Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Dalponte – Wunderkammer
L’esposizione comprende circa trenta opere realizzate a matita, tutte dello stesso formato, e tutte pubblicate nel libro intitolato “Paolo Dalponte. Wunderkammer”, in galleria saranno anche esposti e messi in vendita altri libri di Paolo Dalponte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La nuova stagione espositiva della Galleria Arianna Sartori di Mantova in via Cappello 17, prende avvio con la mostra personale dell’Artista Paolo Dalponte che, in coincidenza con “Festivaletteratura”, espone le sue opere del ciclo “Wunderkammer”.
La mostra sarà inaugurata Venerdì 6 settembre alle ore 18.00 alla presenza dell’Artista.
L’esposizione comprende circa trenta opere realizzate a matita, tutte dello stesso formato, e tutte pubblicate nel libro intitolato “Paolo Dalponte. Wunderkammer” edito lo scorso anno da Edizioni Rendena, e saranno anche esposti e in vendita altri libri di Paolo Dalponte.
La personale proseguirà fino a giovedì 19 settembre 2024, con apertura dal Lunedì al Sabato con orario 10.00-12.30 e 15.30-19.30, e Domenica 8 settembre dalle 15.30 alle 19.00; per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
“Lasciare scorrere la fantasia, essere vigili sul senso del creare in ambito artistico, non porsi limiti nel gioco degli abbinamenti, può essere una dimensione non comune del pensiero umano, in genere soffocata dai ritmi socio-culturali attuali; può spiegarsi quale esercizio della mente, da coltivare attraverso attitudini d’osservazione, di riflessione sulla realtà iconica del presente, di recupero dell’immenso panorama della storia dell’arte, soprattutto del meccanismo che ha prodotto l’arte surrealista nel primo Novecento.
Quello che contraddistingue i lavori di Paolo Dalponte, però, non è il ricorrere all’elemento fantastico o a atmosfere metafisiche; la sua invenzione fruga nel presente, a volte utilizza frammenti del passato, ma sempre in modo ingordo, con incontenibile capacità di abbinare cose, oggetti, anche animali, che dalla matita escono freschi ed ignari, seppur nella loro complessità, nella loro potenzialità assurda. In origine ogni singolo frammento possiede una propria storia, una collocazione logica sugli scaffali del nostro cosmo noto, un’identità che, però, è solo uno spunto per Dalponte, un guizzo onirico per avviare una nuova dimensione del manufatto in tutto diversa dalla realtà.
La Wunderkammer nella sua accezione storica, era stato un contenitore di meraviglie, nato dalla volontà di collezionare ed al tempo stesso conservare pazientemente tutto ciò che le scoperte geografiche del XVI-XVII secc. facevano confluire in Europa, presso una nobiltà curiosa ed aperta a nuove conoscenze. A dire il vero erano il frutto di rapine, di saccheggi, di mani non sempre consapevoli di ciò che rubavano. L’interesse per la rarità, per ciò che è strano e per il meraviglioso, trova in tal senso l’esempio più significativo nella Wunderkammer praghese, di Rodolfo II d’Asburgo (1552-1612) che tesaurizza un cosmo di meraviglie non indifferente al prestigio di tale raccolta. Non a caso Praga per Dalponte è una città-gioiello, per il suo fascino complessivo, per la sua storia, la sua gente.
E come lo strano sotto forma di esotico, di insolito nelle naturalia così come nelle artificialia ha caratterizzato quella famosa collezione - purtroppo in buona parte dispersa - così sembra di assistere al medesimo meccanismo nelle cose inventate da Dalponte: oggetti criptici e introvabili, se non nella mente del loro creatore. Esempi di un’accezione di bellezza estrosa del tutto particolare, forse non facile da apprezzare al primo sguardo, ma di sicuro espressione di ciò che può essere e che può soddisfare occhi e mente, scoprendo un diverso atteggiamento verso ciò che ci sta attorno”.
Elisabetta Doniselli
Wunderkammer
Wunderkammer, con questa parola ho voluto chiamare questa serie di lavori a matita pensando al concetto di raccolta senza ragionevoli criteri di classificazione e ordine. Come questi oggetti, animali, pezzi di raffinato artigianato o altri reperti di storia naturale erano venuti ad accumularsi nelle stanze di potenti e ipocondriaci sovrani, così questi disegni raccolgono personali ricordi, oggetti visti, maneggiati, amati, accomunati dal solo fatto di essere passati in qualche momento nella mia vita. Per questo semplice ma importante motivo hanno una parte da recitare nel diffuso teatro che sono i miei fogli da disegno.
In questa recita tutto ha diritto di parola, una cosa arrivata per prima ed una di molto successiva, una grande ed una minuta, tempo e dimensione spaziale, forma e consistenza si fanno sfumati e liquidi, tutto si confronta e dialoga. Si fa assenza qualunque rapporto di potere e l’anarchia della fantasia si fa totale, le combinazioni infinite, assurde, ironiche o simboliche narrano un mondo diverso e surreale.
Sotto questo atto creativo abita anche un forte dubbio su cosa sia vero, cosa sia importante in senso più ampio e universale, quale è il vero peso delle cose e come dialogano tra di loro.
Queste opere non danno e non vogliono dare risposta. Sono minime ed irriverenti, trasgressive o comiche e vogliono solo suggerire l’azione del pensiero, un pensiero che si fa unico, non nel significato di dominante, ma in quello opposto di originale e libero.
Paolo Dalponte
Paolo Dalponte è nato nel 1958 a Poia di Lomaso (TN).
Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte Applicata “A. Vittoria” di Trento. Dalla metà degli anni settanta si interessa di pittura ad olio ed una decina di anni dopo anche di grafica. Dal 1989 è membro dello studio d’Arte Andromeda di Trento e si occupa con successo di grafica umoristica, ottenendo numerosi riconoscimenti e premi in Italia ed all’estero (Belgrado, Antalya - Turchia, Kaliningrad - Russia, Marostica, Bordighera, Presov - Rep. Slovacchia, Iran, Pechino, Odessa, Surgut, Siberia, Olen - Belgio, Kruishoutem - Belgio, Bangalore - India).
Nel 1992 realizza per le Edizioni Arca di Trento il gioco “Trentatretrentini”.
Nel 1998 realizza il libro “Disegni di segni” con il quale vince la Palma d’Oro al Salone Internazionale dell’umorismo di Bordighera. Dal medesimo anno è collaboratore di Smemoranda sino al 2008.
Nel 2005 realizza il calendario per l’Istituto Trentino delle Assicurazioni ITAS.
Nel 2006 e nel 2014 cura l’immagine del Congresso Provinciale SAT.
Nel 2009 realizza le illustrazioni per il calendario della Cassa Rurale del Lomaso.
Realizza calendari per biblioteche pubbliche e per privati.
Progetta una linea di gadget per l’Azienda Termale Comano Terme.
Ha tenuto corsi di disegno a Praso, Ponte Arche, Pranzo, Riva del Garda, Tione, Trento.
Collabora con Edizioni Rendena, Centro Studi Judicaria, Akena, Edizioni Curcu e Genovese, Anemos, Azienda di Promozione Turistica di Comano Terme, APT Madonna di Campiglio, Ingarda, Cartoonbank (Russia), Animalcartoon (Serbia), GAJ editore (Iran), Edizioni Centro Studi Erickson, Quotidiano IL TRENTINO, il T quotidiano.
La mostra sarà inaugurata Venerdì 6 settembre alle ore 18.00 alla presenza dell’Artista.
L’esposizione comprende circa trenta opere realizzate a matita, tutte dello stesso formato, e tutte pubblicate nel libro intitolato “Paolo Dalponte. Wunderkammer” edito lo scorso anno da Edizioni Rendena, e saranno anche esposti e in vendita altri libri di Paolo Dalponte.
La personale proseguirà fino a giovedì 19 settembre 2024, con apertura dal Lunedì al Sabato con orario 10.00-12.30 e 15.30-19.30, e Domenica 8 settembre dalle 15.30 alle 19.00; per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
“Lasciare scorrere la fantasia, essere vigili sul senso del creare in ambito artistico, non porsi limiti nel gioco degli abbinamenti, può essere una dimensione non comune del pensiero umano, in genere soffocata dai ritmi socio-culturali attuali; può spiegarsi quale esercizio della mente, da coltivare attraverso attitudini d’osservazione, di riflessione sulla realtà iconica del presente, di recupero dell’immenso panorama della storia dell’arte, soprattutto del meccanismo che ha prodotto l’arte surrealista nel primo Novecento.
Quello che contraddistingue i lavori di Paolo Dalponte, però, non è il ricorrere all’elemento fantastico o a atmosfere metafisiche; la sua invenzione fruga nel presente, a volte utilizza frammenti del passato, ma sempre in modo ingordo, con incontenibile capacità di abbinare cose, oggetti, anche animali, che dalla matita escono freschi ed ignari, seppur nella loro complessità, nella loro potenzialità assurda. In origine ogni singolo frammento possiede una propria storia, una collocazione logica sugli scaffali del nostro cosmo noto, un’identità che, però, è solo uno spunto per Dalponte, un guizzo onirico per avviare una nuova dimensione del manufatto in tutto diversa dalla realtà.
La Wunderkammer nella sua accezione storica, era stato un contenitore di meraviglie, nato dalla volontà di collezionare ed al tempo stesso conservare pazientemente tutto ciò che le scoperte geografiche del XVI-XVII secc. facevano confluire in Europa, presso una nobiltà curiosa ed aperta a nuove conoscenze. A dire il vero erano il frutto di rapine, di saccheggi, di mani non sempre consapevoli di ciò che rubavano. L’interesse per la rarità, per ciò che è strano e per il meraviglioso, trova in tal senso l’esempio più significativo nella Wunderkammer praghese, di Rodolfo II d’Asburgo (1552-1612) che tesaurizza un cosmo di meraviglie non indifferente al prestigio di tale raccolta. Non a caso Praga per Dalponte è una città-gioiello, per il suo fascino complessivo, per la sua storia, la sua gente.
E come lo strano sotto forma di esotico, di insolito nelle naturalia così come nelle artificialia ha caratterizzato quella famosa collezione - purtroppo in buona parte dispersa - così sembra di assistere al medesimo meccanismo nelle cose inventate da Dalponte: oggetti criptici e introvabili, se non nella mente del loro creatore. Esempi di un’accezione di bellezza estrosa del tutto particolare, forse non facile da apprezzare al primo sguardo, ma di sicuro espressione di ciò che può essere e che può soddisfare occhi e mente, scoprendo un diverso atteggiamento verso ciò che ci sta attorno”.
Elisabetta Doniselli
Wunderkammer
Wunderkammer, con questa parola ho voluto chiamare questa serie di lavori a matita pensando al concetto di raccolta senza ragionevoli criteri di classificazione e ordine. Come questi oggetti, animali, pezzi di raffinato artigianato o altri reperti di storia naturale erano venuti ad accumularsi nelle stanze di potenti e ipocondriaci sovrani, così questi disegni raccolgono personali ricordi, oggetti visti, maneggiati, amati, accomunati dal solo fatto di essere passati in qualche momento nella mia vita. Per questo semplice ma importante motivo hanno una parte da recitare nel diffuso teatro che sono i miei fogli da disegno.
In questa recita tutto ha diritto di parola, una cosa arrivata per prima ed una di molto successiva, una grande ed una minuta, tempo e dimensione spaziale, forma e consistenza si fanno sfumati e liquidi, tutto si confronta e dialoga. Si fa assenza qualunque rapporto di potere e l’anarchia della fantasia si fa totale, le combinazioni infinite, assurde, ironiche o simboliche narrano un mondo diverso e surreale.
Sotto questo atto creativo abita anche un forte dubbio su cosa sia vero, cosa sia importante in senso più ampio e universale, quale è il vero peso delle cose e come dialogano tra di loro.
Queste opere non danno e non vogliono dare risposta. Sono minime ed irriverenti, trasgressive o comiche e vogliono solo suggerire l’azione del pensiero, un pensiero che si fa unico, non nel significato di dominante, ma in quello opposto di originale e libero.
Paolo Dalponte
Paolo Dalponte è nato nel 1958 a Poia di Lomaso (TN).
Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte Applicata “A. Vittoria” di Trento. Dalla metà degli anni settanta si interessa di pittura ad olio ed una decina di anni dopo anche di grafica. Dal 1989 è membro dello studio d’Arte Andromeda di Trento e si occupa con successo di grafica umoristica, ottenendo numerosi riconoscimenti e premi in Italia ed all’estero (Belgrado, Antalya - Turchia, Kaliningrad - Russia, Marostica, Bordighera, Presov - Rep. Slovacchia, Iran, Pechino, Odessa, Surgut, Siberia, Olen - Belgio, Kruishoutem - Belgio, Bangalore - India).
Nel 1992 realizza per le Edizioni Arca di Trento il gioco “Trentatretrentini”.
Nel 1998 realizza il libro “Disegni di segni” con il quale vince la Palma d’Oro al Salone Internazionale dell’umorismo di Bordighera. Dal medesimo anno è collaboratore di Smemoranda sino al 2008.
Nel 2005 realizza il calendario per l’Istituto Trentino delle Assicurazioni ITAS.
Nel 2006 e nel 2014 cura l’immagine del Congresso Provinciale SAT.
Nel 2009 realizza le illustrazioni per il calendario della Cassa Rurale del Lomaso.
Realizza calendari per biblioteche pubbliche e per privati.
Progetta una linea di gadget per l’Azienda Termale Comano Terme.
Ha tenuto corsi di disegno a Praso, Ponte Arche, Pranzo, Riva del Garda, Tione, Trento.
Collabora con Edizioni Rendena, Centro Studi Judicaria, Akena, Edizioni Curcu e Genovese, Anemos, Azienda di Promozione Turistica di Comano Terme, APT Madonna di Campiglio, Ingarda, Cartoonbank (Russia), Animalcartoon (Serbia), GAJ editore (Iran), Edizioni Centro Studi Erickson, Quotidiano IL TRENTINO, il T quotidiano.
06
settembre 2024
Paolo Dalponte – Wunderkammer
Dal 06 al 19 settembre 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica 8 settembre 15.30-19.00
Vernissage
6 Settembre 2024, 18.00
Editore
Edizioni Rendena
Autore
Curatore
Autore testo critico