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Paolo Gubinelli
Mostra personale
Comunicato stampa
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Presentazione critica:
ANTONIO PAOLUCCI 2004
Nunc videmus per speculum et in enigmate…, aveva detto San Paolo. Vediamo come attraverso uno specchio e sotto forma di enigma. Un giorno vedremo in verità e splendore.
Ma intanto, che fare? Se il mondo visibile è lo specchio del mistero, come può la poesia in parole o la poesia in figura (ut pictura poesis, vale ancora e varrà sempre l’antica equivalenza, questo catalogo ce ne fornisce persuasiva testimonianza) come può la poesia sciogliere l’enigma? O, per meglio dire, come può tentare di avvicinarsi alla soluzione dell’enigma? Aprite un qualsiasi manuale di storia dell’arte e vi accorgerete che i modi tentati dai pittori per attraversare lo specchio paolino sono innumerevoli; dai grafiti rupestri del Sahara agli sberleffi Dada, dagli affreschi di Piero della Francesca ai sacchi di Burri. Non è dato a nessun artista, sotto il cielo, sciogliere l’enigma ma nessuno merita l’arduo e scomodo titolo di artista se non ci prova.
Paolo Gubinelli ci ha provato e ci prova con ascetica pazienza ma anche (mi si perdoni l’ossimoro) con una specie di furiosa determinazione.
Cosa sono le sue ermetiche carte trasparenti, le sue criptiche incisioni, le sue piegature esatte melodiose e misteriose, simili ai segni che le onde lasciano sulla sabbia?
Sono icone del disordine (Venturoli) o piuttosto di un ordine sepolto che un giorno ci sarà dato comprendere? Sono i crittogrammi di un alfabeto incognito che allude ai segreti della “razionalità induttiva” (Argan). Oppure sono, le carte di Gubinelli, i segni di “un poeta nel tempo della povertà”, come ha detto con una bella immagine Carmine Benincasa? Io non so rispondere. So però che – se privilegio e destino dell’artista è auscultare il mistero del mondo e mettere in figura le chiavi della interpretazione possibile – Paolo Gubinelli è un artista vero.
Antonio Paolucci, Febbraio 2004
Già Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino
Direttore dei Musei Civici Vaticani
Ed. Nuova Grafica Fiorentina
Comune di Scandicci 2004
Abbazia di S. Salvatore a Settimo
Comune di Firenze 2004
Limonaia di Villa Strozzi
BZF - Vallecchi - Comune di Firenze 2004
Poesie inedite dei maggiori Poeti
Paolo Gubinelli, biografia.
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero. Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico; Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Carlo Franza, Paolo Fossati, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.
Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
ANTONIO PAOLUCCI 2004
Nunc videmus per speculum et in enigmate…, aveva detto San Paolo. Vediamo come attraverso uno specchio e sotto forma di enigma. Un giorno vedremo in verità e splendore.
Ma intanto, che fare? Se il mondo visibile è lo specchio del mistero, come può la poesia in parole o la poesia in figura (ut pictura poesis, vale ancora e varrà sempre l’antica equivalenza, questo catalogo ce ne fornisce persuasiva testimonianza) come può la poesia sciogliere l’enigma? O, per meglio dire, come può tentare di avvicinarsi alla soluzione dell’enigma? Aprite un qualsiasi manuale di storia dell’arte e vi accorgerete che i modi tentati dai pittori per attraversare lo specchio paolino sono innumerevoli; dai grafiti rupestri del Sahara agli sberleffi Dada, dagli affreschi di Piero della Francesca ai sacchi di Burri. Non è dato a nessun artista, sotto il cielo, sciogliere l’enigma ma nessuno merita l’arduo e scomodo titolo di artista se non ci prova.
Paolo Gubinelli ci ha provato e ci prova con ascetica pazienza ma anche (mi si perdoni l’ossimoro) con una specie di furiosa determinazione.
Cosa sono le sue ermetiche carte trasparenti, le sue criptiche incisioni, le sue piegature esatte melodiose e misteriose, simili ai segni che le onde lasciano sulla sabbia?
Sono icone del disordine (Venturoli) o piuttosto di un ordine sepolto che un giorno ci sarà dato comprendere? Sono i crittogrammi di un alfabeto incognito che allude ai segreti della “razionalità induttiva” (Argan). Oppure sono, le carte di Gubinelli, i segni di “un poeta nel tempo della povertà”, come ha detto con una bella immagine Carmine Benincasa? Io non so rispondere. So però che – se privilegio e destino dell’artista è auscultare il mistero del mondo e mettere in figura le chiavi della interpretazione possibile – Paolo Gubinelli è un artista vero.
Antonio Paolucci, Febbraio 2004
Già Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino
Direttore dei Musei Civici Vaticani
Ed. Nuova Grafica Fiorentina
Comune di Scandicci 2004
Abbazia di S. Salvatore a Settimo
Comune di Firenze 2004
Limonaia di Villa Strozzi
BZF - Vallecchi - Comune di Firenze 2004
Poesie inedite dei maggiori Poeti
Paolo Gubinelli, biografia.
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero. Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Mirella Branca, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico; Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Carlo Franza, Paolo Fossati, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.
Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
27
settembre 2016
Paolo Gubinelli
Dal 27 settembre al 13 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
CIVICA BIBLIOTECA DI CALENZANO
Calenzano, via della Conoscenza, 11, (Firenze)
Calenzano, via della Conoscenza, 11, (Firenze)
Orario di apertura
lunedì 15-19, dal martedì al venerdì 9-19, sabato 9-13
Vernissage
27 Settembre 2016, ore 18
Autore