Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paola Pivi
Una suggestiva installazione fotografica di cui sono protagoniste delle zebre ritratte fra le montagne innevate del Parco Velino-Sirente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Paola Pivi è nata nel 1971 a Milano, vive e lavora a Londra e ad Alicudi.
Nelle sue opere tenta di svelare l’aspetto assurdo del reale rappresentato in modo apparentemente spettacolare, ma che in realtà non tradisce l’essenzialità e l’evidenza delle cose: dalle più grandi, un aereo o un camion rovesciato, alle più piccole, come una scultura fatta di biscotti. Le operazioni attorno a cui ruotano i lavori di Paola Pivi sono sempre semplici, dirette, gesti elementari o oggetti disposti all’attenzione del pubblico attraverso un intervento minimo.
Nella sua opera si riscontra una dimensione ludica, ironica, attraverso l’uso di mezzi molto diversi: dall’oggetto più comune a quello di più fine realizzazione, fino alle più moderne tecnologie. Un altro aspetto del lavoro della Pivi, che prima di frequentare l'Accademia di Brera ha studiato ingegneria, va individuato nel suo interesse per la fisica. Il fascino delle opere dell’artista, che lavora sulla luce, sul peso, sulla gravità, la densità, le dimensioni, massime o minime, consiste nella facilità con cui trasporta complessi fenomeni fisici nella nostra dimensione quotidiana: sensazione dello spazio circostante come spazio gravitazionale, percezione della densità dell’oggetto e misurazione fisica della distanza e del peso che da esso ci separano, l’alterazione di scala di cui spesso non ci accorgiamo quando siamo immersi nel nostro quotidiano spazio visivo.
Per il MACRO realizza una suggestiva installazione fotografica di cui sono protagoniste delle zebre ritratte fra le montagne innevate del Parco Velino-Sirente.
Premiata alla Biennale di Venezia del 2001, ha partecipato a numerose esposizioni collettive, tra cui: Guarene Arte, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 1998; Simone Berti-Paola Pivi, Galleria S.A.L.E.S., Roma, 1999; XLVIII Biennale di Venezia, 1999; Migrazioni, Centro Nazionale per le Arti Contemporanee, Roma, 2000; Signatures of the Invisibile, Atlantis Gallery, Londra, 2001; Uniforme. Ordine e Disordine, P.S.1 Contemporary Art Center, New York, 2001; Chain of Vision: Family, Politics and Religion in the Last Generation of Italian Contemporary Art, Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo, 2001; No Return, Palais de Tokyo, Parigi, 2002; Verso il futuro. Identità nell’arte italiana 1990-2002, Museo del Corso, Roma, 2002; L Biennale di Venezia, 2003. Tra le mostre personali: Paola Pivi, Castello di Rivoli, Torino, 2000; Galleria Massimo De Carlo, Milano 2001; Galerie Emmanuel Perrotin, Parigi, 2001.
Sarà pubblicato un catalogo illustrato, bilingue, edizioni ELECTA, con interviste all’artista del curatore Laura Cherubini, di Danilo Eccher, del fisico del CERN di Ginevra John March Russell.
Nelle sue opere tenta di svelare l’aspetto assurdo del reale rappresentato in modo apparentemente spettacolare, ma che in realtà non tradisce l’essenzialità e l’evidenza delle cose: dalle più grandi, un aereo o un camion rovesciato, alle più piccole, come una scultura fatta di biscotti. Le operazioni attorno a cui ruotano i lavori di Paola Pivi sono sempre semplici, dirette, gesti elementari o oggetti disposti all’attenzione del pubblico attraverso un intervento minimo.
Nella sua opera si riscontra una dimensione ludica, ironica, attraverso l’uso di mezzi molto diversi: dall’oggetto più comune a quello di più fine realizzazione, fino alle più moderne tecnologie. Un altro aspetto del lavoro della Pivi, che prima di frequentare l'Accademia di Brera ha studiato ingegneria, va individuato nel suo interesse per la fisica. Il fascino delle opere dell’artista, che lavora sulla luce, sul peso, sulla gravità, la densità, le dimensioni, massime o minime, consiste nella facilità con cui trasporta complessi fenomeni fisici nella nostra dimensione quotidiana: sensazione dello spazio circostante come spazio gravitazionale, percezione della densità dell’oggetto e misurazione fisica della distanza e del peso che da esso ci separano, l’alterazione di scala di cui spesso non ci accorgiamo quando siamo immersi nel nostro quotidiano spazio visivo.
Per il MACRO realizza una suggestiva installazione fotografica di cui sono protagoniste delle zebre ritratte fra le montagne innevate del Parco Velino-Sirente.
Premiata alla Biennale di Venezia del 2001, ha partecipato a numerose esposizioni collettive, tra cui: Guarene Arte, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 1998; Simone Berti-Paola Pivi, Galleria S.A.L.E.S., Roma, 1999; XLVIII Biennale di Venezia, 1999; Migrazioni, Centro Nazionale per le Arti Contemporanee, Roma, 2000; Signatures of the Invisibile, Atlantis Gallery, Londra, 2001; Uniforme. Ordine e Disordine, P.S.1 Contemporary Art Center, New York, 2001; Chain of Vision: Family, Politics and Religion in the Last Generation of Italian Contemporary Art, Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo, 2001; No Return, Palais de Tokyo, Parigi, 2002; Verso il futuro. Identità nell’arte italiana 1990-2002, Museo del Corso, Roma, 2002; L Biennale di Venezia, 2003. Tra le mostre personali: Paola Pivi, Castello di Rivoli, Torino, 2000; Galleria Massimo De Carlo, Milano 2001; Galerie Emmanuel Perrotin, Parigi, 2001.
Sarà pubblicato un catalogo illustrato, bilingue, edizioni ELECTA, con interviste all’artista del curatore Laura Cherubini, di Danilo Eccher, del fisico del CERN di Ginevra John March Russell.
27
settembre 2003
Paola Pivi
Dal 27 settembre 2003 al 04 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
intero € 5,20 ridotto € 4,20. Gratuito fino ai 18 anni e oltre i 65
Orario di apertura
da martedì a domenica 9.00 – 19.00; festività 9.00 - 14.00; (lunedì chiuso)
Vernissage
27 Settembre 2003, ore 18.30
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
MARIA BONMASSAR
Autore