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Paolo Baraldi – Sovrastrutture
disegni installati
Comunicato stampa
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Paolo Baraldi è un abitatore del “lato oscuro”.
I suoi uccelli sono neri, “metropolitani”; forse corvi, in stormo, ma spesso si stagliano solitari. Inquieti e inquietanti. In perenne conflitto con i “luoghi comuni”. Ma mai sono pipistrelli (che del resto sarebbero mammiferi) perché il lato oscuro di Paolo non è la notte.
I suoi uccelli attraversano le ore di “passaggio” (“luce liminare”), quelle dell’inquietudine. Spruzzati nell’attimo del volo sui muri, nei luoghi improbabili e dimenticati della città ad attrarre per un attimo lo sguardo di un osservatore occasionale.
Soggetti del paesaggio urbano del tutto ignorati, privati della luce e dei campi di grano vangoghiani e in perenne ricerca di un Francesco nero da ascoltare. Accumunati, però, dall’essere entrambi, loro e l’osservatore dei “passanti”.
Paolo ama gli spazi abbandonati, i luoghi dismessi, la precarietà dei luoghi di transito; la poetica del disuso e dell’abbandono come metafora della propria condizione umana.
Come la Tipo dell’immagine dell’invito.
Cosa trovata, organismo abbandonato allo “stadio terminale”; viscere e flebo attorno a lei, avvolta da una serie molteplice di dita disegnate sulla carrozzeria, ricordo delle infinite “carezze” della gioventù, oppure, amorevoli carezze della fine.
Dove l’ovale delle unghie sembrano essere occhi chiari (le carezze dello sguardo) che la rendono bella, di una bellezza diversa.
Anche i colibrì esposti nella mostra Sovrastrutture, alla libreria Ars, dal prossimo 19 febbraio, sono neri!
E, per certi versi, anche la libreria è un luogo di passaggi, anzi dello scambio (non solo economico).
E’ su questo, più che sullo spazio fisico, che si sofferma l’attenzione di Paolo. I colibrì delicati e raffinati nelle forme, anche se privi dei colori, si rapportano su ciò che più qualifica una libreria: con le pagine di un libro. Queste diventano il luogo dell’intervento, di un deturnement muto, su un supporto, questo sì qualificato come altro e rivoltante, di uno dei peggiori libri sull’arte contemporanea. Senza nessuna redenzione, neanche nel gioco dei ribaltamenti.
luciano
Bergamo 13 febbraio 2010
I suoi uccelli sono neri, “metropolitani”; forse corvi, in stormo, ma spesso si stagliano solitari. Inquieti e inquietanti. In perenne conflitto con i “luoghi comuni”. Ma mai sono pipistrelli (che del resto sarebbero mammiferi) perché il lato oscuro di Paolo non è la notte.
I suoi uccelli attraversano le ore di “passaggio” (“luce liminare”), quelle dell’inquietudine. Spruzzati nell’attimo del volo sui muri, nei luoghi improbabili e dimenticati della città ad attrarre per un attimo lo sguardo di un osservatore occasionale.
Soggetti del paesaggio urbano del tutto ignorati, privati della luce e dei campi di grano vangoghiani e in perenne ricerca di un Francesco nero da ascoltare. Accumunati, però, dall’essere entrambi, loro e l’osservatore dei “passanti”.
Paolo ama gli spazi abbandonati, i luoghi dismessi, la precarietà dei luoghi di transito; la poetica del disuso e dell’abbandono come metafora della propria condizione umana.
Come la Tipo dell’immagine dell’invito.
Cosa trovata, organismo abbandonato allo “stadio terminale”; viscere e flebo attorno a lei, avvolta da una serie molteplice di dita disegnate sulla carrozzeria, ricordo delle infinite “carezze” della gioventù, oppure, amorevoli carezze della fine.
Dove l’ovale delle unghie sembrano essere occhi chiari (le carezze dello sguardo) che la rendono bella, di una bellezza diversa.
Anche i colibrì esposti nella mostra Sovrastrutture, alla libreria Ars, dal prossimo 19 febbraio, sono neri!
E, per certi versi, anche la libreria è un luogo di passaggi, anzi dello scambio (non solo economico).
E’ su questo, più che sullo spazio fisico, che si sofferma l’attenzione di Paolo. I colibrì delicati e raffinati nelle forme, anche se privi dei colori, si rapportano su ciò che più qualifica una libreria: con le pagine di un libro. Queste diventano il luogo dell’intervento, di un deturnement muto, su un supporto, questo sì qualificato come altro e rivoltante, di uno dei peggiori libri sull’arte contemporanea. Senza nessuna redenzione, neanche nel gioco dei ribaltamenti.
luciano
Bergamo 13 febbraio 2010
19
febbraio 2010
Paolo Baraldi – Sovrastrutture
Dal 19 febbraio al 31 marzo 2010
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
ARS ARTE+LIBRI
Bergamo, Via Pignolo, 116, (Bergamo)
Bergamo, Via Pignolo, 116, (Bergamo)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: 15,30 – 18,30 sabato: 10 -13 ** 15,30 – 18,30
Vernissage
19 Febbraio 2010, ore 18
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