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Paolo Borghi – Le radici della scultura
Il Palazzo del Governatore di Parma ospita, su due piani, una mostra antologica di Paolo Borghi, “Le radici della scultura”, promossa con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma e aperta al pubblico dal 17 giugno al 30 luglio, da mercoledì a domenica (con orario10:00 -19:00).
Comunicato stampa
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PAOLO BORGHI. Le radici della scultura
a Palazzo del Governatore di Parma
Parma, 17 giugno 2023. “Quella di Paolo Borghi è una biografia artistica emblematica. Scultore di due secoli, quello appena trascorso in cui, anche per suo merito, si è imposta una decostruzione della modernità che ha fatto vedere oltre ogni apparenza, oltre ogni possibile fantasia un litorale inedito, e quello presente in cui la figura e l’opera dello scultore si presenta ammantata di un’aura eroica, una epicità remota che fa irrompere sulla scena contemporanea il passato, attualizzandolo, Paolo Borghi è un protagonista di prima grandezza di questa disciplina plastica, dell’arte della scultura”.
Lo ha sottolineato lo storico dell’arte Rolando Bellini, nel presentare la mostra “Paolo Borghi. Le radici della scultura”, ospitata al Palazzo del Governatore di Parma, con il patrocinio del Comune di Parma. La mostra è organizzata dalla Galleria Planetario – Trieste e da Radin gallery contemporary art – Budapest con il contributo di Caggiati (visitabile con ingresso gratuito da mercoledì a domenica e festivi dalle ore 10 alle 19 / ultimo ingresso 18.30).
Tra i presenti al vernissage, il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto che ha sottolineato come “Parma offre le radici, ma anche le ampie ramificazioni e i sentieri che l’arte di Paolo Borghi ha percorso durante la sua lunga attività. Palazzo del Governatore ospita un’antologica che racchiude un percorso, direi completo e rappresentativo, di un artista internazionale che siamo certi impreziosirà l’offerta culturale della prossima estate, una stagione davvero ricca e multiforme in cui Parma si proporrà come meta attraente sia per chi già la conosce, sia per la vorrà raggiungere e scoprire”.
“Radici della scultura di Paolo Borghi, radici nella scultura motivate dalla sua stessa forma, dalla formatività che ne discende e la cui rivelazione domanda l’attraversamento di una soglia: non quella di Wind anelante all’estetica instabile né quella panofskiana dell’iconologia fine a sé stessa e invece quella recitata dal kantiano Fiedler”, scrive nella sua nota critica in catalogo, Rolando Bellini. Istanza ripresa in parte anche da Giorgio Cortenova che ne scriveva nel 2002, un bel catalogo Mazzotta. Secondo quest’ultimo l’artista varesino che è stato fra i protagonisti di prima grandezza della svolta post-moderna, fianco a fianco, per non fare che un solo nome, a Paolo Portoghesi, “conosce bene i sortilegi della scultura”. E ancora, sostiene Cortenova: “Conosce, [… Paolo Borghi] il miracoloso apparire della forma, quel suo farsi spessore della memoria”; quel suo essere esplicitazione di “quella sua fuga utopica nel sogno che non ritorna”, dove governa “l’infinita perseveranza dell’idea”. Scrive sempre nel catalogo di quest’esposizione Bellini: “Quella di Paolo Borghi è una biografia artistica emblematica. Scultore di due secoli, quello appena trascorso in cui, anche per suo merito, si è imposta una decostruzione della modernità che ha fatto vedere oltre ogni apparenza, oltre ogni possibile fantasia un litorale inedito, e quello presente in cui la figura e l’opera dello scultore si presenta ammantata di un’aura eroica, una epicità remota che fa irrompere sulla scena contemporanea il passato, attualizzandolo, Paolo Borghi è un protagonista di prima grandezza di questa disciplina plastica, dell’arte della scultura. Si comprende così il suo portato alla svolta post-moderna, la sua attualità”.
Le opere in mostra, dall’”Isola sospesa aperta” (1985) alla scultura in onice bianco “Vortice” (2023) testimoniano quanto asserito dai due critici d’arte e che è variamente riproposto da non pochi autori – come si può rilevare nella “fortuna critica” dell’artista – e naturalmente vengono a confermare la statura unica dell’artista.
a Palazzo del Governatore di Parma
Parma, 17 giugno 2023. “Quella di Paolo Borghi è una biografia artistica emblematica. Scultore di due secoli, quello appena trascorso in cui, anche per suo merito, si è imposta una decostruzione della modernità che ha fatto vedere oltre ogni apparenza, oltre ogni possibile fantasia un litorale inedito, e quello presente in cui la figura e l’opera dello scultore si presenta ammantata di un’aura eroica, una epicità remota che fa irrompere sulla scena contemporanea il passato, attualizzandolo, Paolo Borghi è un protagonista di prima grandezza di questa disciplina plastica, dell’arte della scultura”.
Lo ha sottolineato lo storico dell’arte Rolando Bellini, nel presentare la mostra “Paolo Borghi. Le radici della scultura”, ospitata al Palazzo del Governatore di Parma, con il patrocinio del Comune di Parma. La mostra è organizzata dalla Galleria Planetario – Trieste e da Radin gallery contemporary art – Budapest con il contributo di Caggiati (visitabile con ingresso gratuito da mercoledì a domenica e festivi dalle ore 10 alle 19 / ultimo ingresso 18.30).
Tra i presenti al vernissage, il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto che ha sottolineato come “Parma offre le radici, ma anche le ampie ramificazioni e i sentieri che l’arte di Paolo Borghi ha percorso durante la sua lunga attività. Palazzo del Governatore ospita un’antologica che racchiude un percorso, direi completo e rappresentativo, di un artista internazionale che siamo certi impreziosirà l’offerta culturale della prossima estate, una stagione davvero ricca e multiforme in cui Parma si proporrà come meta attraente sia per chi già la conosce, sia per la vorrà raggiungere e scoprire”.
“Radici della scultura di Paolo Borghi, radici nella scultura motivate dalla sua stessa forma, dalla formatività che ne discende e la cui rivelazione domanda l’attraversamento di una soglia: non quella di Wind anelante all’estetica instabile né quella panofskiana dell’iconologia fine a sé stessa e invece quella recitata dal kantiano Fiedler”, scrive nella sua nota critica in catalogo, Rolando Bellini. Istanza ripresa in parte anche da Giorgio Cortenova che ne scriveva nel 2002, un bel catalogo Mazzotta. Secondo quest’ultimo l’artista varesino che è stato fra i protagonisti di prima grandezza della svolta post-moderna, fianco a fianco, per non fare che un solo nome, a Paolo Portoghesi, “conosce bene i sortilegi della scultura”. E ancora, sostiene Cortenova: “Conosce, [… Paolo Borghi] il miracoloso apparire della forma, quel suo farsi spessore della memoria”; quel suo essere esplicitazione di “quella sua fuga utopica nel sogno che non ritorna”, dove governa “l’infinita perseveranza dell’idea”. Scrive sempre nel catalogo di quest’esposizione Bellini: “Quella di Paolo Borghi è una biografia artistica emblematica. Scultore di due secoli, quello appena trascorso in cui, anche per suo merito, si è imposta una decostruzione della modernità che ha fatto vedere oltre ogni apparenza, oltre ogni possibile fantasia un litorale inedito, e quello presente in cui la figura e l’opera dello scultore si presenta ammantata di un’aura eroica, una epicità remota che fa irrompere sulla scena contemporanea il passato, attualizzandolo, Paolo Borghi è un protagonista di prima grandezza di questa disciplina plastica, dell’arte della scultura. Si comprende così il suo portato alla svolta post-moderna, la sua attualità”.
Le opere in mostra, dall’”Isola sospesa aperta” (1985) alla scultura in onice bianco “Vortice” (2023) testimoniano quanto asserito dai due critici d’arte e che è variamente riproposto da non pochi autori – come si può rilevare nella “fortuna critica” dell’artista – e naturalmente vengono a confermare la statura unica dell’artista.
17
giugno 2023
Paolo Borghi – Le radici della scultura
Dal 17 giugno al 30 luglio 2023
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL GOVERNATORE
Parma, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Parma)
Parma, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Parma)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica e festivi ore 10- 19
Sito web
Editore
Edizioni Galleria Planetario
Ufficio stampa
Aps comunicazione ! Federica Zar 03482337014
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Sponsor
Patrocini