-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paola Ravasio
Paola Ravasio giovanissima e promettente scultrice emergente è nata a Varese il 19 settembre 1978.
Ha frequentato il Liceo Artistico diplomadosi con il massimo dei voti. Successivamente ha affinato la sua arte presso i laboratori di scultura di Pietrasanta e Carrara. Ha proseguito e ampliato l’attività di scultrice nello studio -laboratorio del maestro Pietro Scampini , dove opera tuttora.
……..Le sculture di Paola Ravasio portano dentro tutta la tensione di chi da tempo lotta contro la superficialità e l’incapacità di ascoltare del mondo esterno,di chi tiene compresso dentro l’involucro di un corpo fragile e dietro lo schermo di una timida ritrosia , una volontà ferrea, una determinazione precisa a portare avanti le proprie attitudini artistiche e a dare loro finalmente un corpo sensibile. Ecco corpi aggrovigliati su se stessi, muscoli gonfiati dalla tensione e dallo spasimo , materia che si dilata e abbandona lo scheletro al quale dovrebbe essere legata, che si rifiuta di prendere forme precise , che “michelangiolescamente” lotta con se stessa e si difende dal vuoto che la circonda sotto il cui peso si deve piegare , disegni che occupano tutto lo spazio del foglio , che vogliono andare oltre il limite, che dal limite del foglio si sentono costretti . Ravasio rivela in queste forme di aver ben imparato l’anatomia umana , ma di non volerne rimanere soggiogata;denuncia la sua necessità di superare la definizione del particolare che renderebbe individuali le sue forme. Sono uomini certo maschi forti, ma non hanno volto, hanno mani e piedi abbozzati , sono feti già adulti, appartengono piuttosto a quella umanità dolente ed universale che già tanti artisti hanno scoperto e che non ha età e non appartiene ad un tempo storico definito; sono l’autrice stessa , un autoritratto , non preordinato, ideale ed allo stesso tempo indefinito , del proprio mondo inconscio. ..…Bruno Fasola .
Paola Ravasio
Lesa, Via Felice Borroni, 1, (Novara)