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Paolo Angelucci
Angelucci affronta il discorso fotografico esplorando processi di fotografia alternativa recuperati e riattivati grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Comunicato stampa
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La Galleria Cesare Manzo è lieta di presentare a Pescara la mostra personale di Paolo Angelucci.
Angelucci affronta il discorso fotografico esplorando processi di fotografia alternativa recuperati e riattivati grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
In occasione di questa mostra presenta un lavoro incentrato esclusivamente sulla Polaroid, nota macchina fotografica istantanea con pellicole autosviluppanti. L’uso di tale strumento viene svincolato da ogni convenzione e spinto oltre le sue canoniche possibilità.
Al fine di ottenere un frammento narrativo che non restituisca un momento ma descriva una azione, Angelucci sofferma lo sguardo della camera in attimi lunghi e pensati. L’azione diretta sulla fotografia avviene prima e durante lo scatto, mai dopo, se non per ingrandirla a proprio piacimento. La scala si espande e dal classico formato 10.7x 8.8 raggiunge dimensioni da gigantografia.
Le sue polaroid liberate dalle dimensioni standard si sviluppano in una successione di ampie campiture pastello e di visioni cieche, rivelando elementi permeabili che compongono/decompongono l’immagine.
Buio, luci e trasparenze conducono ad atmosfere rarefatte ed impalpabili che ne permettono una immediata percezione pittorica. La tavolozza carica di nero è diluita con i bianchi dell’esposizione prolungata e le prospettive narrate sospendono l’incredulità di chi guarda.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi di Lorenza Lorenzon e Gianmaria De Lisio.
Angelucci affronta il discorso fotografico esplorando processi di fotografia alternativa recuperati e riattivati grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
In occasione di questa mostra presenta un lavoro incentrato esclusivamente sulla Polaroid, nota macchina fotografica istantanea con pellicole autosviluppanti. L’uso di tale strumento viene svincolato da ogni convenzione e spinto oltre le sue canoniche possibilità.
Al fine di ottenere un frammento narrativo che non restituisca un momento ma descriva una azione, Angelucci sofferma lo sguardo della camera in attimi lunghi e pensati. L’azione diretta sulla fotografia avviene prima e durante lo scatto, mai dopo, se non per ingrandirla a proprio piacimento. La scala si espande e dal classico formato 10.7x 8.8 raggiunge dimensioni da gigantografia.
Le sue polaroid liberate dalle dimensioni standard si sviluppano in una successione di ampie campiture pastello e di visioni cieche, rivelando elementi permeabili che compongono/decompongono l’immagine.
Buio, luci e trasparenze conducono ad atmosfere rarefatte ed impalpabili che ne permettono una immediata percezione pittorica. La tavolozza carica di nero è diluita con i bianchi dell’esposizione prolungata e le prospettive narrate sospendono l’incredulità di chi guarda.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi di Lorenza Lorenzon e Gianmaria De Lisio.
19
giugno 2010
Paolo Angelucci
Dal 19 giugno al 10 luglio 2010
fotografia
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10.30-13 e 16.30-20
Vernissage
19 Giugno 2010, ore 18.30
Autore