Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Manaresi
La mostra presenta sessantaquattro acqueforti, datate tra il 1949 e il 1986, provenienti dalla collezione degli eredi e dalla donazione che Mariano Mazzocco fece nel 1978 all’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna. La selezione fatta dal curatore tra le oltre quattrocento lastre incise da Manaresi nella sua vita rispecchia la vicinanza dell’artista a Morandi, mostrandone però soprattutto i motivi di divergenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
COMUNICATO STAMPA
Paolo Manaresi
ovvero: come camminare al fianco di Morandi,
senza mai inciampare né cadere in trappola
a cura di Eugenio Riccòmini
con la collaborazione di Lorenza Selleri
Museo Morandi
dal 4 novembre 2008 all’11 gennaio 2009
In occasione del centenario della nascita di Paolo Manaresi (Bologna, 1908 – 1991), il Museo Morandi è lieto di presentare la mostra Paolo Manaresi. Ovvero come camminare al fianco di Morandi, senza mai inciampare né cadere in trappola. La mostra, curata da Eugenio Riccòmini con la collaborazione di Lorenza Selleri, è ospitata all’interno degli spazi del Museo da poco riallestiti e vuole essere un momento di importante approfondimento non solo della figura del maestro bolognese ma soprattutto della sua attività incisoria. Attività, questa, che lo portò a ricoprire la cattedra di Incisione all’Accademia di Belle Arti di Firenze e in seguito all’Accademia di Bologna, quale successore di Giorgio Morandi.
Manaresi, artista a tutto tondo che si muoveva con grande padronanza tecnica e formale dalla pittura alla scultura, si avvicinò all’incisione in età già matura (la sua prima lastra risale al 1949), introdotto per amicizia e stima dallo stesso Morandi, di cui non fu mai allievo ma a cui dedicò esplicito omaggio in numerose occasioni. Eccellente interprete sia della natura morta che del paesaggio, a differenza di Morandi si cimentò con differenti tipologie di soggetti, dal ritratto al nudo, dagli studi di composizione ai soggetti sacri, dimostrando di avere sempre presente l’altissimo modello morandiano, ma anche di averne assimilato la lezione trasformandola in qualcosa di suo, di personale, di unico. E fu proprio grazie a queste premesse che nel 1954, a soli cinque anni dalla prima acquaforte, vinse il Gran Premio per l’Incisione alla XXVII Biennale di Venezia, a cui seguì il pieno riconoscimento di critica e di pubblico.
La mostra presenta sessantaquattro acqueforti, datate tra il 1949 e il 1986, provenienti dalla collezione degli eredi e dalla donazione che Mariano Mazzocco fece nel 1978 all’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la cui catalogazione è stata realizzata tra il 1998 e il 1999 grazie al sostegno dell’IBC, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
La selezione fatta dal curatore tra le oltre quattrocento lastre incise da Manaresi nella sua vita rispecchia la vicinanza dell’artista a Morandi, mostrandone però soprattutto i motivi di divergenza. Se è vero che entrambi si sono tenuti lontano dalle luci della ribalta per concentrarsi con pazienza e modestia sul lavoro, in una considerazione quasi sacrale del fare arte, allo stesso modo sono marcatamente evidenti alcune differenze tra i due. Il tratteggio di Manaresi, infatti, crea una profonda diversità di volumi e una grande varietà dei contrasti luministici, che sembrano sfociare in una ricerca dell’oscurità anziché della luce: l’impronta stilistica è tutta e solo sua, priva delle sottigliezze delicate di Morandi, lontana dalle sue studiatissime asimmetrie e i contrasti di luce, anziché impalpabili e aerei, sono sempre nettamente indicati e talora quasi scolpiti.
L’allestimento della mostra di Paolo Manaresi proprio all’interno degli spazi del Museo Morandi fa sì che le opere dei due artisti si affianchino facendo da contrappunto le une alle altre, come metafora dei rapporti che intercorsero tra i due maestri.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Comunicazione MAMbo – Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Elisa Maria Cerra
Lara Facco
tel. +39 051 6496653 - +39 051 6496654
ufficiostampaMAMbo@comune.bologna.it
LISTA OPERE IN MOSTRA
Fiori di primavera nel vaso, 1956
acquaforte
300 x 158 mm
Bologna, collezione Manaresi
Natura morta - Lanternino, due candelieri, conchiglia e tabernacolo del '700, 1950
acquaforte
230 x 330 mm
Bologna, collezione Manaresi
La fabbrica di ‘Malmusi’ in via Irnerio, 1957
acquaforte
225 x 420 mm
Bologna, collezione Manaresi
Aringhe, 1950
acquaforte
200 x 250 mm
Bologna, collezione Manaresi
‘Il canale’. Visione notturna da via Roma, 1954
acquaforte
330 x 425 mm
Bologna, collezione Manaresi
La casa nera, 1960
acquaforte
300 x 410 mm
Bologna, collezione Manaresi
Case sotto il calanco, 1974
acquaforte
330 x 497 mm
Bologna, collezione Manaresi
La palizzata in via del Borgo S. Pietro, 1955
acquaforte
243 x 420 mm
Bologna, collezione Manaresi
Notturno da via Riva di Reno, 1954
acquaforte
232 x 470 mm
Bologna, collezione Manaresi
'Questo terreno si vende', 1958
acquaforte
400 x 500 mm
Bologna, collezione Manaresi
Studi di teste, 1953
acquaforte
148 x 132 mm
Bologna, collezione Manaresi
Paesaggio da Abetaia sul monticello, 1952
acquaforte
110 x 297 mm
Bologna, collezione Manaresi
Lungo il Reno a Marano, 1952
acquaforte
93 x 297 mm
Bologna, collezione Manaresi
Sulla Porrettana, casolare verso Vergato, 1952
acquaforte
80 x 245 mm
Bologna, collezione Manaresi
Oggetti controluce, 1986
acquaforte
325 x 285 mm
Bologna, collezione Manaresi
Visione notturna, 1952
acquaforte
290 x 340 mm
Bologna, collezione Manaresi
‘Il canale’ n. 2. Visione notturna da via Roma, 1955
acquaforte
300 x 520 mm
Bologna, collezione Manaresi
Fabbriche, gasometri, insegna e rotaie, 1971
acquaforte
320 x 495 mm
Bologna, collezione Manaresi
Strada della Futa, 1952
acquaforte
255 x 355 mm
Bologna, collezione Manaresi
Natura morta - Omaggio a Morandi, 1950
acquaforte
155 x 200 mm
Collezione privata
Frate al cavalletto, 1949
acquaforte
90 x 120 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Frate che legge, 1949
acquaforte
102 x 88 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto fatto a casa di sera, 1963
acquaforte
150 x 140 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto, 1960
acquaforte
140 x 120 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto, 1959
acquaforte
185 x 165 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Mia madre, 1949
acquaforte
83 x 62 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto vestito da frate, 1950
acquaforte
130 x 100 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto, 1949
acquaforte
84 x 61 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Notturno a Gaggio Montano, 1952
acquaforte
243 x 187 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Comignoli, 1973
acquaforte
200 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta [con] libro [e] lanterna, 1949
acquaforte
115 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta - Omaggio a Morandi, 1973
acquaforte
96 x 142 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta in ombra con frutta e oggetti, 1950
100 x 170 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con mela, conchiglia e lumino, 1950
acquaforte
155 x 200 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fiori, 1960
acquaforte
230 x 175 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fiori secchi con vaso controluce, 1966
acquaforte
250 x 217 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Crocifissione, 1949
acquaforte
116 x 144 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Aringhe in padella, 1950
acquaforte
200 x 250 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Case di Silla, 1952
acquaforte
180 x 220 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto con cappuccio da frate, 1950
acquaforte
130 x 98 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto vestito da frate, 1950
acquaforte
130 x 100 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto vestito da frate, 1950
acquaforte
130 x 100 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Donna accanto alla stufa, 1950
acquaforte
260 x 300 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Manichino, stufa, poltrona, 1949
acquaforte
224 x 244 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Dal disegno di Capranica, 1964
acquaforte
250 x 330 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con conchiglia, 1965
acquaforte
200 x 300 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta, 1965
acquaforte
283 x 445 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fiori secchi nel vaso, 1968
acquaforte
164 x 125 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Le rovine di fronte al palazzo Bentivoglio, 1970
acquaforte
300 x 480 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fabbriche, gasometri, 1971
acquaforte
315 x 490 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Da disegno di ruderi in via Lame, 1971
acquaforte
370 x 405 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Ruderi in via Lame, 1955
acquaforte
360 x 300 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Via Amendola, deposito biciclette, 1958
acquaforte
312 x 500 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Rovine e ruderi a Parma, 1970
acquaforte
300 x 495 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con mele, pere, limoni, bottiglia, candeliere e cuccuma, 1950
acquaforte
90 x 130 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
I pagliai che guardano a mattina, 1960
acquaforte
200 x 305 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con teschio di cavallo, vaso e lanterna, 1950
acquaforte
195 x 205 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Conchiglia e pigna aperta, 1960
acquaforte
186 x 240 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta - Omaggio a Morandi, 1973
acquaforte
104 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Mazzo di fiori secchi con vaso e lumino, 1960
acquaforte
248 x 200 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Piccola natura morta con pigna, 1971
acquaforte
100 x 140 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Nello studio, 1973
acquaforte
98 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
PAOLO MANARESI. Cenni biografici
Nasce a Bologna il 23 settembre del 1908. Nel 1929 si diploma all'Accademia di Belle Arti, dove è allievo di Romagnoli e Casanova. Dal 1934 insegna alla Scuola d'Arte di Varallo Sesia ed intraprende l'attività di scultore. Nel 1945 ritorna a Bologna come docente al Liceo Artistico. Dal 1949, incoraggiato da Giorgio Morandi, si dedica attivamente all'incisione. Nel 1950 è invitato alla Biennale di Venezia, dove vi ritorna nel 1952. Nello stesso anno si tiene la sua prima personale di acqueforti alla Galleria Cairolo di Milano. Nel 1953 Carlo Alberto Petrucci, direttore della Calcografia Nazionale, ordina presso l'istituto romano un'ampia antologica dell'opera grafica di Manaresi. Sempre nel 1953 diventa direttore all'Istituto d'Arte di Bologna. Nel 1954 ottiene il Gran Premio Internazionale per l'incisione alla XXVII Biennale di Venezia. Dal 1956 al 1958 insegna all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1958 Giorgio Morandi lo vuole come suo successore alla cattedra di Tecniche dell'Incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1963 consegue il Premio Olivetti per la sua produzione artistica. Nel 1966 è premiato alla Mostra Internazionale della Grafica a Palazzo Strozzi di Firenze. Tra il 1962 e il 1968 partecipa alle rassegne Intergrafik di Berlino e Varsavia. Nel 1970 la Galleria Nuova Loggia di Bologna gli dedica una personale di grafica; nello stesso anno, in un'ampia rassegna al Museo Civico di Bologna Manaresi è rappresentato da un significativo numero di acqueforti. Tra il 1972 e il 1974 illustra “Terra d'Emilia” di Riccardo Bacchelli. L'anno successivo, con la donazione di un collezionista, diverse opere entrano a far parte delle Collezioni della Galleria d'Arte Moderna. Nel 1978 l'Associazione "Francesco Francia", in collaborazione con il Comune di Bologna, gli dedica una grande antologica suddivisa in due sezioni: una di dipinti presso il Museo Civico Archeologico, l'altra sull'opera grafica presso la Galleria d'Arte Moderna.
Con l'evento del 1978 si conclude l'iter espositivo di Manaresi. Negli anni successivi si rifugia nel suo studio. Dopo un lungo periodo di disagio esistenziale, un giorno di fine luglio del 1991 scelse di andarsene in silenzio.
Nel 1995 la Galleria Mazzoni Arte di Bologna dedica al maestro una personale con incisioni e dipinti. Nel settembre 1996 a Manaresi viene dedicata la mostra "Il tempo di un fiore" di Pescia. Subito dopo è il Comune di Montecatini Terme ad esporre 40 lavori; e le sue più belle acqueforti sono presenti alla mostra "L'Incisione nelle Istituzioni Artistiche Italiane", tenutasi a Monsummano Terme.
Il 1997 è l’anno dell’importante mostra “Morandi, Manaresi, De Vita: Segno e Colore” tenutasi da luglio a ottobre presso la Galleria di Arte Moderna di San Marino (Dicastero della Cultura della Repubblica di San Marino). Una selezione delle opere è stata riproposta in una successiva mostra presso la Galleria Mazzoni Arte di Bologna.
Dal 1997 a oggi, infine, opere di Paolo Manaresi sono state esposte in mostre nazionali di gallerie ed istituzioni, ad esempio “Norma e Arbitrio, ingegneri e architetti a Bologna”, 2000 e “Paesaggio urbano, Stampe italiane della prima metà del ’900 da Boccioni a Vespignani” a cura di Alida Moltedo Mapelli, Roma Calcografia Nazionale, 2003.
Paolo Manaresi
ovvero: come camminare al fianco di Morandi,
senza mai inciampare né cadere in trappola
a cura di Eugenio Riccòmini
con la collaborazione di Lorenza Selleri
Museo Morandi
dal 4 novembre 2008 all’11 gennaio 2009
In occasione del centenario della nascita di Paolo Manaresi (Bologna, 1908 – 1991), il Museo Morandi è lieto di presentare la mostra Paolo Manaresi. Ovvero come camminare al fianco di Morandi, senza mai inciampare né cadere in trappola. La mostra, curata da Eugenio Riccòmini con la collaborazione di Lorenza Selleri, è ospitata all’interno degli spazi del Museo da poco riallestiti e vuole essere un momento di importante approfondimento non solo della figura del maestro bolognese ma soprattutto della sua attività incisoria. Attività, questa, che lo portò a ricoprire la cattedra di Incisione all’Accademia di Belle Arti di Firenze e in seguito all’Accademia di Bologna, quale successore di Giorgio Morandi.
Manaresi, artista a tutto tondo che si muoveva con grande padronanza tecnica e formale dalla pittura alla scultura, si avvicinò all’incisione in età già matura (la sua prima lastra risale al 1949), introdotto per amicizia e stima dallo stesso Morandi, di cui non fu mai allievo ma a cui dedicò esplicito omaggio in numerose occasioni. Eccellente interprete sia della natura morta che del paesaggio, a differenza di Morandi si cimentò con differenti tipologie di soggetti, dal ritratto al nudo, dagli studi di composizione ai soggetti sacri, dimostrando di avere sempre presente l’altissimo modello morandiano, ma anche di averne assimilato la lezione trasformandola in qualcosa di suo, di personale, di unico. E fu proprio grazie a queste premesse che nel 1954, a soli cinque anni dalla prima acquaforte, vinse il Gran Premio per l’Incisione alla XXVII Biennale di Venezia, a cui seguì il pieno riconoscimento di critica e di pubblico.
La mostra presenta sessantaquattro acqueforti, datate tra il 1949 e il 1986, provenienti dalla collezione degli eredi e dalla donazione che Mariano Mazzocco fece nel 1978 all’Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la cui catalogazione è stata realizzata tra il 1998 e il 1999 grazie al sostegno dell’IBC, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
La selezione fatta dal curatore tra le oltre quattrocento lastre incise da Manaresi nella sua vita rispecchia la vicinanza dell’artista a Morandi, mostrandone però soprattutto i motivi di divergenza. Se è vero che entrambi si sono tenuti lontano dalle luci della ribalta per concentrarsi con pazienza e modestia sul lavoro, in una considerazione quasi sacrale del fare arte, allo stesso modo sono marcatamente evidenti alcune differenze tra i due. Il tratteggio di Manaresi, infatti, crea una profonda diversità di volumi e una grande varietà dei contrasti luministici, che sembrano sfociare in una ricerca dell’oscurità anziché della luce: l’impronta stilistica è tutta e solo sua, priva delle sottigliezze delicate di Morandi, lontana dalle sue studiatissime asimmetrie e i contrasti di luce, anziché impalpabili e aerei, sono sempre nettamente indicati e talora quasi scolpiti.
L’allestimento della mostra di Paolo Manaresi proprio all’interno degli spazi del Museo Morandi fa sì che le opere dei due artisti si affianchino facendo da contrappunto le une alle altre, come metafora dei rapporti che intercorsero tra i due maestri.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Comunicazione MAMbo – Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Elisa Maria Cerra
Lara Facco
tel. +39 051 6496653 - +39 051 6496654
ufficiostampaMAMbo@comune.bologna.it
LISTA OPERE IN MOSTRA
Fiori di primavera nel vaso, 1956
acquaforte
300 x 158 mm
Bologna, collezione Manaresi
Natura morta - Lanternino, due candelieri, conchiglia e tabernacolo del '700, 1950
acquaforte
230 x 330 mm
Bologna, collezione Manaresi
La fabbrica di ‘Malmusi’ in via Irnerio, 1957
acquaforte
225 x 420 mm
Bologna, collezione Manaresi
Aringhe, 1950
acquaforte
200 x 250 mm
Bologna, collezione Manaresi
‘Il canale’. Visione notturna da via Roma, 1954
acquaforte
330 x 425 mm
Bologna, collezione Manaresi
La casa nera, 1960
acquaforte
300 x 410 mm
Bologna, collezione Manaresi
Case sotto il calanco, 1974
acquaforte
330 x 497 mm
Bologna, collezione Manaresi
La palizzata in via del Borgo S. Pietro, 1955
acquaforte
243 x 420 mm
Bologna, collezione Manaresi
Notturno da via Riva di Reno, 1954
acquaforte
232 x 470 mm
Bologna, collezione Manaresi
'Questo terreno si vende', 1958
acquaforte
400 x 500 mm
Bologna, collezione Manaresi
Studi di teste, 1953
acquaforte
148 x 132 mm
Bologna, collezione Manaresi
Paesaggio da Abetaia sul monticello, 1952
acquaforte
110 x 297 mm
Bologna, collezione Manaresi
Lungo il Reno a Marano, 1952
acquaforte
93 x 297 mm
Bologna, collezione Manaresi
Sulla Porrettana, casolare verso Vergato, 1952
acquaforte
80 x 245 mm
Bologna, collezione Manaresi
Oggetti controluce, 1986
acquaforte
325 x 285 mm
Bologna, collezione Manaresi
Visione notturna, 1952
acquaforte
290 x 340 mm
Bologna, collezione Manaresi
‘Il canale’ n. 2. Visione notturna da via Roma, 1955
acquaforte
300 x 520 mm
Bologna, collezione Manaresi
Fabbriche, gasometri, insegna e rotaie, 1971
acquaforte
320 x 495 mm
Bologna, collezione Manaresi
Strada della Futa, 1952
acquaforte
255 x 355 mm
Bologna, collezione Manaresi
Natura morta - Omaggio a Morandi, 1950
acquaforte
155 x 200 mm
Collezione privata
Frate al cavalletto, 1949
acquaforte
90 x 120 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Frate che legge, 1949
acquaforte
102 x 88 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto fatto a casa di sera, 1963
acquaforte
150 x 140 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto, 1960
acquaforte
140 x 120 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto, 1959
acquaforte
185 x 165 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Mia madre, 1949
acquaforte
83 x 62 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto vestito da frate, 1950
acquaforte
130 x 100 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto, 1949
acquaforte
84 x 61 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Notturno a Gaggio Montano, 1952
acquaforte
243 x 187 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Comignoli, 1973
acquaforte
200 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta [con] libro [e] lanterna, 1949
acquaforte
115 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta - Omaggio a Morandi, 1973
acquaforte
96 x 142 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta in ombra con frutta e oggetti, 1950
100 x 170 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con mela, conchiglia e lumino, 1950
acquaforte
155 x 200 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fiori, 1960
acquaforte
230 x 175 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fiori secchi con vaso controluce, 1966
acquaforte
250 x 217 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Crocifissione, 1949
acquaforte
116 x 144 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Aringhe in padella, 1950
acquaforte
200 x 250 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Case di Silla, 1952
acquaforte
180 x 220 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto con cappuccio da frate, 1950
acquaforte
130 x 98 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto vestito da frate, 1950
acquaforte
130 x 100 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Autoritratto vestito da frate, 1950
acquaforte
130 x 100 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Donna accanto alla stufa, 1950
acquaforte
260 x 300 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Manichino, stufa, poltrona, 1949
acquaforte
224 x 244 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Dal disegno di Capranica, 1964
acquaforte
250 x 330 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con conchiglia, 1965
acquaforte
200 x 300 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta, 1965
acquaforte
283 x 445 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fiori secchi nel vaso, 1968
acquaforte
164 x 125 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Le rovine di fronte al palazzo Bentivoglio, 1970
acquaforte
300 x 480 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Fabbriche, gasometri, 1971
acquaforte
315 x 490 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Da disegno di ruderi in via Lame, 1971
acquaforte
370 x 405 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Ruderi in via Lame, 1955
acquaforte
360 x 300 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Via Amendola, deposito biciclette, 1958
acquaforte
312 x 500 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Rovine e ruderi a Parma, 1970
acquaforte
300 x 495 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con mele, pere, limoni, bottiglia, candeliere e cuccuma, 1950
acquaforte
90 x 130 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
I pagliai che guardano a mattina, 1960
acquaforte
200 x 305 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta con teschio di cavallo, vaso e lanterna, 1950
acquaforte
195 x 205 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Conchiglia e pigna aperta, 1960
acquaforte
186 x 240 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Natura morta - Omaggio a Morandi, 1973
acquaforte
104 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Mazzo di fiori secchi con vaso e lumino, 1960
acquaforte
248 x 200 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Piccola natura morta con pigna, 1971
acquaforte
100 x 140 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
Nello studio, 1973
acquaforte
98 x 143 mm
Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna
PAOLO MANARESI. Cenni biografici
Nasce a Bologna il 23 settembre del 1908. Nel 1929 si diploma all'Accademia di Belle Arti, dove è allievo di Romagnoli e Casanova. Dal 1934 insegna alla Scuola d'Arte di Varallo Sesia ed intraprende l'attività di scultore. Nel 1945 ritorna a Bologna come docente al Liceo Artistico. Dal 1949, incoraggiato da Giorgio Morandi, si dedica attivamente all'incisione. Nel 1950 è invitato alla Biennale di Venezia, dove vi ritorna nel 1952. Nello stesso anno si tiene la sua prima personale di acqueforti alla Galleria Cairolo di Milano. Nel 1953 Carlo Alberto Petrucci, direttore della Calcografia Nazionale, ordina presso l'istituto romano un'ampia antologica dell'opera grafica di Manaresi. Sempre nel 1953 diventa direttore all'Istituto d'Arte di Bologna. Nel 1954 ottiene il Gran Premio Internazionale per l'incisione alla XXVII Biennale di Venezia. Dal 1956 al 1958 insegna all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1958 Giorgio Morandi lo vuole come suo successore alla cattedra di Tecniche dell'Incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1963 consegue il Premio Olivetti per la sua produzione artistica. Nel 1966 è premiato alla Mostra Internazionale della Grafica a Palazzo Strozzi di Firenze. Tra il 1962 e il 1968 partecipa alle rassegne Intergrafik di Berlino e Varsavia. Nel 1970 la Galleria Nuova Loggia di Bologna gli dedica una personale di grafica; nello stesso anno, in un'ampia rassegna al Museo Civico di Bologna Manaresi è rappresentato da un significativo numero di acqueforti. Tra il 1972 e il 1974 illustra “Terra d'Emilia” di Riccardo Bacchelli. L'anno successivo, con la donazione di un collezionista, diverse opere entrano a far parte delle Collezioni della Galleria d'Arte Moderna. Nel 1978 l'Associazione "Francesco Francia", in collaborazione con il Comune di Bologna, gli dedica una grande antologica suddivisa in due sezioni: una di dipinti presso il Museo Civico Archeologico, l'altra sull'opera grafica presso la Galleria d'Arte Moderna.
Con l'evento del 1978 si conclude l'iter espositivo di Manaresi. Negli anni successivi si rifugia nel suo studio. Dopo un lungo periodo di disagio esistenziale, un giorno di fine luglio del 1991 scelse di andarsene in silenzio.
Nel 1995 la Galleria Mazzoni Arte di Bologna dedica al maestro una personale con incisioni e dipinti. Nel settembre 1996 a Manaresi viene dedicata la mostra "Il tempo di un fiore" di Pescia. Subito dopo è il Comune di Montecatini Terme ad esporre 40 lavori; e le sue più belle acqueforti sono presenti alla mostra "L'Incisione nelle Istituzioni Artistiche Italiane", tenutasi a Monsummano Terme.
Il 1997 è l’anno dell’importante mostra “Morandi, Manaresi, De Vita: Segno e Colore” tenutasi da luglio a ottobre presso la Galleria di Arte Moderna di San Marino (Dicastero della Cultura della Repubblica di San Marino). Una selezione delle opere è stata riproposta in una successiva mostra presso la Galleria Mazzoni Arte di Bologna.
Dal 1997 a oggi, infine, opere di Paolo Manaresi sono state esposte in mostre nazionali di gallerie ed istituzioni, ad esempio “Norma e Arbitrio, ingegneri e architetti a Bologna”, 2000 e “Paesaggio urbano, Stampe italiane della prima metà del ’900 da Boccioni a Vespignani” a cura di Alida Moltedo Mapelli, Roma Calcografia Nazionale, 2003.
04
novembre 2008
Paolo Manaresi
Dal 04 novembre 2008 all'undici gennaio 2009
disegno e grafica
Location
MUSEO MORANDI
Bologna, via Don Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, via Don Minzoni, 14, (Bologna)
Orario di apertura
martedì – venerdì 9.00 - 18.30 sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.30
chiuso lunedì non festivi, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Vernissage
4 Novembre 2008, ore 18
Autore
Curatore