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Paolo Bertelli / Barbara Mignone
Uno spazio imprevisto accoglie lo sguardo nell’accostamento di tonalità, che la pennellata sottile compone in un’alternanza di lucentezza e opacità. La sensazione è inedita, i piani nei quali ci si addentra possono essere paralleli o inclinati, generano una condizione di mobilità che allude alla quarta dimensione e forse alla quinta
Comunicato stampa
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Uno spazio imprevisto accoglie lo sguardo nell’accostamento di tonalità, che la pennellata sottile compone in un’alternanza di lucentezza e opacità. La sensazione è inedita, i piani nei quali ci si addentra possono essere paralleli o inclinati, generano una condizione di mobilità che allude alla quarta dimensione e forse alla quinta.
Una struttura di ferro racchiude lo spazio reale in uno svilupparsi di linee ora continue, ora spezzate, è nata per quel luogo, diviene metafora dell’esistente e dilata in un tempo attuale il già vissuto. Paolo Bertelli e Barbara Mignone dialogano con lo spazio contemporaneo nei termini di un’essenzialità alla quale sono giunti “per via di levare”, attraverso una ricerca che attualizza le nozioni tecniche di due linguaggi antichi.
Bertelli lavora da anni sui pigmenti, sulla qualità dei leganti, sullo spessore della pennellata.
Nelle sue opere recenti, l’estrema finezza della stesura genera livelli diversi di colori, giocati sul binomio trasparente-opaco. Sono metaspazi, nei quali nulla è dato e si entra in una dimensione diversa dalla ortogonalità, una dimensione variabile, nella quale ogni elemento può essere sviluppato in più di una direzione. Una percezione, nella quale le armonie di colori subiscono una variazione simile a quella dei piani, sulla base della complementarità di colori analoghi, fondati sui grigi.
Si assiste così alla costruzione di uno spazio che richiama il virtuale, ma il percorso che lo sguardo compie, concepito sui principi della psicologia della Gestalt, avviene all’interno di un supporto bidimensionale ed il viola, l’arancio, il verde, l’azzurro, il bianco, il grigio, accompagnano l’occhio sulla via della luce. Sono quadri dalla elaborazione complessa:dall’idea formulata al computer si passa al disegno, che viene poi trasferito sulla tela di lino rigorosamente preparata, ad accogliere i colori stesi con pennellate minuziose , a costruire dipinti di grande originalità.
Mignone sviluppa in una serie di sculture un progetto, che traduce nel ferro i molteplici spunti del giardino circostante lo spazio espositivo. Metafora dell’elemento naturale, dei rami che gettano la loro ombra intorno alla casa, le sottili sbarre sono saldate in forme lineari o curvilinee, ospitano una piccola vasca in gesso, un nido che assume posizioni diverse e contiene acqua, allusione alla grande vasca della fontana esterna, in un circuito ininterrotto tra l’elemento industriale, i tondini di ferro saldati, e quello naturale.
Il gesso, materiale spesso presente nei giardini come scultura o vasca, nido bianco sul tendersi e l’incurvarsi dei rami in ferro si fa piccolo stagno, che contiene acqua e magari qualche muschio.
Il percorso site-specific termina, o forse comincia, all’esterno : da una grande vasca che contiene l’acqua spunta una vegetazione irregolare in ferro, che tende a congiungersi con il pergolato esistente in un flusso continuo tra materiali ed epoche diverse.
I disegni preparatori ricompongono l’evolversi del progetto, montati su fondo nero con chiodini di rame quelli a sviluppo verticale e su fondo bianco con chiodini di acciaio quelli a sviluppo verticale, segnano il passaggio tra il piano e lo spazio.
Alessandra Gagliano Candela
Una struttura di ferro racchiude lo spazio reale in uno svilupparsi di linee ora continue, ora spezzate, è nata per quel luogo, diviene metafora dell’esistente e dilata in un tempo attuale il già vissuto. Paolo Bertelli e Barbara Mignone dialogano con lo spazio contemporaneo nei termini di un’essenzialità alla quale sono giunti “per via di levare”, attraverso una ricerca che attualizza le nozioni tecniche di due linguaggi antichi.
Bertelli lavora da anni sui pigmenti, sulla qualità dei leganti, sullo spessore della pennellata.
Nelle sue opere recenti, l’estrema finezza della stesura genera livelli diversi di colori, giocati sul binomio trasparente-opaco. Sono metaspazi, nei quali nulla è dato e si entra in una dimensione diversa dalla ortogonalità, una dimensione variabile, nella quale ogni elemento può essere sviluppato in più di una direzione. Una percezione, nella quale le armonie di colori subiscono una variazione simile a quella dei piani, sulla base della complementarità di colori analoghi, fondati sui grigi.
Si assiste così alla costruzione di uno spazio che richiama il virtuale, ma il percorso che lo sguardo compie, concepito sui principi della psicologia della Gestalt, avviene all’interno di un supporto bidimensionale ed il viola, l’arancio, il verde, l’azzurro, il bianco, il grigio, accompagnano l’occhio sulla via della luce. Sono quadri dalla elaborazione complessa:dall’idea formulata al computer si passa al disegno, che viene poi trasferito sulla tela di lino rigorosamente preparata, ad accogliere i colori stesi con pennellate minuziose , a costruire dipinti di grande originalità.
Mignone sviluppa in una serie di sculture un progetto, che traduce nel ferro i molteplici spunti del giardino circostante lo spazio espositivo. Metafora dell’elemento naturale, dei rami che gettano la loro ombra intorno alla casa, le sottili sbarre sono saldate in forme lineari o curvilinee, ospitano una piccola vasca in gesso, un nido che assume posizioni diverse e contiene acqua, allusione alla grande vasca della fontana esterna, in un circuito ininterrotto tra l’elemento industriale, i tondini di ferro saldati, e quello naturale.
Il gesso, materiale spesso presente nei giardini come scultura o vasca, nido bianco sul tendersi e l’incurvarsi dei rami in ferro si fa piccolo stagno, che contiene acqua e magari qualche muschio.
Il percorso site-specific termina, o forse comincia, all’esterno : da una grande vasca che contiene l’acqua spunta una vegetazione irregolare in ferro, che tende a congiungersi con il pergolato esistente in un flusso continuo tra materiali ed epoche diverse.
I disegni preparatori ricompongono l’evolversi del progetto, montati su fondo nero con chiodini di rame quelli a sviluppo verticale e su fondo bianco con chiodini di acciaio quelli a sviluppo verticale, segnano il passaggio tra il piano e lo spazio.
Alessandra Gagliano Candela
14
aprile 2007
Paolo Bertelli / Barbara Mignone
Dal 14 aprile al 13 maggio 2007
arte contemporanea
Location
ULISSE INCONTRARE L’ARTE
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 16 alle 18,45
Vernissage
14 Aprile 2007, ore 17.30
Autore
Curatore