Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Bellegrandi – Fragmenta temporis
personale di pittura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 25 Marzo 2006 verrà inaugurata a Tivoli (Roma), alle ore 18 con il patrocinio del Comune di Tivoli, presso le “Scuderie Estensi”, la pregevolissima struttura secentesca restaurata meno di un anno fa e restituito alla fruizione del pubblico come spazio per esposizioni, concerti e convegni, la mostra personale del pittore Paolo Bellegrandi.
L’artista, nato a Roma nel 1955, ma con ascendenze tiburtine che lo legano particolarmente alla città, vive da tempo a Perugia, dove insegna 'Decorazione Pittorica' presso l’Istituto Statale d’Arte “Bernardino di Betto”. L'esposizione, curata dal critico d’arte Emidio De Albentiis, con il titolo “Fragmenta temporis” intende sottolineare la particolare ispirazione di questo sensibile artista: attratto dalle tracce più variegate del passato – dai celebrati monumenti dell’antichità romana (come quella Villa Adriana di Tivoli che lo ha affascinato fin dalla prima giovinezza) a contesti molto più recenti, quali fabbriche in disuso, capannoni abbandonati, scampoli fatiscenti di città travolti dagli sviluppi tumultuosi e incalzanti della modernità – ne ricerca la labile attualità visiva e spirituale nel presente. Ne scaturisce una pittura ad olio, intrecciata ad un’interpretazione personale anche di altre tecniche tradizionali quali la tempera all’uovo, l’acquarello, il carboncino, colma di dissolvenze e di sottili rarefazioni e compenetrazioni: un’atmosfera di tono elegiaco, capace di far affiorare il lieve interscambio fra le varie dimensioni del tempo, in cui ogni sia pur preziosa traccia di esistenza delle cose si scontra fatalmente con un destino, non facilmente evitabile, di precarietà e di caducità.
Il legame con Tivoli, terra come detto particolarmente cara all’artista, non emerge soltanto dalla rievocazione della fascinosa quanto imponente presenza del capolavoro architettonico di Adriano, ma dal soffermarsi su quel tessuto di vecchie fabbriche non più attive, come le cartiere del primo Novecento, che segnano anch’esse, con la loro sagoma incombente e malinconica, il territorio tiburtino.
"… amiamo guardare con occhi particolari ogni traccia che proviene dal passato – sia essa fatta di parole poetiche o di segni visivi o di suoni – e che rievoca, quasi sempre in modo frammentario e parziale, qualcosa che non c’è più, qualcosa che vive solo di vita riflessa: talvolta accade perfino che ritorniamo con la mente a qualcosa che ci ha fatto soffrire e, nonostante tutto, ne riusciamo a distillare una sorta di agrodolce malinconia, capace di una misteriosa consolazione. Viviamo di questi barlumi, non soltanto per la fascinazione estetica che essi emanano, ma perché ci illudiamo, attraverso di essi, di mettere sotto scacco il Tempo e di sentire meno carica di angoscia la nostra sostanziale finitezza.
Paolo Bellegrandi, il pittore di questa mostra tiburtina, ha da tempo legato a queste riflessioni la fisionomia più autentica della sua ispirazione, alimentando la propria poetica di tono elegiaco con una costante sottolineatura del valore esistenziale della propria ricerca, in cui poesia e segno visivo si scambiano continuamente le parti…" (dal testo critico di Emidio De Albentiis per il catalogo della mostra).
Paolo Bellegrandi, che vive e lavora a Perugia nonostante mantenga un forte legame affettivo e familiare con la città di Tivoli dove ha passato parte della sua giovinezza, vanta nel suo curriculum artistico numerose personali e partecipazioni a mostre collettive in Italia (tra le altre Mantova, Bologna, Roma) ed all’estero, oltre naturalmente alle numerose mostre allestite nella sua città di adozione, Perugia.
L’artista, nato a Roma nel 1955, ma con ascendenze tiburtine che lo legano particolarmente alla città, vive da tempo a Perugia, dove insegna 'Decorazione Pittorica' presso l’Istituto Statale d’Arte “Bernardino di Betto”. L'esposizione, curata dal critico d’arte Emidio De Albentiis, con il titolo “Fragmenta temporis” intende sottolineare la particolare ispirazione di questo sensibile artista: attratto dalle tracce più variegate del passato – dai celebrati monumenti dell’antichità romana (come quella Villa Adriana di Tivoli che lo ha affascinato fin dalla prima giovinezza) a contesti molto più recenti, quali fabbriche in disuso, capannoni abbandonati, scampoli fatiscenti di città travolti dagli sviluppi tumultuosi e incalzanti della modernità – ne ricerca la labile attualità visiva e spirituale nel presente. Ne scaturisce una pittura ad olio, intrecciata ad un’interpretazione personale anche di altre tecniche tradizionali quali la tempera all’uovo, l’acquarello, il carboncino, colma di dissolvenze e di sottili rarefazioni e compenetrazioni: un’atmosfera di tono elegiaco, capace di far affiorare il lieve interscambio fra le varie dimensioni del tempo, in cui ogni sia pur preziosa traccia di esistenza delle cose si scontra fatalmente con un destino, non facilmente evitabile, di precarietà e di caducità.
Il legame con Tivoli, terra come detto particolarmente cara all’artista, non emerge soltanto dalla rievocazione della fascinosa quanto imponente presenza del capolavoro architettonico di Adriano, ma dal soffermarsi su quel tessuto di vecchie fabbriche non più attive, come le cartiere del primo Novecento, che segnano anch’esse, con la loro sagoma incombente e malinconica, il territorio tiburtino.
"… amiamo guardare con occhi particolari ogni traccia che proviene dal passato – sia essa fatta di parole poetiche o di segni visivi o di suoni – e che rievoca, quasi sempre in modo frammentario e parziale, qualcosa che non c’è più, qualcosa che vive solo di vita riflessa: talvolta accade perfino che ritorniamo con la mente a qualcosa che ci ha fatto soffrire e, nonostante tutto, ne riusciamo a distillare una sorta di agrodolce malinconia, capace di una misteriosa consolazione. Viviamo di questi barlumi, non soltanto per la fascinazione estetica che essi emanano, ma perché ci illudiamo, attraverso di essi, di mettere sotto scacco il Tempo e di sentire meno carica di angoscia la nostra sostanziale finitezza.
Paolo Bellegrandi, il pittore di questa mostra tiburtina, ha da tempo legato a queste riflessioni la fisionomia più autentica della sua ispirazione, alimentando la propria poetica di tono elegiaco con una costante sottolineatura del valore esistenziale della propria ricerca, in cui poesia e segno visivo si scambiano continuamente le parti…" (dal testo critico di Emidio De Albentiis per il catalogo della mostra).
Paolo Bellegrandi, che vive e lavora a Perugia nonostante mantenga un forte legame affettivo e familiare con la città di Tivoli dove ha passato parte della sua giovinezza, vanta nel suo curriculum artistico numerose personali e partecipazioni a mostre collettive in Italia (tra le altre Mantova, Bologna, Roma) ed all’estero, oltre naturalmente alle numerose mostre allestite nella sua città di adozione, Perugia.
25
marzo 2006
Paolo Bellegrandi – Fragmenta temporis
Dal 25 marzo al 17 aprile 2006
arte contemporanea
Location
SCUDERIE ESTENSI
Tivoli, Piazza Garibaldi, (Roma)
Tivoli, Piazza Garibaldi, (Roma)
Orario di apertura
9 – 13 e 15 – 19
Vernissage
25 Marzo 2006, ore 18
Autore
Curatore