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Paolo Avanzi – Divisioni e moltiplicazioni visive
In questa personale Paolo Avanzi propone oltre una trentina di opere caratterizzate dall’inconfondibile stile improntato alla frammentazione e deformazione della figura.
Comunicato stampa
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Si tratta di una mostra che vuol fare il punto della situazione di un artista che negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi un proprio spazio nel panorama della pittura neofigurativa contemporanea, riscuotendo numerosi consensi sia di critica sia di pubblico.
Lo stile di Avanzi è improntato ad una scomposizione della figura in una serie di frammenti che ne riflettono l’immagine secondo prospettive diverse, così che la figura stessa risulta vista come attraverso una serie di specchi.
Le opere dell’artista possono quindi essere definite come il risultato di un gioco di divisioni e moltiplicazioni dell’immagine che esemplificano una dialettica fra una tensione negativa, tesa alla distruzione, e una forza positiva tesa invece alla ricreazione della figura, sia pure secondo prospettive diverse.
Nel processo ideativo Avanzi si avvale di tecniche di grafica digitale. Ma, è soprattutto a livello mentale che avviene la definizione del processo che conduce alla scomposizione dell’immagine. Le singole tessere rimandano poi ad una meticolosa calibratura delle sfumature cromatiche della materia (olio o acrilico) sulla tela per rendere in modo intellegibile, agli occhi dell’osservatore, la progressiva deformazione della figura.
Le tele esposte ripercorrono il cammino di ricerca intrapreso su questo filone dal 2006 ad oggi.
Nei primi lavori predomina una geometrica scansione dell’immagine in tessere di uguale dimensione, le quali restituiscono un quadro scomposto nelle tante sfaccettature dell’immagine stessa.
Nei lavori successivi alla nitidezza pittorica del singolo frammento (speculare dell’immagine) subentra una predominanza del fattore istintivo e una maggiore attenzione all’aspetto materico del colore che porta l’artista a un taglio più espressionista che richiama sue precedenti esperienze in ambito astrattista.
La deformazione non solo delle singole tessere ma anche dei contenuti figurativi suggeriscono una forza cinetica e un dinamismo accresciuti dalla moltiplicazione prospettica della figura nel suo insieme.
Si arriva poi alle ultimissime opere dove questo gioco di divisioni e moltiplicazioni visuali è concentrato su aspetti chiave della figura (come il volto) per far emergerne la forza deformante in contrasto con la staticità del resto del corpo lambito da cromatismi particolarmente saturi e dissonanti.
I soggetti ritratti prendono linfa dalla realtà contemporanea. uomini e donne di tutti i giorni che, sotto le mani dell’artista, riacquistano una identità tutta particolare, quella negata dalla edulcorata e massificante società consumistico-tecnologica. Un’operazione che fa riaffiorare vecchi fantasmi inducendo l’osservatore ad assumere un punto di vista diverso proprio in quanto sottratto ai soliti schemi mentali.
Come ha scritto il critico d’arte Andrea Diprè “La forza di Avanzi è proprio quella di riuscire a conservare lo stupore nel quotidiano, la capacità di meraviglia secondo i dettami dell'estetica barocca. Noi restiamo stupiti di fronte ai risultati di Paolo Avanzi. Ciò che preme a questo straordinario, moltiplicato ed inatteso artista veneto è evocare, alludere a un intero mondo con limpidi frammenti di visione, smuovere stratificazioni di pensieri ed emozioni sepolte, o forse mai a noi appartenute, ma che egli ci fa credere nostre. Questo è il potere di seduzione, di incantamento delle immagini: che si radicano dentro di noi come se ci fossero sempre state. Le sue sono architetture del pensiero utili per definire uno spazio mentale, come puri elementi compositivi. Non simboli e non storia; in fondo neppure mito vi è in Avanzi, altro che non sia il mito stesso della pittura. Dall'esplorazione analitica e oggettiva del nostro orizzonte sociale quotidiano, che sembra il maggior interesse dell'arte più vicina a noi di Paolo Avanzi, il nuovo racconto è lo strumento più tipico, sia attraverso il montaggio mutuato dai comic strips, sia attraverso più propriamente l'associazione pittorica di frammentarie ma significative immagini dell'ottica dei mass media…”.
---------------------------------------------------
Paolo Avanzi è nato nel 1958 a Rosolina (Rovigo).
Risiede a Bresso (Milano)
Ha effettuato parecchie decine di esposizioni personali e collettive sia in gallerie che spazi pubblici.
Ricordiamo in particolare la sua partecipazione alle Fiere d’arte di Agrigento, Forlì, Reggio Emilia, Bergamo, Viterbo, Como, New York, Miami, Seoul, Cernobbio, Padova, Genova e Innsbruck .
Oltre una quarantina di opere di Paolo Avanzi sono state aggiudicate nelle aste di Artemoderna e Artinterni presso la Galleria Arte Capital di Brescia
Lo stile di Avanzi è improntato ad una scomposizione della figura in una serie di frammenti che ne riflettono l’immagine secondo prospettive diverse, così che la figura stessa risulta vista come attraverso una serie di specchi.
Le opere dell’artista possono quindi essere definite come il risultato di un gioco di divisioni e moltiplicazioni dell’immagine che esemplificano una dialettica fra una tensione negativa, tesa alla distruzione, e una forza positiva tesa invece alla ricreazione della figura, sia pure secondo prospettive diverse.
Nel processo ideativo Avanzi si avvale di tecniche di grafica digitale. Ma, è soprattutto a livello mentale che avviene la definizione del processo che conduce alla scomposizione dell’immagine. Le singole tessere rimandano poi ad una meticolosa calibratura delle sfumature cromatiche della materia (olio o acrilico) sulla tela per rendere in modo intellegibile, agli occhi dell’osservatore, la progressiva deformazione della figura.
Le tele esposte ripercorrono il cammino di ricerca intrapreso su questo filone dal 2006 ad oggi.
Nei primi lavori predomina una geometrica scansione dell’immagine in tessere di uguale dimensione, le quali restituiscono un quadro scomposto nelle tante sfaccettature dell’immagine stessa.
Nei lavori successivi alla nitidezza pittorica del singolo frammento (speculare dell’immagine) subentra una predominanza del fattore istintivo e una maggiore attenzione all’aspetto materico del colore che porta l’artista a un taglio più espressionista che richiama sue precedenti esperienze in ambito astrattista.
La deformazione non solo delle singole tessere ma anche dei contenuti figurativi suggeriscono una forza cinetica e un dinamismo accresciuti dalla moltiplicazione prospettica della figura nel suo insieme.
Si arriva poi alle ultimissime opere dove questo gioco di divisioni e moltiplicazioni visuali è concentrato su aspetti chiave della figura (come il volto) per far emergerne la forza deformante in contrasto con la staticità del resto del corpo lambito da cromatismi particolarmente saturi e dissonanti.
I soggetti ritratti prendono linfa dalla realtà contemporanea. uomini e donne di tutti i giorni che, sotto le mani dell’artista, riacquistano una identità tutta particolare, quella negata dalla edulcorata e massificante società consumistico-tecnologica. Un’operazione che fa riaffiorare vecchi fantasmi inducendo l’osservatore ad assumere un punto di vista diverso proprio in quanto sottratto ai soliti schemi mentali.
Come ha scritto il critico d’arte Andrea Diprè “La forza di Avanzi è proprio quella di riuscire a conservare lo stupore nel quotidiano, la capacità di meraviglia secondo i dettami dell'estetica barocca. Noi restiamo stupiti di fronte ai risultati di Paolo Avanzi. Ciò che preme a questo straordinario, moltiplicato ed inatteso artista veneto è evocare, alludere a un intero mondo con limpidi frammenti di visione, smuovere stratificazioni di pensieri ed emozioni sepolte, o forse mai a noi appartenute, ma che egli ci fa credere nostre. Questo è il potere di seduzione, di incantamento delle immagini: che si radicano dentro di noi come se ci fossero sempre state. Le sue sono architetture del pensiero utili per definire uno spazio mentale, come puri elementi compositivi. Non simboli e non storia; in fondo neppure mito vi è in Avanzi, altro che non sia il mito stesso della pittura. Dall'esplorazione analitica e oggettiva del nostro orizzonte sociale quotidiano, che sembra il maggior interesse dell'arte più vicina a noi di Paolo Avanzi, il nuovo racconto è lo strumento più tipico, sia attraverso il montaggio mutuato dai comic strips, sia attraverso più propriamente l'associazione pittorica di frammentarie ma significative immagini dell'ottica dei mass media…”.
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Paolo Avanzi è nato nel 1958 a Rosolina (Rovigo).
Risiede a Bresso (Milano)
Ha effettuato parecchie decine di esposizioni personali e collettive sia in gallerie che spazi pubblici.
Ricordiamo in particolare la sua partecipazione alle Fiere d’arte di Agrigento, Forlì, Reggio Emilia, Bergamo, Viterbo, Como, New York, Miami, Seoul, Cernobbio, Padova, Genova e Innsbruck .
Oltre una quarantina di opere di Paolo Avanzi sono state aggiudicate nelle aste di Artemoderna e Artinterni presso la Galleria Arte Capital di Brescia
10
aprile 2010
Paolo Avanzi – Divisioni e moltiplicazioni visive
Dal 10 al 23 aprile 2010
arte contemporanea
Location
ARTECAPITAL
Brescia, Viale Venezia, 90, (Brescia)
Brescia, Viale Venezia, 90, (Brescia)
Orario di apertura
Tutti i giorni 10.00 - 12.30 e 15.30 – 19.30 (Chiuso domenica)
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 17
Autore
Curatore