Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Ferro – Niente panico
L’opera consiste in un nucleo centrale composto dall’accumulo di scatole chiuse, dal cui interno proviene un ticchettìo che suggerisce l’ambiguità dell’oggetto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Niente panico
Il progetto Niente panico di Paolo Ferro nasce appositamente per lo spazio Magazzini Criminali, nel senso letterale di installazione site-specific, cioè come opera che si costruisce per un ambiente predeterminato. Qui l'attenzione dell'autore cade sul nome dello spazio espositivo, suggerendone un'ironica traduzione, in cui lo spettatore viene giocosamente coinvolto.
L'opera consiste in un nucleo centrale composto dall'accumulo di scatole chiuse, dal cui interno proviene un ticchettìo che suggerisce l'ambiguità dell'oggetto.
Il suono che invade lo spazio crea un collegamento consequenziale tra l'installazione e le pareti circostanti, che possono essere lette come il risultato della presunta esplosione suggerita dai pacchi.
Il lavoro nel suo insieme contiene un duplice significato; ad una prima lettura sembra inequivocabilmente ricondursi ai temi del terrorismo e degli attentati, paure del contemporaneo, che qualcuno ha definito postmoderne, tema già trattato più volte dall'artista (Il paesaggio e la paura, 2004). In un'ottica più ampia però, il lavoro assume un altro significato: all'interno di una riflessione sul sistema espositivo dell'arte contemporanea, in un momento in cui spesso l'arte sembra dover sottostare a logiche sempre più economicistiche, l'artista si diverte, negando allo spettatore la vista del vero oggetto (la vera opera?), spostando l'attenzione, dal contenuto al contenitore.
Il sottofondo sonoro, composto dall'accumulo dei suoni provenienti dai pacchi, scandisce il tempo, sottolineando e caricando così quella sensazione di attesa e di angoscia che proviene dall'impossibilità di vedere l'oggetto, e quindi dall'incapacità di capire fino in fondo quello che sta succedendo, suggerendo e smentendo contemporaneamente la presenza della presunta bomba.
Ma questa esplosione attesa, suggerita e negata, è già avvenuta, e si manifesta ora, silenziosamente, nei disegni e nelle incisioni che invadono le pareti, traducendo attraverso il segno la carica inoffensiva dell'installazione. Si istituisce così un dialogo tra le componenti di questo lavoro, in cui la proposta grafica completa la suggestione dell'attesa, sfogandola e traducendo il suono ossessivo in disegni altrettanto violenti ma che rasserenano lo spettatore sussurandogli: niente panico.
Olivia Corsini
Le incisioni in mostra fanno parte della serie “Le liti con l'avvocato”, 2008
Il progetto Niente panico di Paolo Ferro nasce appositamente per lo spazio Magazzini Criminali, nel senso letterale di installazione site-specific, cioè come opera che si costruisce per un ambiente predeterminato. Qui l'attenzione dell'autore cade sul nome dello spazio espositivo, suggerendone un'ironica traduzione, in cui lo spettatore viene giocosamente coinvolto.
L'opera consiste in un nucleo centrale composto dall'accumulo di scatole chiuse, dal cui interno proviene un ticchettìo che suggerisce l'ambiguità dell'oggetto.
Il suono che invade lo spazio crea un collegamento consequenziale tra l'installazione e le pareti circostanti, che possono essere lette come il risultato della presunta esplosione suggerita dai pacchi.
Il lavoro nel suo insieme contiene un duplice significato; ad una prima lettura sembra inequivocabilmente ricondursi ai temi del terrorismo e degli attentati, paure del contemporaneo, che qualcuno ha definito postmoderne, tema già trattato più volte dall'artista (Il paesaggio e la paura, 2004). In un'ottica più ampia però, il lavoro assume un altro significato: all'interno di una riflessione sul sistema espositivo dell'arte contemporanea, in un momento in cui spesso l'arte sembra dover sottostare a logiche sempre più economicistiche, l'artista si diverte, negando allo spettatore la vista del vero oggetto (la vera opera?), spostando l'attenzione, dal contenuto al contenitore.
Il sottofondo sonoro, composto dall'accumulo dei suoni provenienti dai pacchi, scandisce il tempo, sottolineando e caricando così quella sensazione di attesa e di angoscia che proviene dall'impossibilità di vedere l'oggetto, e quindi dall'incapacità di capire fino in fondo quello che sta succedendo, suggerendo e smentendo contemporaneamente la presenza della presunta bomba.
Ma questa esplosione attesa, suggerita e negata, è già avvenuta, e si manifesta ora, silenziosamente, nei disegni e nelle incisioni che invadono le pareti, traducendo attraverso il segno la carica inoffensiva dell'installazione. Si istituisce così un dialogo tra le componenti di questo lavoro, in cui la proposta grafica completa la suggestione dell'attesa, sfogandola e traducendo il suono ossessivo in disegni altrettanto violenti ma che rasserenano lo spettatore sussurandogli: niente panico.
Olivia Corsini
Le incisioni in mostra fanno parte della serie “Le liti con l'avvocato”, 2008
11
aprile 2009
Paolo Ferro – Niente panico
Dall'undici aprile al 03 maggio 2009
arte contemporanea
Location
MAGAZZINI CRIMINALI
Sassuolo, Piazzale Domenico Gazzadi, 4, (Modena)
Sassuolo, Piazzale Domenico Gazzadi, 4, (Modena)
Orario di apertura
sabato e domenica 16.00-19.00
Vernissage
11 Aprile 2009, ore 18
Ufficio stampa
ALIAS
Autore
Curatore