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Paola Cordischi Kaos
Nell’ambito della rassegna diffusa di arte contemporanea Ma/donne 2025 Challenge for Peace, La Via Lattea di Torino inaugura KAOS, mostra personale di Paola Cordischi a cura di Enrica Benedetto. L’artista romana presenta lavori su iuta in tecnica mista con uno sguardo critico al presente.
Comunicato stampa
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KAOS – Paola Cordischi
L'artista romana Paola Cordischi presenta una serie di opere in tecnica mista realizzate su juta,
denominate Flag. Fuori da questo schema l'opera Kaos che dà il titolo all'esibizione.
Quest’ultima, con il suo richiamo all’astrattismo – tecnica a cui l’artista si dedica prevalentemente –
si discosta dalle altre opere per sottolineare, in chiusura del percorso Flag, la totale confusione in
cui le bandiere si scontrano, si incontrano e combattono. Kaos diventa così il culmine di una
narrazione visiva che, invece di offrire una soluzione definitiva, lascia lo spettatore immerso nel
dinamismo e nella complessità delle identità e delle lotte contemporanee. Proprio per questo,
l’opera dà il titolo all’intera esposizione, suggerendo un percorso che si sviluppa tra ordine e
disordine, appartenenza e conflitto.
Dalle celebrazioni patriottiche della pittura neoclassica ai lavori concettuali di artisti contemporanei
come Jasper Johns, che con la sua iconica serie sulle bandiere americane ha sfidato la percezione
del simbolismo nazionale, fino alle reinterpretazioni più recenti che riflettono sulla fluidità dei
confini e delle identità, la bandiera è sempre stata al centro del dibattito artistico e sociale. Paola
Cordischi si inserisce in questa ricerca espressiva con uno sguardo critico e attuale, utilizzando
materiali grezzi e stratificazioni pittoriche per evocare il tempo, la memoria e la fragilità delle
costruzioni politiche.
In un contesto geopolitico segnato da tensioni crescenti, guerre e crisi migratorie, le bandiere di
Paola Cordischi non si limitano a rappresentare nazioni, ma diventano manifesti di un desiderio di
unità che supera i confini. Mentre nel mondo si innalzano nuovi muri e le divisioni etniche,
economiche e culturali si acuiscono, l’artista propone una riflessione sulla necessità di abbattere
simbolicamente queste barriere. La globalizzazione e la sovrappopolazione hanno reso sempre più
evidenti i limiti di un sistema basato su separazioni arbitrarie, trasformando confini e frontiere in
strumenti di potere e oppressione.
Le bandiere di questa artista, dunque, non celebrano un amor di patria vuoto o retorico, ma si fanno portavoce di
un ideale di fratellanza universale. Attraverso una tecnica che mescola materiali poveri e lavorazioni
sofisticate, Paola Cordischi crea opere che oscillano tra il politico e il poetico, tra la denuncia e la
speranza, ponendo lo spettatore di fronte a un interrogativo fondamentale: in un mondo che cambia
rapidamente, ha ancora senso dividere l’umanità attraverso linee tracciate sulla carta?
Enrica Benedetto
BIO
Paola Cordischi è nata e si è formata a Roma e ora vive in provincia di Viterbo.
Per diversi anni ha viaggiato tra gli Stati Uniti e l'America Centrale dove ha potuto studiare
l'espressione artistica, antica e contemporanea, dei popoli indigeni.
Nei viaggi successivi ha approfondito il suo interesse per le tradizioni visive dei popoli extraeuropei
e ha continuato la sua ricerca sull'estetica delle culture primitive e popolari.
Dagli anni Novanta si è dedicata alla ricerca pittorica astratta e/o geometrica nell'arte
contemporanea, lavorando solitamente su grandi superfici. La sua ricerca artistica è intensamente
articolata e sperimenta tecniche diverse in molti campi: pittura, scultura, scenografia, design, moda,
costume, didattica, video.
Dal 1995 ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Nel giugno 2019 ha inaugurato la galleria-studio "Casale d'Arte XXX Miglia"- Sutri (VT).
L'artista romana Paola Cordischi presenta una serie di opere in tecnica mista realizzate su juta,
denominate Flag. Fuori da questo schema l'opera Kaos che dà il titolo all'esibizione.
Quest’ultima, con il suo richiamo all’astrattismo – tecnica a cui l’artista si dedica prevalentemente –
si discosta dalle altre opere per sottolineare, in chiusura del percorso Flag, la totale confusione in
cui le bandiere si scontrano, si incontrano e combattono. Kaos diventa così il culmine di una
narrazione visiva che, invece di offrire una soluzione definitiva, lascia lo spettatore immerso nel
dinamismo e nella complessità delle identità e delle lotte contemporanee. Proprio per questo,
l’opera dà il titolo all’intera esposizione, suggerendo un percorso che si sviluppa tra ordine e
disordine, appartenenza e conflitto.
Dalle celebrazioni patriottiche della pittura neoclassica ai lavori concettuali di artisti contemporanei
come Jasper Johns, che con la sua iconica serie sulle bandiere americane ha sfidato la percezione
del simbolismo nazionale, fino alle reinterpretazioni più recenti che riflettono sulla fluidità dei
confini e delle identità, la bandiera è sempre stata al centro del dibattito artistico e sociale. Paola
Cordischi si inserisce in questa ricerca espressiva con uno sguardo critico e attuale, utilizzando
materiali grezzi e stratificazioni pittoriche per evocare il tempo, la memoria e la fragilità delle
costruzioni politiche.
In un contesto geopolitico segnato da tensioni crescenti, guerre e crisi migratorie, le bandiere di
Paola Cordischi non si limitano a rappresentare nazioni, ma diventano manifesti di un desiderio di
unità che supera i confini. Mentre nel mondo si innalzano nuovi muri e le divisioni etniche,
economiche e culturali si acuiscono, l’artista propone una riflessione sulla necessità di abbattere
simbolicamente queste barriere. La globalizzazione e la sovrappopolazione hanno reso sempre più
evidenti i limiti di un sistema basato su separazioni arbitrarie, trasformando confini e frontiere in
strumenti di potere e oppressione.
Le bandiere di questa artista, dunque, non celebrano un amor di patria vuoto o retorico, ma si fanno portavoce di
un ideale di fratellanza universale. Attraverso una tecnica che mescola materiali poveri e lavorazioni
sofisticate, Paola Cordischi crea opere che oscillano tra il politico e il poetico, tra la denuncia e la
speranza, ponendo lo spettatore di fronte a un interrogativo fondamentale: in un mondo che cambia
rapidamente, ha ancora senso dividere l’umanità attraverso linee tracciate sulla carta?
Enrica Benedetto
BIO
Paola Cordischi è nata e si è formata a Roma e ora vive in provincia di Viterbo.
Per diversi anni ha viaggiato tra gli Stati Uniti e l'America Centrale dove ha potuto studiare
l'espressione artistica, antica e contemporanea, dei popoli indigeni.
Nei viaggi successivi ha approfondito il suo interesse per le tradizioni visive dei popoli extraeuropei
e ha continuato la sua ricerca sull'estetica delle culture primitive e popolari.
Dagli anni Novanta si è dedicata alla ricerca pittorica astratta e/o geometrica nell'arte
contemporanea, lavorando solitamente su grandi superfici. La sua ricerca artistica è intensamente
articolata e sperimenta tecniche diverse in molti campi: pittura, scultura, scenografia, design, moda,
costume, didattica, video.
Dal 1995 ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Nel giugno 2019 ha inaugurato la galleria-studio "Casale d'Arte XXX Miglia"- Sutri (VT).
22
marzo 2025
Paola Cordischi Kaos
Dal 22 al 30 marzo 2025
arte contemporanea
Location
la via lattea
Torino, Via Amedeo Peyron, 17/f, (TO)
Torino, Via Amedeo Peyron, 17/f, (TO)
Orario di apertura
da martedì a giovedì 11- 13 su appuntamento
da venerdì a domenica 11- 13, 16- 19
Vernissage
22 Marzo 2025, Dalle ore 16
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Media partner
Produzione organizzazione
Patrocini