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Paolo Masi – La continuità del segno
Mercoledì 20 aprile, alle ore 18.00, presso la sede veronese di Kromya Art Gallery (via Oberdan, 11c), sarà inaugurata l’esposizione “Paolo Masi. La continuità del segno”, con una presentazione a cura di Carlo Vanoni.
Comunicato stampa
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Mercoledì 20 aprile, alle ore 18.00, presso la sede veronese di Kromya Art Gallery (via Oberdan, 11c), sarà inaugurata l’esposizione “Paolo Masi. La continuità del segno”, con una presentazione a cura di Carlo Vanoni.
Un approfondimento dedicato al maestro fiorentino, protagonista indiscusso nel panorama italiano, inserito a pieno titolo nel dibattito artistico che, dalla fine degli anni Cinquanta, aveva messo in discussione le basi fondanti della pittura.
Il percorso espositivo comprende trenta opere a tecnica mista su cartone, realizzate dagli anni ’70 ad oggi, con l’aggiunta di alcuni inediti. Il protagonista assoluto di questa nuova produzione è il colore, che collega tra loro i singoli dipinti nella costruzione di una nuova sintassi.
«I nuovi lavori di Paolo Masi – scrive Carlo Vanoni – sono la continuazione di un percorso iniziato all’inizio degli anni Settanta che vedeva il cartone come superficie su cui lavorare. A volergli dare un nome provvisorio e universale, musicale direi, potremmo definirli composizioni. Composizioni che partono da un modulo in cartone e plexiglass. Un tempo, ma dobbiamo tornare agli anni Settanta, quello stesso cartone appariva nel suo colore naturale, in linea con il pensiero analitico che, per certi aspetti, portava con sé un’eredità poverista pur cercando tuttavia di uscire da quella poetica per ritornare alla manualità della pittura. Oggi che sono passati più di cinquant’anni, l’approccio analitico apparirebbe anacronistico. Anche per questo, nel corso del suo cammino, Masi aveva già introdotto il colore sulla superficie spoglia del cartone. Ed è proprio il colore, e quindi la pittura, il protagonista di questi nuovi lavori. Il colore che diventa alfabeto e che, unendosi al colore del modulo successivo, costituisce una nuova sintassi, senza però abbandonare mai il segno o la traccia che ancora oggi giustificano la scelta del cartone come superficie su cui operare. Cartone e plexiglass. Il primo, materiale povero; il secondo tecnologico. Cartone e plexiglass che, insieme al colore e alla sequenza dei moduli disposti progressivamente, danno vita alla nuova vita di Paolo Masi, classe 1933, fiorentino, un tempo analitico e oggi finalmente libero da qualsiasi etichetta. C’è freschezza in questi nuovi lavori. Si avverte cioè una gioia del fare e del mettersi nuovamente in viaggio verso nuove mete».
In occasione della mostra, sarà presentato il volume “Paolo Masi. La continuità del segno” (Vanillaedizioni, 2022) con testi di Matteo Galbiati e Carlo Vanoni e ricco apparato iconografico.
L’esposizione sarà visitabile fino al 18 maggio 2022, da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì, domenica e 1° Maggio. Ingresso gratuito. Accessi regolamentati nel rispetto della normativa vigente. Per informazioni e appuntamenti: T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com, www.instagram.com/kromya_art_gallery, www.facebook.com/Kromyartgallery.
Dal 28 aprile al 4 giugno 2022 Kromya Art Gallery Lugano ospiterà la mostra “Marchegiani - Cacciola. Dall’intonaco al cemento”, con la presentazione del catalogo in presenza degli artisti e dello storico dell’arte Bruno Corà.
Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933, dove vive e lavora. Dopo aver elaborato negli anni Cinquanta e Sessanta un’attività articolata, complessa e diversificata, si avvicina alle contestuali esperienze analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e contro le pareti aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato, che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello “spazio-colore”. La fase successiva coincide con il ritorno alla bidimensionalità attraverso il progetto “Rilevamenti esterni – conferme interne” (1974-76), elaborazione che egli sviluppa all’esterno e all’interno del suo studio con le “Tessiture” (tela grezza cucita) e i “Cartoni” da imballaggio, dove utilizza per la prima volta adesivi trasparenti e coprenti, facendo emergere la struttura interna del materiale. Partecipa alla Biennale di Venezia (1978); alla XI
Quadriennale romana (1986); alle mostre “Kunstlerbücher” di Francoforte e “Erweiterte Fotographie Wiener Secession” di Vienna (1980); alla mostra parigina sul libro d’artista (Centre Georges Pompidou, 1985), ad “Arte in Toscana 1945-2000” (Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo Fabroni, Pistoia, 2002) e alla mostra “Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980” (Museo della Permanente, Milano, 2007). Le opere successive sono i “Contenitori di forma colore”, le “Serialità” e nuovamente i “Cartoni” (superfici di vario tipo: legno, tela, carta), sulle quali l’artista interviene con una complessa operazione pittorica. La serie di plexiglass “Trasparenze”, iniziata nel 2000, dipinta con la tecnica della vernice spray, permette all’artista di operare una nuova definizione dello spazio attraverso “sollecitazioni cinetico-cromatiche” di luci e ombre. Nel 2016 partecipa alla mostra “Interrogare lo spazio” (FerrarinArte, Legnago VR) e nel 2017 alla mostra “Pittura analitica. Origini e continuità” (Villa Contarini, Piazzola sul Brenta PD e Rocca di Umbertide PG).
Kromya Art Gallery nasce a Lugano, Svizzera, nel 2018 e si sviluppa negli spazi intimi di un appartamento di primo Novecento, nel centro storico della città. In aggiunta alla sede storica, diretta da Tecla Riva, nel novembre 2020 è stata inaugurata, con una mostra personale di Giorgio Griffa, una nuova sede a Verona, a pochi passi dall’Arena, diretta da Riccardo Steccanella. Un’iniziativa che segna l’impegno di Kromya quale punto d’incontro e scambio tra il panorama culturale svizzero e quello italiano, nell’ottica di una progettualità congiunta orientata alla crescita e alle contaminazioni. L’attività espositiva è distinta nelle sezioni denominate “CAMERE” e “•YOUNG”. Se con “CAMERE” la galleria rende omaggio a movimenti già storicizzati, con la sezione “•YOUNG” si dedica alla promozione del lavoro di giovani artisti emergenti. Oltre alla partecipazione a varie fiere d’arte nazionali ed internazionali (ultime delle quali Wopart 2020, ArtVerona Digital, Miart 2021), Kromya Art Gallery ospita nelle sue sedi eventi artistici e culturali.
Un approfondimento dedicato al maestro fiorentino, protagonista indiscusso nel panorama italiano, inserito a pieno titolo nel dibattito artistico che, dalla fine degli anni Cinquanta, aveva messo in discussione le basi fondanti della pittura.
Il percorso espositivo comprende trenta opere a tecnica mista su cartone, realizzate dagli anni ’70 ad oggi, con l’aggiunta di alcuni inediti. Il protagonista assoluto di questa nuova produzione è il colore, che collega tra loro i singoli dipinti nella costruzione di una nuova sintassi.
«I nuovi lavori di Paolo Masi – scrive Carlo Vanoni – sono la continuazione di un percorso iniziato all’inizio degli anni Settanta che vedeva il cartone come superficie su cui lavorare. A volergli dare un nome provvisorio e universale, musicale direi, potremmo definirli composizioni. Composizioni che partono da un modulo in cartone e plexiglass. Un tempo, ma dobbiamo tornare agli anni Settanta, quello stesso cartone appariva nel suo colore naturale, in linea con il pensiero analitico che, per certi aspetti, portava con sé un’eredità poverista pur cercando tuttavia di uscire da quella poetica per ritornare alla manualità della pittura. Oggi che sono passati più di cinquant’anni, l’approccio analitico apparirebbe anacronistico. Anche per questo, nel corso del suo cammino, Masi aveva già introdotto il colore sulla superficie spoglia del cartone. Ed è proprio il colore, e quindi la pittura, il protagonista di questi nuovi lavori. Il colore che diventa alfabeto e che, unendosi al colore del modulo successivo, costituisce una nuova sintassi, senza però abbandonare mai il segno o la traccia che ancora oggi giustificano la scelta del cartone come superficie su cui operare. Cartone e plexiglass. Il primo, materiale povero; il secondo tecnologico. Cartone e plexiglass che, insieme al colore e alla sequenza dei moduli disposti progressivamente, danno vita alla nuova vita di Paolo Masi, classe 1933, fiorentino, un tempo analitico e oggi finalmente libero da qualsiasi etichetta. C’è freschezza in questi nuovi lavori. Si avverte cioè una gioia del fare e del mettersi nuovamente in viaggio verso nuove mete».
In occasione della mostra, sarà presentato il volume “Paolo Masi. La continuità del segno” (Vanillaedizioni, 2022) con testi di Matteo Galbiati e Carlo Vanoni e ricco apparato iconografico.
L’esposizione sarà visitabile fino al 18 maggio 2022, da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì, domenica e 1° Maggio. Ingresso gratuito. Accessi regolamentati nel rispetto della normativa vigente. Per informazioni e appuntamenti: T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com, www.instagram.com/kromya_art_gallery, www.facebook.com/Kromyartgallery.
Dal 28 aprile al 4 giugno 2022 Kromya Art Gallery Lugano ospiterà la mostra “Marchegiani - Cacciola. Dall’intonaco al cemento”, con la presentazione del catalogo in presenza degli artisti e dello storico dell’arte Bruno Corà.
Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933, dove vive e lavora. Dopo aver elaborato negli anni Cinquanta e Sessanta un’attività articolata, complessa e diversificata, si avvicina alle contestuali esperienze analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e contro le pareti aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato, che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello “spazio-colore”. La fase successiva coincide con il ritorno alla bidimensionalità attraverso il progetto “Rilevamenti esterni – conferme interne” (1974-76), elaborazione che egli sviluppa all’esterno e all’interno del suo studio con le “Tessiture” (tela grezza cucita) e i “Cartoni” da imballaggio, dove utilizza per la prima volta adesivi trasparenti e coprenti, facendo emergere la struttura interna del materiale. Partecipa alla Biennale di Venezia (1978); alla XI
Quadriennale romana (1986); alle mostre “Kunstlerbücher” di Francoforte e “Erweiterte Fotographie Wiener Secession” di Vienna (1980); alla mostra parigina sul libro d’artista (Centre Georges Pompidou, 1985), ad “Arte in Toscana 1945-2000” (Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo Fabroni, Pistoia, 2002) e alla mostra “Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980” (Museo della Permanente, Milano, 2007). Le opere successive sono i “Contenitori di forma colore”, le “Serialità” e nuovamente i “Cartoni” (superfici di vario tipo: legno, tela, carta), sulle quali l’artista interviene con una complessa operazione pittorica. La serie di plexiglass “Trasparenze”, iniziata nel 2000, dipinta con la tecnica della vernice spray, permette all’artista di operare una nuova definizione dello spazio attraverso “sollecitazioni cinetico-cromatiche” di luci e ombre. Nel 2016 partecipa alla mostra “Interrogare lo spazio” (FerrarinArte, Legnago VR) e nel 2017 alla mostra “Pittura analitica. Origini e continuità” (Villa Contarini, Piazzola sul Brenta PD e Rocca di Umbertide PG).
Kromya Art Gallery nasce a Lugano, Svizzera, nel 2018 e si sviluppa negli spazi intimi di un appartamento di primo Novecento, nel centro storico della città. In aggiunta alla sede storica, diretta da Tecla Riva, nel novembre 2020 è stata inaugurata, con una mostra personale di Giorgio Griffa, una nuova sede a Verona, a pochi passi dall’Arena, diretta da Riccardo Steccanella. Un’iniziativa che segna l’impegno di Kromya quale punto d’incontro e scambio tra il panorama culturale svizzero e quello italiano, nell’ottica di una progettualità congiunta orientata alla crescita e alle contaminazioni. L’attività espositiva è distinta nelle sezioni denominate “CAMERE” e “•YOUNG”. Se con “CAMERE” la galleria rende omaggio a movimenti già storicizzati, con la sezione “•YOUNG” si dedica alla promozione del lavoro di giovani artisti emergenti. Oltre alla partecipazione a varie fiere d’arte nazionali ed internazionali (ultime delle quali Wopart 2020, ArtVerona Digital, Miart 2021), Kromya Art Gallery ospita nelle sue sedi eventi artistici e culturali.
20
aprile 2022
Paolo Masi – La continuità del segno
Dal 20 aprile al 18 maggio 2022
arte contemporanea
Location
Kromya Art Gallery
Verona, Via Guglielmo Oberdan, 11, (VR)
Verona, Via Guglielmo Oberdan, 11, (VR)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì, domenica e 1° Maggio.
Vernissage
20 Aprile 2022, ore 18.00
Sito web
Editore
Vanillaedizioni
Ufficio stampa
CSART
Autore
Curatore
Autore testo critico