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Paolo Masi – Cartoni
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra dedicata al maestro italiano legato alla Pittura Analitica Paolo Masi. Intitolata “Cartoni”, l’esposizione si compone di circa sessanta opere realizzate in cartone fra gli anni Settanta e i Duemila.
Comunicato stampa
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Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra dedicata al maestro italiano legato alla Pittura Analitica Paolo Masi. Intitolata “Cartoni”, l’esposizione si compone di circa sessanta opere realizzate in cartone fra gli anni Settanta e i Duemila.
La mostra personale che la galleria dedica al maestro italiano della Pittura Analitica Paolo Masi (Firenze, 1933), mette a fuoco l'importante ricerca sul cartone da molti anni al centro della pratica pittorica dell’artista. Secondo il testo di Denis Isaia inserito in catalogo “l'utilizzo del cartone pone Masi in una condizione particolare nella storia dell'arte contemporanea. La povertà del materiale lo connette alle prime e nobilissime esperienze dell'arte di strada il cui apice è rappresentato dall'opera di Mimmo Rotella”.
Elementi di scarto della vita urbana, objets trouvée, i cartoni sono per Masi oggetti pieni di vissuto, di cui gli interessa rivelare la natura interna e la materialità esterna: la pittura vista come atto intellettuale, se accompagnata dagli strumenti che gli consentono di graffiare, di scorticare la superficie, è finalizzata al disvelamento della materia viva del cartone. “La strada tortuosa intrapresa da Masi approda sulla superficie, ancora una volta interpretata come una dimensione complessa da indagare con ogni strumento a disposizione. Come il pittore rinascimentale utilizza la prospettiva per superare la bidimensionalità, Masi si addentra nel materiale per arricchire il volume dell'opera, e quindi per ingannare lo sguardo dello spettatore e fargli smarrire le coordinate”, prosegue Isaia. “Sta in altre parole il cartone tra pittura e scultura, ossia in quello che pare essere l'ambiente prediletto di Paolo Masi. Infine, parte integrante dell'opera è l'involucro in plexiglas la cui neutralità visiva è tradita dalla luce. Colpito dai raggi, esso riflette la luce sulla parete, ampliando naturalmente lo spazio dell'opera”, conclude Isaia.
Come gli altri esponenti del movimento della Pittura Analitica, l’atteggiamento di Masi pittore è rivolto all’analisi dei componenti primi del fare pittorico, come il segno, la luce e il colore ridotti al minimo comune denominatore di elementi di un lessico minimo, vocabolario primario dell’atto di dipingere. A partire da questo alfabeto, Masi dà vita ad uno spazio che, nel momento in cui si satura di elementi stratificati e sovrapposti, induce alla costante riflessione sulle infinite possibilità dell’agire artistico che, in un gioco combinatorio mai pago di sé, mette in questione lo spazio della percezione.
La mostra personale che la galleria dedica al maestro italiano della Pittura Analitica Paolo Masi (Firenze, 1933), mette a fuoco l'importante ricerca sul cartone da molti anni al centro della pratica pittorica dell’artista. Secondo il testo di Denis Isaia inserito in catalogo “l'utilizzo del cartone pone Masi in una condizione particolare nella storia dell'arte contemporanea. La povertà del materiale lo connette alle prime e nobilissime esperienze dell'arte di strada il cui apice è rappresentato dall'opera di Mimmo Rotella”.
Elementi di scarto della vita urbana, objets trouvée, i cartoni sono per Masi oggetti pieni di vissuto, di cui gli interessa rivelare la natura interna e la materialità esterna: la pittura vista come atto intellettuale, se accompagnata dagli strumenti che gli consentono di graffiare, di scorticare la superficie, è finalizzata al disvelamento della materia viva del cartone. “La strada tortuosa intrapresa da Masi approda sulla superficie, ancora una volta interpretata come una dimensione complessa da indagare con ogni strumento a disposizione. Come il pittore rinascimentale utilizza la prospettiva per superare la bidimensionalità, Masi si addentra nel materiale per arricchire il volume dell'opera, e quindi per ingannare lo sguardo dello spettatore e fargli smarrire le coordinate”, prosegue Isaia. “Sta in altre parole il cartone tra pittura e scultura, ossia in quello che pare essere l'ambiente prediletto di Paolo Masi. Infine, parte integrante dell'opera è l'involucro in plexiglas la cui neutralità visiva è tradita dalla luce. Colpito dai raggi, esso riflette la luce sulla parete, ampliando naturalmente lo spazio dell'opera”, conclude Isaia.
Come gli altri esponenti del movimento della Pittura Analitica, l’atteggiamento di Masi pittore è rivolto all’analisi dei componenti primi del fare pittorico, come il segno, la luce e il colore ridotti al minimo comune denominatore di elementi di un lessico minimo, vocabolario primario dell’atto di dipingere. A partire da questo alfabeto, Masi dà vita ad uno spazio che, nel momento in cui si satura di elementi stratificati e sovrapposti, induce alla costante riflessione sulle infinite possibilità dell’agire artistico che, in un gioco combinatorio mai pago di sé, mette in questione lo spazio della percezione.
24
marzo 2022
Paolo Masi – Cartoni
Dal 24 marzo al 21 maggio 2022
arte contemporanea
Location
GLENDA CINQUEGRANA ART CONSULTING
Milano, via Luigi Settembrini, 17, (Milano)
Milano, via Luigi Settembrini, 17, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, ore 15-19
Vernissage
24 Marzo 2022, dalle ore 19.00. Green pass obbligatorio
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico