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Paolo Borrelli – Stelle cadenti
Il progetto espositivo concepito da Borrelli per la Fondazione Ambrosetti presenta circa cinquanta opere recenti, tra tele di grande formato, sequenze pittoriche e piccole sculture
Comunicato stampa
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La FondazioneAmbrosetti Arte Contemporanea, dopo Calma apparente(2006), Object’s metamorphosis (2007) eFrancesco Candeloro. Obliqui (2011) riprende il ciclodi personali dedicate ad artisti emergenti.
Scorgere unastella cadente è un evento eccezionale nei cielioffuscati delle nostre metropoli. Notare una“stella cadente” in un cielo di“grandine” è poi veramenteimpossibile. Quanto ai “frutti”, per citareun altro ciclo pittorico recente di Paolo Borrelli (Milano1966), se siano veramente “infiammabili”,è arduo sostenerlo; ma l’immaginario fertiledell’artista milanese si ispira nei titoli deisuoi ultimi cicli pittorici alle forme significanti,tra astrazione e figurazione, che campeggiano come icone neisuoi quadri. Si tratta spesso di luoghi comuniappartenenti al mondo dell’assurdo, in unaambigua oscillazione tra immagini surreali esuggestioni formali astratte.
Il progettoespositivo concepito da Borrelli per la FondazioneAmbrosetti Arte Contemporanea di Palazzolo sull’Oglio,a cura di Paolo Campiglio, presenta circa cinquanta opererecenti, tra tele di grande formato, sequenzepittoriche e piccole sculture.
L’esposizione testimonia l’ulteriorearricchimento del vocabolario formale dell’artistamilanese, così ricettivo nei confronti del patrimoniolessicale pop e parimenti ispirato da una tradizionesintetica e concretista. Tipico dell’approccio diBorrelli è un gioco attraverso la forma, quasi peresaurirne la fenomenologia, in modo che ogni ciclopossa configurarsi, a posteriori, in una libera sequenza: lapartitura delle Stelle cadenti, ad esempio, ècostituita da composizioni di grande formato caratterizzateda un motivo iconografico a stella; nelle tele dedicate allaGrandine, sempre di notevoli dimensioni, il richiamoglobulare allude al movimento di icone liquide;così i motivi nucleari dei Fruttiinfiammabili, quasi emblemi di culti tribali,appaiono strumenti magici di avvicinamento al sacro. Alrichiamo a una natura artificiale e all’ideadi paesaggio, benché in ambito astratto, siaffianca il fascino tecnologico, in cui gliAntivirus, altro ciclo dell’artista, sembranoavere una vita propria nello spazio pittorico. Il mondoimmaginario di Borrelli vive di forme tranquillizzanti epacifiche, di macro e microstrutture, che nascondonoperò un motivo di inquietudine ricorrenterappresentato da un cerchio concentrico regolare, sorta diocchio o di baricentro artificiale dellacomposizione.
Le forme astrattedelle pitture sono sviluppate anche in senso tridimensionalein piccole sculture colorate che completano la mostraallestita nelle sale di Palazzo Panella, sede dellaFondazione.
Scorgere unastella cadente è un evento eccezionale nei cielioffuscati delle nostre metropoli. Notare una“stella cadente” in un cielo di“grandine” è poi veramenteimpossibile. Quanto ai “frutti”, per citareun altro ciclo pittorico recente di Paolo Borrelli (Milano1966), se siano veramente “infiammabili”,è arduo sostenerlo; ma l’immaginario fertiledell’artista milanese si ispira nei titoli deisuoi ultimi cicli pittorici alle forme significanti,tra astrazione e figurazione, che campeggiano come icone neisuoi quadri. Si tratta spesso di luoghi comuniappartenenti al mondo dell’assurdo, in unaambigua oscillazione tra immagini surreali esuggestioni formali astratte.
Il progettoespositivo concepito da Borrelli per la FondazioneAmbrosetti Arte Contemporanea di Palazzolo sull’Oglio,a cura di Paolo Campiglio, presenta circa cinquanta opererecenti, tra tele di grande formato, sequenzepittoriche e piccole sculture.
L’esposizione testimonia l’ulteriorearricchimento del vocabolario formale dell’artistamilanese, così ricettivo nei confronti del patrimoniolessicale pop e parimenti ispirato da una tradizionesintetica e concretista. Tipico dell’approccio diBorrelli è un gioco attraverso la forma, quasi peresaurirne la fenomenologia, in modo che ogni ciclopossa configurarsi, a posteriori, in una libera sequenza: lapartitura delle Stelle cadenti, ad esempio, ècostituita da composizioni di grande formato caratterizzateda un motivo iconografico a stella; nelle tele dedicate allaGrandine, sempre di notevoli dimensioni, il richiamoglobulare allude al movimento di icone liquide;così i motivi nucleari dei Fruttiinfiammabili, quasi emblemi di culti tribali,appaiono strumenti magici di avvicinamento al sacro. Alrichiamo a una natura artificiale e all’ideadi paesaggio, benché in ambito astratto, siaffianca il fascino tecnologico, in cui gliAntivirus, altro ciclo dell’artista, sembranoavere una vita propria nello spazio pittorico. Il mondoimmaginario di Borrelli vive di forme tranquillizzanti epacifiche, di macro e microstrutture, che nascondonoperò un motivo di inquietudine ricorrenterappresentato da un cerchio concentrico regolare, sorta diocchio o di baricentro artificiale dellacomposizione.
Le forme astrattedelle pitture sono sviluppate anche in senso tridimensionalein piccole sculture colorate che completano la mostraallestita nelle sale di Palazzo Panella, sede dellaFondazione.
23
settembre 2011
Paolo Borrelli – Stelle cadenti
Dal 23 settembre al 24 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE AMBROSETTI – PALAZZO PANELLA
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9-13 / 14.30-18.30
Vernissage
23 Settembre 2011, ore 18
Autore
Curatore