Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Baruffaldi – Riflessione di Carnevale
Baruffaldi ha continuato, per tutti questi anni, a proporre ogni anno un suo personale manifesto, slegato dai temi veri o fasulli proposti dagli organizzatori, interessato piuttosto a indagare i nuovi tic e le nuove manie della contemporaneità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Non sarà casuale il richiamo fatto a Scaparro di riprendersi l’organizzazione del Carnevale di Venezia, a distanza di 20 anni da quello che fu il vero Carnevale della città, dopo decenni di oblio.
La vera anima di quei carnevali si è perduta nel corso delle successive edizioni (per non dire delle ultime) nei quali prevale chiaramente lo spirito imprenditoriale e commerciale. Una festa che dovrebbe essere per sua natura improvvisazione, fantasia, gioco, irriverenza è diventata, nelle mani di pochi sapienti organizzatori, la nuova vacca grassa veneziana da mungere.
Baruffaldi ha continuato, per tutti questi anni, a proporre ogni anno un suo personale manifesto, slegato dai temi veri o fasulli proposti dagli organizzatori, interessato piuttosto a indagare i nuovi tic e le nuove manie della contemporaneità. Alle mascherone piumate e decorate made in oriente, ha contrapposto Pulcinella nudi, Bautte in tenuta da football, Arlecchini in jeans.
Per questa edizione, che dovrebbe indurre finalmente alla riflessione sui significati attuali della festa, l’artista pone sulla scena due figure “tradizionali”, Bautta e Damina, colti in una sorta di dialogo notturno, senza alcun riferimento esplicito al Carnevale. La Dama, soprattutto, sembra interpretare un disagio al limite della sofferenza e dell’inquietudine, mentre la Bautta stante, immobile e severa, parla più di qualsiasi discorso.
Il manifesto è tratto da un’incisone originale, eseguita su lastra di ottone ad acquaforte e acquatinta; l’edizione è limitata a 44 esemplari più XI prove d’artista. La stampa, come tradizione, è stampata da Claudio Bazzichetto in esclusiva per la galleria BAC Art Studio di Venezia.
Manifesto, incisione originale e altre opere sul tema, sono in esposizione nelle vetrine della Galleria dal 28 gennaio al 12 febbraio 2005.
La vera anima di quei carnevali si è perduta nel corso delle successive edizioni (per non dire delle ultime) nei quali prevale chiaramente lo spirito imprenditoriale e commerciale. Una festa che dovrebbe essere per sua natura improvvisazione, fantasia, gioco, irriverenza è diventata, nelle mani di pochi sapienti organizzatori, la nuova vacca grassa veneziana da mungere.
Baruffaldi ha continuato, per tutti questi anni, a proporre ogni anno un suo personale manifesto, slegato dai temi veri o fasulli proposti dagli organizzatori, interessato piuttosto a indagare i nuovi tic e le nuove manie della contemporaneità. Alle mascherone piumate e decorate made in oriente, ha contrapposto Pulcinella nudi, Bautte in tenuta da football, Arlecchini in jeans.
Per questa edizione, che dovrebbe indurre finalmente alla riflessione sui significati attuali della festa, l’artista pone sulla scena due figure “tradizionali”, Bautta e Damina, colti in una sorta di dialogo notturno, senza alcun riferimento esplicito al Carnevale. La Dama, soprattutto, sembra interpretare un disagio al limite della sofferenza e dell’inquietudine, mentre la Bautta stante, immobile e severa, parla più di qualsiasi discorso.
Il manifesto è tratto da un’incisone originale, eseguita su lastra di ottone ad acquaforte e acquatinta; l’edizione è limitata a 44 esemplari più XI prove d’artista. La stampa, come tradizione, è stampata da Claudio Bazzichetto in esclusiva per la galleria BAC Art Studio di Venezia.
Manifesto, incisione originale e altre opere sul tema, sono in esposizione nelle vetrine della Galleria dal 28 gennaio al 12 febbraio 2005.
28
gennaio 2005
Paolo Baruffaldi – Riflessione di Carnevale
Dal 28 gennaio al 12 febbraio 2005
disegno e grafica
Location
BAC ART STUDIO
Venezia, Rio Terà San Vio (Dorsoduro), 862, (VENEZIA)
Venezia, Rio Terà San Vio (Dorsoduro), 862, (VENEZIA)
Autore
Magnífico póster que adorna mi casa en Logroño,(España)