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Paola Dall’Orto – Presenza di un’assenza
L’Associazione Culturale Trecentosessantagradi è lieta di presentare, presso la galleria Ground’s Art in Via Nazario Sauro n°5, “Presenza di un’assenza”, personale fotografica di Paola Dall’Orto. La mostra percorre viaggi ma soprattutto persone e silenzi, ove risiede l’essenza di ogni essere umano.
Comunicato stampa
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L’Associazione Culturale Trecentosessantagradi è lieta di presentare, presso la galleria Ground’s Art in Via Nazario Sauro n°5, “Presenza di un'assenza”, personale fotografica di Paola Dall'Orto. La mostra, che verrà inaugurata Sabato 14 novembre 2009 alle ore 17,30, sarà visitabile fino al 26 novembre 2009. La galleria e la mostra resteranno aperte tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.
L’esposizione
Le fotografie di questa mostra avrebbero dovuto essere la sintesi di un viaggio, immagini di spazi ampi, costruite con cura per rendere l’idea e le atmosfere dei luoghi visitati.
L’intenzione iniziale è stata, però, negata fin dal primo momento, quando, anziché volgere l’obiettivo all’orizzonte, Paola Dall'Orto ha optato per riprese “strette” dove, sempre o quasi, l’elemento umano è stato posto al centro dell’attenzione.
Il genere umano: non per svelarne l’identità, ma per rubarne una espressione, un gesto a volte incompiuto. L’attimo rubato che insieme nega e conferma.
La fotografia, per sua natura, nega la realtà, riconduce lo spazio a due dimensioni, altera i colori, nega quattro dei cinque sensi.
La fotografia è silenzio e immaginazione.
La “parte per il tutto”, il “nascondimento”, la duplicità di significato ritornano sempre, come se, da soli, questi principi estetici potessero essere esplicativi.
Al momento dello scatto il tempo si dilata, lo spazio si dispiega, la luce si trasforma. È il momento dell’illusione, della sensazione di chi, dopo molto cercare ha trovato ed è riuscito, per la natura dello strumento stesso, a cogliere il gesto, il lampo, lo sguardo, che si fa eterno, supremo e auto-consistente.
Sempre invece, anche per le immagini più riuscite, la completezza è raggiunta solo comprendendo altri due fattori fondamentali: il primo, sottinteso, è il sentimento del fotografo, il secondo, indispensabile, è il sentimento dell’osservatore, che dovrà farsi partecipe dell’azione per poter concludere il gesto, risolvere l’ambiguità, svelare ciò che è nascosto.
Tanti chilometri, luoghi e situazioni, per dover finalmente ammettere che quel che davvero interessa, le interessa, è la continua ricerca (o inseguimento?) di ciò che non si può fermare in uno scatto: l’essenza di ogni essere umano.
L’esposizione
Le fotografie di questa mostra avrebbero dovuto essere la sintesi di un viaggio, immagini di spazi ampi, costruite con cura per rendere l’idea e le atmosfere dei luoghi visitati.
L’intenzione iniziale è stata, però, negata fin dal primo momento, quando, anziché volgere l’obiettivo all’orizzonte, Paola Dall'Orto ha optato per riprese “strette” dove, sempre o quasi, l’elemento umano è stato posto al centro dell’attenzione.
Il genere umano: non per svelarne l’identità, ma per rubarne una espressione, un gesto a volte incompiuto. L’attimo rubato che insieme nega e conferma.
La fotografia, per sua natura, nega la realtà, riconduce lo spazio a due dimensioni, altera i colori, nega quattro dei cinque sensi.
La fotografia è silenzio e immaginazione.
La “parte per il tutto”, il “nascondimento”, la duplicità di significato ritornano sempre, come se, da soli, questi principi estetici potessero essere esplicativi.
Al momento dello scatto il tempo si dilata, lo spazio si dispiega, la luce si trasforma. È il momento dell’illusione, della sensazione di chi, dopo molto cercare ha trovato ed è riuscito, per la natura dello strumento stesso, a cogliere il gesto, il lampo, lo sguardo, che si fa eterno, supremo e auto-consistente.
Sempre invece, anche per le immagini più riuscite, la completezza è raggiunta solo comprendendo altri due fattori fondamentali: il primo, sottinteso, è il sentimento del fotografo, il secondo, indispensabile, è il sentimento dell’osservatore, che dovrà farsi partecipe dell’azione per poter concludere il gesto, risolvere l’ambiguità, svelare ciò che è nascosto.
Tanti chilometri, luoghi e situazioni, per dover finalmente ammettere che quel che davvero interessa, le interessa, è la continua ricerca (o inseguimento?) di ciò che non si può fermare in uno scatto: l’essenza di ogni essere umano.
14
novembre 2009
Paola Dall’Orto – Presenza di un’assenza
Dal 14 al 26 novembre 2009
fotografia
Location
GALLERIA GROUND’S ART – ASSOCIAZIONE CULTURALE 360°
Parma, Via Nazario Sauro, 5, (Parma)
Parma, Via Nazario Sauro, 5, (Parma)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 17-19
Vernissage
14 Novembre 2009, ore 17.30
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