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Paolo Barlascini – Per dopo la guerra.
Dopo due importanti personali alla Galleria Credito Valtellinese nel 2008 a Sondrio e alla Fondazione Mudima nel 2011 a Milano, Paolo Barlascini (Sondrio 1976, vive e lavora a Berlino) presenta con PER DOPO LA GUERRA un ulteriore e significativo sviluppo del suo percorso pittorico.
Comunicato stampa
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Dopo due importanti personali alla Galleria Credito Valtellinese nel 2008 a Sondrio e alla Fondazione Mudima nel 2011 a Milano, Paolo Barlascini (Sondrio 1976, vive e lavora a Berlino) presenta con PER DOPO LA GUERRA un ulteriore e significativo sviluppo del suo percorso pittorico.
Partendo da un’impostazione architettonica, l’artista riflette sullo spazio e immagina nello spazio: ogni mostra possiede così un carattere unico e particolare dato dal confronto e dal dialogo tra i singoli elementi nel loro contesto espositivo. Attraverso l’approccio progettuale e processuale, con numerosi studi e modelli, Barlascini suggerisce nel suo lavoro un’immaginata realtà scenografica, un “Historienbild” contemporaneo che a volte ricorda certe rappresentazioni pittoriche del sette- e ottocento, e accosta a un concetto quasi classico della composizione, una curiosa osservazione del mondo contemporaneo. Sogno, paesaggio, figura, architettura e citazione si uniscono in una mitologia moderna e personale.
Il critico Gianluca Ranzi scrive: „Le opere di Barlascini sono visioni evocate o sognate ad occhi aperti, mai semplicemente riprodotte.“ L’autore dispone di un repertorio narrativo notevole, che si concretizza nella complessità e nella dinamica delle sue coreografiche messinscene, dove troviamo costruzioni architettoniche, personaggi e figure, temi, icone e simboli che ci sembrano familiari. Per loro – schegge della nostra memoria culturale – l’artista inventa situazioni fittizie, architetture e spazi, che si esimono da una definizione finale, lasciando vagare la fantasia dello spettatore garantendo allo stesso tempo logica, appoggio e forza per i racconti.
PER DOPO LA GUERRA mette in moto degli strumenti radicati nella storia, traducendoli nuovamente per dimostrare la loro sopravvivenza.
Barlascini appartiene alla generazione che si impegna per una continuazione della pittura, attraversata, nutrita e intrecciata da un vocabolario, da una gestualità e un’emozione della vita odierna che portano alla sua ricreazione, alla sua rinascita. Perciò non è più tanto la pulita esecuzione dei particolari a giocare un ruolo decisivo, bensì la loro dinamica e la loro interazione, la loro apparizione fuggente, il messaggio forte e immediato del suo pensiero concettuale. È una pittura sospesa, una versione attuale del “non-finito”, perché nel sogno e nel reale, in fondo, tutto rimane in sospeso. Perché l’unica sicurezza è l´incertezza.
Partendo da un’impostazione architettonica, l’artista riflette sullo spazio e immagina nello spazio: ogni mostra possiede così un carattere unico e particolare dato dal confronto e dal dialogo tra i singoli elementi nel loro contesto espositivo. Attraverso l’approccio progettuale e processuale, con numerosi studi e modelli, Barlascini suggerisce nel suo lavoro un’immaginata realtà scenografica, un “Historienbild” contemporaneo che a volte ricorda certe rappresentazioni pittoriche del sette- e ottocento, e accosta a un concetto quasi classico della composizione, una curiosa osservazione del mondo contemporaneo. Sogno, paesaggio, figura, architettura e citazione si uniscono in una mitologia moderna e personale.
Il critico Gianluca Ranzi scrive: „Le opere di Barlascini sono visioni evocate o sognate ad occhi aperti, mai semplicemente riprodotte.“ L’autore dispone di un repertorio narrativo notevole, che si concretizza nella complessità e nella dinamica delle sue coreografiche messinscene, dove troviamo costruzioni architettoniche, personaggi e figure, temi, icone e simboli che ci sembrano familiari. Per loro – schegge della nostra memoria culturale – l’artista inventa situazioni fittizie, architetture e spazi, che si esimono da una definizione finale, lasciando vagare la fantasia dello spettatore garantendo allo stesso tempo logica, appoggio e forza per i racconti.
PER DOPO LA GUERRA mette in moto degli strumenti radicati nella storia, traducendoli nuovamente per dimostrare la loro sopravvivenza.
Barlascini appartiene alla generazione che si impegna per una continuazione della pittura, attraversata, nutrita e intrecciata da un vocabolario, da una gestualità e un’emozione della vita odierna che portano alla sua ricreazione, alla sua rinascita. Perciò non è più tanto la pulita esecuzione dei particolari a giocare un ruolo decisivo, bensì la loro dinamica e la loro interazione, la loro apparizione fuggente, il messaggio forte e immediato del suo pensiero concettuale. È una pittura sospesa, una versione attuale del “non-finito”, perché nel sogno e nel reale, in fondo, tutto rimane in sospeso. Perché l’unica sicurezza è l´incertezza.
16
febbraio 2013
Paolo Barlascini – Per dopo la guerra.
Dal 16 febbraio al 06 aprile 2013
arte contemporanea
Location
MAURER ZILIOLI – CONTEMPORARY ARTS
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Orario di apertura
Merc.-Sab. 15.30-19.30
Vernissage
16 Febbraio 2013, ore 18.30
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