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Paola Filipucci – Synchronicity. Dialoghi tra colore e materia
La mostra segna un ulteriore passaggio espressivo per l’artista riminese – fra le rarissime mosaiciste italiane impegnate in un linguaggio contemporaneo – che esporrà una ventina di opere realizzate appositamente per questa occasione
Comunicato stampa
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La perfezione delle forme della natura. La brillantezza degli ori zecchini. La creatività nella costruzione dell’opera. Nella prestigiosa cornice di Palazzo Mediceo di San Leo si terrà dal 15 marzo al 13 aprile Synchronicity. Dialoghi tra colore e materia, mostra monografica delle opere musive di Paola Filipucci, un evento promosso da Pilgrim Comunicazione in collaborazione con il Comune di San Leo ed i patrocinio della Comunità Montana Alta Valmarecchia, dei Musei della Valmarecchia, del Comune e della Provincia di Rimini, del Touring Club Italiano.
Synchronicity segna un ulteriore passaggio espressivo per l’artista riminese – fra le rarissime mosaiciste italiane impegnate in un linguaggio contemporaneo – che esporrà una ventina di opere realizzate appositamente per questa occasione: forme e formati diversi, che nella cornice delle splendide sale di Palazzo Mediceo troveranno un senso compiuto e nuovo.
Fonte di ispirazione nella scelta dei materiali, nell’accostamento delle forme e dei colori, ancora una volta, è la natura, che ha anche ‘provveduto’ a fornire le tessere con le queli i mosaici di Paola Filipucci prendono vita: ori, ottoni, vetri, rame, sassi marini. La natura scelta dall’artista è infatti legata indissolubilmente alle atmosfere marine. Tutto ciò che il mare lascia sulla rena, infatti, può diventare parte dell’opera stessa: dalle latte arrugginite ai sassi levigati, lo stesso materiale di scarto, che attraverso il lavoro e la ricerca dell’artista, viene riportato a nuova vita.
Se nell’irregolarità della natura, in un sentire prossimo al wabi-sabi giapponese, è insita la perfezione, la geometria armonica - basti pensare alla forma di una conchiglia - su tutto, a dare luce, è il sapiente uso dell’oro zecchino, lavorato in base ad una teoria dei colori propria dell’artista, per ottenere sulla superficie effetti luminosi straordinari capaci di trasfigurare l’opera da un piano oggettivo ad uno emotivo. Synchronicity offre al visitatore diversi piani di lettura, perché si muove oltre la constatazione dell’esistente: l’artista ha infatti voluto approfondire lo studio e la ricerca sulla trama stessa della tessitura musiva eliminando l’eccedente e raggiungendo quindi una pulizia nelle forme e una sintesi compositiva nella posa dei tasselli del mosaico. Proprio perché il mosaico si configura come un’arte rigorosa, dove non c’è spazio per il superfluo.
La bellezza è la sintesi di questo ingegno creativo, e ne costituisce il messaggio: le opere, che traggono la propria origine dalla natura e dalla sua osservazione, diventano allora come uno specchio, che invita a far spostare l’attenzione di chi le guarda di nuovo alla natura, luogo in cui è possibile percepire la bellezza del creato.
Anche il mosaico allora, se fatto ad arte, è capace di restituire a chi guarda un’emozione atavica, che si perde nella notte dei tempi, all’origine della materia stessa, nelle lontanissime ere geologiche dove il mondo ha preso forma.
Ammirare le opere in mostra, riuscire a coglierne sia il lavorio, che le emozioni che le hanno prodotte, diventa allora un modo per conoscere da vicino Paola Filipucci ed il suo pensiero sul mondo. Dietro ogni singolo tassello, disposto secondo una logica precisa, sia dal punto di vista spaziale che luministico, si cela un significato che sono gli occhi di chi guarda a dover cogliere. Un messaggio personale, unico e allo stesso tempo per tutti, come le tessere del mosaico, come la vita stessa: cangiante e in continuo mutamento.
Paola Filipucci
Paola Filipucci nasce a Verucchio ma è riminese da sempre. A 14 anni frequenta la scuola d’arte di Ravenna dove si specializza in decorazione pittorica e mosaico, sotto la guida di maestri come Ines Morigi Berti, Antonio Rocchi e Isotta Roncuzzi Fiorentini. Insegna disegno e storia dell’arte fino al 1990. Studia, progetta, realizza mosaici e collabora con architetti e designer.
Fra le esposizioni: Trent’anni di Mosaico (Ravenna, 1990); Mosaici Moderni (Istituto Italiano Rio Quarto di Cordoba, Argentina, 2004); Ri-velarsi (Galleria dell’Immagine, Rimini, 2006); Natività (Catanzaro, 2006).
Synchronicity segna un ulteriore passaggio espressivo per l’artista riminese – fra le rarissime mosaiciste italiane impegnate in un linguaggio contemporaneo – che esporrà una ventina di opere realizzate appositamente per questa occasione: forme e formati diversi, che nella cornice delle splendide sale di Palazzo Mediceo troveranno un senso compiuto e nuovo.
Fonte di ispirazione nella scelta dei materiali, nell’accostamento delle forme e dei colori, ancora una volta, è la natura, che ha anche ‘provveduto’ a fornire le tessere con le queli i mosaici di Paola Filipucci prendono vita: ori, ottoni, vetri, rame, sassi marini. La natura scelta dall’artista è infatti legata indissolubilmente alle atmosfere marine. Tutto ciò che il mare lascia sulla rena, infatti, può diventare parte dell’opera stessa: dalle latte arrugginite ai sassi levigati, lo stesso materiale di scarto, che attraverso il lavoro e la ricerca dell’artista, viene riportato a nuova vita.
Se nell’irregolarità della natura, in un sentire prossimo al wabi-sabi giapponese, è insita la perfezione, la geometria armonica - basti pensare alla forma di una conchiglia - su tutto, a dare luce, è il sapiente uso dell’oro zecchino, lavorato in base ad una teoria dei colori propria dell’artista, per ottenere sulla superficie effetti luminosi straordinari capaci di trasfigurare l’opera da un piano oggettivo ad uno emotivo. Synchronicity offre al visitatore diversi piani di lettura, perché si muove oltre la constatazione dell’esistente: l’artista ha infatti voluto approfondire lo studio e la ricerca sulla trama stessa della tessitura musiva eliminando l’eccedente e raggiungendo quindi una pulizia nelle forme e una sintesi compositiva nella posa dei tasselli del mosaico. Proprio perché il mosaico si configura come un’arte rigorosa, dove non c’è spazio per il superfluo.
La bellezza è la sintesi di questo ingegno creativo, e ne costituisce il messaggio: le opere, che traggono la propria origine dalla natura e dalla sua osservazione, diventano allora come uno specchio, che invita a far spostare l’attenzione di chi le guarda di nuovo alla natura, luogo in cui è possibile percepire la bellezza del creato.
Anche il mosaico allora, se fatto ad arte, è capace di restituire a chi guarda un’emozione atavica, che si perde nella notte dei tempi, all’origine della materia stessa, nelle lontanissime ere geologiche dove il mondo ha preso forma.
Ammirare le opere in mostra, riuscire a coglierne sia il lavorio, che le emozioni che le hanno prodotte, diventa allora un modo per conoscere da vicino Paola Filipucci ed il suo pensiero sul mondo. Dietro ogni singolo tassello, disposto secondo una logica precisa, sia dal punto di vista spaziale che luministico, si cela un significato che sono gli occhi di chi guarda a dover cogliere. Un messaggio personale, unico e allo stesso tempo per tutti, come le tessere del mosaico, come la vita stessa: cangiante e in continuo mutamento.
Paola Filipucci
Paola Filipucci nasce a Verucchio ma è riminese da sempre. A 14 anni frequenta la scuola d’arte di Ravenna dove si specializza in decorazione pittorica e mosaico, sotto la guida di maestri come Ines Morigi Berti, Antonio Rocchi e Isotta Roncuzzi Fiorentini. Insegna disegno e storia dell’arte fino al 1990. Studia, progetta, realizza mosaici e collabora con architetti e designer.
Fra le esposizioni: Trent’anni di Mosaico (Ravenna, 1990); Mosaici Moderni (Istituto Italiano Rio Quarto di Cordoba, Argentina, 2004); Ri-velarsi (Galleria dell’Immagine, Rimini, 2006); Natività (Catanzaro, 2006).
15
marzo 2008
Paola Filipucci – Synchronicity. Dialoghi tra colore e materia
Dal 15 marzo al 13 aprile 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO MEDICEO
San Leo, Piazza Dante Alighieri, (Pesaro E Urbino)
San Leo, Piazza Dante Alighieri, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9 alle 18.30
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 17.30
Ufficio stampa
PILGRIM
Autore