un autoritratto: un volto privo di orpelli, nella sua nuda verità. Qui, ancora, avviene l’atto di ricongiungimento con un sé estraneo, quella rinascita psichica possibile in virtù di un viaggio critico a ritroso nel tempo, coadiuvato proprio dalla macchina fotografica impressa nella fotografia di un vecchio borsellino che chiude il lavoro. Ciò che
rende questo progetto vivo e vibrante è proprio la lucidità con cui la narrazione privata sa estendersi, mediante richiami visivi e simbolici a una dimensione pubblica, affrontando temi di pressante attualità, quali la relazione femminile con il cibo e con il corpo.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi critici di Silvana Bonfili, Lucia Miodini, Elena Paloscia.
Nel corso dell’esposizione si terrà un incontro di approfondimento sull’attività delle fotografe e artiste donne.
Ufficio stampa Eco dell’arte:
Referente: Laura Scaringella - ecodellarte@gmail.com, cell. 3381081088
PAOLA BINANTE (note biografiche di Lucia Miodini)
Paola Binante è nata a Roma, vive e lavora tra Bologna ed Urbino. Fotografa professionista, è docente di Fotografia presso l’Università degli Studi ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino. Si diploma in fotografia all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione R. Rossellini, successivamente si laurea in Storia del Teatro alla Sapienza di Roma e in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, poi in Comunicazione e Didattica dell’Arte all’Università di Bologna. Dal 1984 si occupa, come professionista, di Fotografia d’Arte, collaborando con artisti, gallerie e musei (prima nello studio Schiavinotto e dal 1992 in proprio). Dal 1992 al 2000 è Docente di Fotografia presso l’Istituto Tecnico Roberto Rossellini di Roma. Dal 1998 al 2003 è Docente di Teoria e Tecnica Fotografica presso l’ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata) di Roma. Dal 2003 al 2005 è Presidente di Progetto Photòs, Associazione per la didattica fotografica con sede a Bologna. Nel 2010 crea e coordina la specialistica in Grafica delle Immagini con Indirizzo in Fotografia dei Beni Culturali
presso l’Università degli Studi ISIA di Urbino. Ha tenuto mostre personali e partecipato a numerose
esposizioni collettive. Ha esposto in Italia e all’estero in occasione di importanti mostre personali e collettive tra cui: la XIV Quadriennale di Roma, 2004; Fotografia Festival Internazionale di Roma (diverse edizioni);“Smack” Brewery Project Los Angeles-USA, 2005; “Natura e Metamorfosi”, Shanghai e Pechino, 2006; “Homage à Marco Bianco” Galleria In Camera, Monaco Monte Carlo, 2008; “Ordinary China”, Galleria Anna D’Ascanio, Roma, 2008; “Experimenta- Collezione Farnesina Giovani”, Ministero degli Affari
Esteri, Roma (2008,2010); Lucca Fotofestival, Lucca, 2010; Sila dono Sovrano, Palazzo Arnone, Cosenza, 2011. Le sue fotografie e i suoi testi sono presenti in prestigiosi cataloghi d’arte.
Per ulteriori informazioni www.paolabinante.it
06
marzo 2014
Paola Binante – Generazioni. Pluralità del femminile
Dal 06 marzo al primo giugno 2014
fotografia
Location
MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Biglietti
Intero: € 7,50 -Ridotto: € 6,50
Orario di apertura
da martedì a domenica 10.00-20. La biglietteria chiude un'ora prima. Giorni di chiusura - Lunedì, 1 gennaio, 1 maggio
Vernissage
6 Marzo 2014, ore 18
Autore
Curatore