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Paolo Ferro – Comedìa (Bologna)
Giovedì 10 maggio 2012, alle ore 19.00, sarà inaugurata presso lo spazio Capodilucca la personale di Paolo Ferro Comedìa (Bologna). L’elemento originario dell’esposizione è un cospicuo numero di grafiche 10x15cm realizzate con matita 2H su carta bianca
Comunicato stampa
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Giovedì 10 maggio 2012, alle ore 19.00, sarà inaugurata presso lo spazio Capodilucca la personale di Paolo Ferro Comedìa (Bologna). L’elemento originario dell’esposizione è un cospicuo numero di grafiche 10x15cm realizzate con matita 2H su carta bianca.
Il corpus dell’opera di Ferro, su Bologna come su altre città, è da considerare come un’ampia testimonianza di una realtà naturalmente aumentata. Le miniature accolgono ogni aspetto del pensato e del pensabile, lo appiattiscono e si moltiplicano per inseguire la molteplice allusione delle strutture collettive.
La linea, quella che in natura non esiste ma che della realtà è la prova ultima, l’artificio che ha finito per essere natura: disegnare come dragare una traccia nei sezionati nervi delle menti, rimettere il piede in percorsi di orme purché abbia coerenza tornare a farlo. Perché anche senza paraocchi il tutto tondo resta l’utopia della visione. Eppure la mente ha il tempo, la possibilità e a volte anche l’esigenza della sinossi dei cardini. La verità è che la mente rispetto agli occhi è incosciente, ostenta una puerile anarchia verso le bambinesche leggi della visione.
Sul far del giorno, in attesa del colore, un segno nello spazio collassa in una forma, tutto in un punto gli anni luce fanno spirali dentro le nostre mura e draghi tessili fanno esibizione di sé ad anni linea di distanza, come giochi senza fine.
Paolo Ferro è nato a Rovigo nel 1977.
Dopo la maturità artistica si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna seguendo il corso di decorazione di Vittorio Mascalchi. Dopo una pausa di quattro anni riprende la sua ricerca. E' presente in numerose mostre personali e collettive. Vive e lavora nella sua casa-laboratorio-giardino
Il corpus dell’opera di Ferro, su Bologna come su altre città, è da considerare come un’ampia testimonianza di una realtà naturalmente aumentata. Le miniature accolgono ogni aspetto del pensato e del pensabile, lo appiattiscono e si moltiplicano per inseguire la molteplice allusione delle strutture collettive.
La linea, quella che in natura non esiste ma che della realtà è la prova ultima, l’artificio che ha finito per essere natura: disegnare come dragare una traccia nei sezionati nervi delle menti, rimettere il piede in percorsi di orme purché abbia coerenza tornare a farlo. Perché anche senza paraocchi il tutto tondo resta l’utopia della visione. Eppure la mente ha il tempo, la possibilità e a volte anche l’esigenza della sinossi dei cardini. La verità è che la mente rispetto agli occhi è incosciente, ostenta una puerile anarchia verso le bambinesche leggi della visione.
Sul far del giorno, in attesa del colore, un segno nello spazio collassa in una forma, tutto in un punto gli anni luce fanno spirali dentro le nostre mura e draghi tessili fanno esibizione di sé ad anni linea di distanza, come giochi senza fine.
Paolo Ferro è nato a Rovigo nel 1977.
Dopo la maturità artistica si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna seguendo il corso di decorazione di Vittorio Mascalchi. Dopo una pausa di quattro anni riprende la sua ricerca. E' presente in numerose mostre personali e collettive. Vive e lavora nella sua casa-laboratorio-giardino
10
maggio 2012
Paolo Ferro – Comedìa (Bologna)
Dal 10 al 15 maggio 2012
arte contemporanea
Location
CAPODILUCCA
Bologna, Via Capo Di Lucca, 12A, (Bologna)
Bologna, Via Capo Di Lucca, 12A, (Bologna)
Orario di apertura
dalle 18 alle 22 o su appuntamento
Vernissage
10 Maggio 2012, h 19
Autore
Curatore