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Paola Marzano – Dimensione altra
La pittura di Paola Marzano e’ una pittura di sogno. Le sue architetture ripetute, gli archi, i torrioni, le mura creano una città immaginaria e immaginata. Geometrie e prospettive inventano luoghi mai visti, privi di una vera aderenza con la realtà, vagheggiano spazi architettonici onirici.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Al Circolo Aziendale Generali, al VI piano del Palazzo Berlam in Piazza Duca degli Abruzzi, 1 dal 16 al 27 marzo si svolgerà la personale -Dimensione Altra- di Paola Marzano.
La mostra, curata da Paola Marzano, con intervento critico della dott.ssa Federica Luser, accompagna il visitatore in un viaggio nella dimensione -...dei paesaggi irreali dell'anima, metafisici e surreali, fermi nel tempo, in cui la sua terra ritorna tra mare e cielo, e anche il nucleo storico, con la sua patina dei secoli passati...- (Milena Milani).
Nata a Gallipoli nel 1975 e diplomata all'Accademia di Belle Arti di Lecce, apprezzata Insegnante di Storia dell'Arte al Liceo Scientifico di Cortina d'Ampezzo, P.M. ha, a suo attivo, un'intensa attività artistica che risale al 1992, quando si presento' al pubblico di Gallipoli con una mostra che aveva già l'inconfondibile suggello della sua ricca personalità: -Saxa loquuntur- ovvero -Le pietre parlano-.
In mostra una ventina di opere, tutti oli su tela e su tavola accompagnati dagli studi preparatori a matita.
-La pittura di Paola Marzano e' una pittura di sogno. Le sue architetture ripetute, gli archi, i torrioni, le mura creano una città immaginaria e immaginata. Geometrie e prospettive inventano luoghi mai visti, privi di una vera aderenza con la realtà, vagheggiano spazi architettonici onirici.
La visione di Paola Marzano e' lucida e chiara: le composizioni risultano estremamente curate, nulla e' lasciato al caso, il pennello indugia sui dettagli, mentre la stesura del colore sottolinea ancora di piu' quell'atmosfera di sospensione che pervade i dipinti. La gamma cromatica e' forte. Le architetture sono giocate su tinte decise: blu, gialli, verdi stesi con decisione si stagliano su fondi scuri che aumentano il senso di straneamento e di immobilità su cui insiste l'artista. Le ombre marcate precipitano ogni cosa nella dimensione del silenzio che prelude a grandi enigmi, difficilmente risolvibili. Il disegno e' molto importante nella produzione pittorica dell'artista, che usa il segno per progettare sulla carta le sue tele, segni che diventano strutture ben definite, caratteristica peculiare della pittura di Paola Marzano che traccia una ricerca precisa di prospettive per definire il suo mondo immaginario.
Le architetture sono collegate da scale che salgono verso il nulla e improvvisamente si fermano, bloccando l'ascesa verso l'alto per ritornare indietro. Forse paura dell'ignoto o provvisoria rinuncia a scoprire cio' che e' oltre, al di là del conosciuto, ovvero timore di lasciare le proprie sicurezze per affrontare nuove realtà che la spaventano.
Un mondo desolato dove raramente entrano figure umane, solitamente donne, eleganti e misteriose, complemento architettonico degli edifici descritti e per questo austere e irraggiungibili. Una ricerca che porta l'artista a lavorare sul rapporto spazio-tempo che traduce sospendendo i suoi soggetti in un'atmosfera irreale, facendoli apparire come presenze di una civiltà che, seppur conosciuta, rimane comunque molto lontana e di difficile comprensione. Visioni dunque che devono essere interpretate come preludio a una ricerca che Paola Marzano deve continuare a fare allargando i propri orizzonti e, perche' no, permettendosi di andare oltre seguendo le scalinate e uscendo da torri merlate per affacciarsi a nuovi scenari- (Federica Luser).
La mostra, curata da Paola Marzano, con intervento critico della dott.ssa Federica Luser, accompagna il visitatore in un viaggio nella dimensione -...dei paesaggi irreali dell'anima, metafisici e surreali, fermi nel tempo, in cui la sua terra ritorna tra mare e cielo, e anche il nucleo storico, con la sua patina dei secoli passati...- (Milena Milani).
Nata a Gallipoli nel 1975 e diplomata all'Accademia di Belle Arti di Lecce, apprezzata Insegnante di Storia dell'Arte al Liceo Scientifico di Cortina d'Ampezzo, P.M. ha, a suo attivo, un'intensa attività artistica che risale al 1992, quando si presento' al pubblico di Gallipoli con una mostra che aveva già l'inconfondibile suggello della sua ricca personalità: -Saxa loquuntur- ovvero -Le pietre parlano-.
In mostra una ventina di opere, tutti oli su tela e su tavola accompagnati dagli studi preparatori a matita.
-La pittura di Paola Marzano e' una pittura di sogno. Le sue architetture ripetute, gli archi, i torrioni, le mura creano una città immaginaria e immaginata. Geometrie e prospettive inventano luoghi mai visti, privi di una vera aderenza con la realtà, vagheggiano spazi architettonici onirici.
La visione di Paola Marzano e' lucida e chiara: le composizioni risultano estremamente curate, nulla e' lasciato al caso, il pennello indugia sui dettagli, mentre la stesura del colore sottolinea ancora di piu' quell'atmosfera di sospensione che pervade i dipinti. La gamma cromatica e' forte. Le architetture sono giocate su tinte decise: blu, gialli, verdi stesi con decisione si stagliano su fondi scuri che aumentano il senso di straneamento e di immobilità su cui insiste l'artista. Le ombre marcate precipitano ogni cosa nella dimensione del silenzio che prelude a grandi enigmi, difficilmente risolvibili. Il disegno e' molto importante nella produzione pittorica dell'artista, che usa il segno per progettare sulla carta le sue tele, segni che diventano strutture ben definite, caratteristica peculiare della pittura di Paola Marzano che traccia una ricerca precisa di prospettive per definire il suo mondo immaginario.
Le architetture sono collegate da scale che salgono verso il nulla e improvvisamente si fermano, bloccando l'ascesa verso l'alto per ritornare indietro. Forse paura dell'ignoto o provvisoria rinuncia a scoprire cio' che e' oltre, al di là del conosciuto, ovvero timore di lasciare le proprie sicurezze per affrontare nuove realtà che la spaventano.
Un mondo desolato dove raramente entrano figure umane, solitamente donne, eleganti e misteriose, complemento architettonico degli edifici descritti e per questo austere e irraggiungibili. Una ricerca che porta l'artista a lavorare sul rapporto spazio-tempo che traduce sospendendo i suoi soggetti in un'atmosfera irreale, facendoli apparire come presenze di una civiltà che, seppur conosciuta, rimane comunque molto lontana e di difficile comprensione. Visioni dunque che devono essere interpretate come preludio a una ricerca che Paola Marzano deve continuare a fare allargando i propri orizzonti e, perche' no, permettendosi di andare oltre seguendo le scalinate e uscendo da torri merlate per affacciarsi a nuovi scenari- (Federica Luser).
16
marzo 2009
Paola Marzano – Dimensione altra
Dal 16 al 27 marzo 2009
arte contemporanea
Location
SALA DEL CIRCOLO GENERALI
Trieste, Piazza Luigi Amedeo Duca Degli Abruzzi, 2, (Trieste)
Trieste, Piazza Luigi Amedeo Duca Degli Abruzzi, 2, (Trieste)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi 9.30 - 18.30; giovedi 9.30 - 12.30
Vernissage
16 Marzo 2009, ore 17.30
Autore
Curatore