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Paola Parlato – Impermanenza
Personale di pittura di Paola Parlato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà inaugurata venerdì 4 marzo, alle ore 18, negli spazi espositivi di Palazzo Jung (in via Lincoln 71 a Palermo), la personale di pittura di Paola Parlato. Una mostra che annovererà una trentina di dipinti realizzati con tecniche miste, più una serie di acquarelli “preparatori”, in grado di tratteggiare il percorso artistico seguito dalla pittrice palermitana nell’ultimo quinquennio.
Laureata in filosofia, interessata alle ricerche teosofiche di Rudolf Steiner, particolarmente attenta alle forme di pensiero ed alle espressioni religiose del lontano oriente, Paola Parlato ha fatto del vivido uso del colore uno strumento elettivo con cui procedere nei suoi complessi itinerari di ricerca visuale, finalizzati allo scandaglio dei recessi più riposti della propria interiorità.
Ora steso con un lessico caleidoscopico caratteristicamente tipico d’una astrazione geometrica improntata alla scomposizione dinamica della luce in fasci di pigmento puro (nelle prime opere ad acquarello ove riecheggiano suggestioni d’ascendenza futurista), ora con modalità più gestuale ma estremamente attenta agli impianti compositivi (nelle grandi tele in cui si configura chiaramente la tangenza con referenti di tipo espressionista-astratto) e infine con esiti decisamente poli-materici ed assai ben progettati nei loro spogli equilibri “formali” (nell’ultima interessantissima produzione stutturata su un uso assai più contenuto e misurato delle cromie, sull’inserto di objet trouvé e sul ricorso “concreto” alla scrittura), il colore è comunque il protagonista incontrastato dell’ideare e agire artistici della Parlato. Un colore che è al contempo strumento di auto-analisi ed auto-conoscenza, nonché mezzo espressivo con cui dare visibilità a quelle dinamiche intra-psichiche che sono inevitabilmente intrinseche ad ogni processo di contemplazione e di ricerca della dimensione “spirituale” realmente o presuntamene albergata nell’interiorità. Forte delle teorizzazioni steineriane e di quelle kandiskiane sul ricorso al medium cromatico quale armamentario per la esplicitazione della fluttuazioni emotive ed affettive di pertinenza della spiritualità, Paola Parlato ha dunque proceduto con coerenza lungo un iter che ha contestualmente i connotati d’un processo iniziatico e d’un esercizio intellettuale e fabrile di natura artistica ed estetica. Ciò che ne è conseguito è una dettagliata panoramica su quel “viaggio” all’interno di sé fatto di slanci e di pause, di continui raggiungimenti ed impellenti ripartenze, di conquistato distacco e di emozionale coinvolgimento. Il tutto tradotto in immagini di grande pregnanza e impatto ottico, nell’intento “comunicativo” di rendere leggibile (o quanto meno simpateticamente percepibile) l’intero travaglio del proprio incedere lungo i tortuosi sentieri dell’essere ed esistere.
La mostra, patrocinata dalla Provincia Regionale di Palermo ed organizzata dall’associazione culturale Imago (presieduta dalla Signora Giovanna La Bua), è a cura di Salvo Ferlito.
Laureata in filosofia, interessata alle ricerche teosofiche di Rudolf Steiner, particolarmente attenta alle forme di pensiero ed alle espressioni religiose del lontano oriente, Paola Parlato ha fatto del vivido uso del colore uno strumento elettivo con cui procedere nei suoi complessi itinerari di ricerca visuale, finalizzati allo scandaglio dei recessi più riposti della propria interiorità.
Ora steso con un lessico caleidoscopico caratteristicamente tipico d’una astrazione geometrica improntata alla scomposizione dinamica della luce in fasci di pigmento puro (nelle prime opere ad acquarello ove riecheggiano suggestioni d’ascendenza futurista), ora con modalità più gestuale ma estremamente attenta agli impianti compositivi (nelle grandi tele in cui si configura chiaramente la tangenza con referenti di tipo espressionista-astratto) e infine con esiti decisamente poli-materici ed assai ben progettati nei loro spogli equilibri “formali” (nell’ultima interessantissima produzione stutturata su un uso assai più contenuto e misurato delle cromie, sull’inserto di objet trouvé e sul ricorso “concreto” alla scrittura), il colore è comunque il protagonista incontrastato dell’ideare e agire artistici della Parlato. Un colore che è al contempo strumento di auto-analisi ed auto-conoscenza, nonché mezzo espressivo con cui dare visibilità a quelle dinamiche intra-psichiche che sono inevitabilmente intrinseche ad ogni processo di contemplazione e di ricerca della dimensione “spirituale” realmente o presuntamene albergata nell’interiorità. Forte delle teorizzazioni steineriane e di quelle kandiskiane sul ricorso al medium cromatico quale armamentario per la esplicitazione della fluttuazioni emotive ed affettive di pertinenza della spiritualità, Paola Parlato ha dunque proceduto con coerenza lungo un iter che ha contestualmente i connotati d’un processo iniziatico e d’un esercizio intellettuale e fabrile di natura artistica ed estetica. Ciò che ne è conseguito è una dettagliata panoramica su quel “viaggio” all’interno di sé fatto di slanci e di pause, di continui raggiungimenti ed impellenti ripartenze, di conquistato distacco e di emozionale coinvolgimento. Il tutto tradotto in immagini di grande pregnanza e impatto ottico, nell’intento “comunicativo” di rendere leggibile (o quanto meno simpateticamente percepibile) l’intero travaglio del proprio incedere lungo i tortuosi sentieri dell’essere ed esistere.
La mostra, patrocinata dalla Provincia Regionale di Palermo ed organizzata dall’associazione culturale Imago (presieduta dalla Signora Giovanna La Bua), è a cura di Salvo Ferlito.
04
marzo 2011
Paola Parlato – Impermanenza
Dal 04 marzo al 04 aprile 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO JUNG
Palermo, Via Lincoln, (Palermo)
Palermo, Via Lincoln, (Palermo)
Orario di apertura
dalle ore 9,30 alle 19,00 da lunedì a venerdì e il sabato dalle ore 9,00 alle 13,30. Domenica chiusura.
Vernissage
4 Marzo 2011, ore 18
Autore
Curatore